A grande richiesta, il secondo capitolo di Kage Queen di Simone Lari dal titolo Ombre dal passato.

kage5[1]Proseguono le avventure di Kage Queen dopo aver saldato la sua eredità e la sua nuova vita con la presunta moglie July e suo figlio Kevin. Ma la sua vita non è così semplice come potrebbe sembrare. Ci sono ancora persone intente a intralciarla. Il passato, quello di Kage, quello di July e perfino quello di Kevin si fa breccia all’interno della loro attuale vita mettendo a repentaglio quanto costruito fin ora, mettendo in pericolo non solo le loro vite, ma anche tutte le convinzioni che Kage aveva avuto fino a quel momento e forse, perfino, facendosi strada nella sua corazza.

Il secondo capitolo di Kage Queen mantiene le aspettative e le promesse del primo episodio. Come già detto credo che questa sia l’opera in cui Lari riesce ad esprimere al meglio se stesso, il genere con il quale riesce a ottenere i migliori risultati. La trama resta coerente dall’inizio alla fine. Ci sono gli aspetti di un giallo misti a quella punta di paranormal che non guasta per gli appassionati del genere

I personaggi si confermano nel loro ruolo per quanto riguarda taluni, mentre altri trovano.una nuova dimensione. Lo zio Wescott resta un soggetto mediocre e privo di personalità, il classico leccapiedi, pavido e privo di un vero e proprio talento.

Al contrario July si mostra molto più forte e determinata del primo episodio facendosi carico di quegli attributi che mancavano a quello che sembrava essere uno dei principali antagonisti, ma che si rivela più una pedina. E poi ecco comparire colui che manovra le file del consiglio, quell’ombra che compare solo alla fine del primo episodio e di cui non vi dirò altro se non di tenerla bene in considerazione perché si rivela un elemento fondamentale nonché interessante. Lilù resta sempre una figura portante, per quanto sia un gatto.

Kage, beh, è il protagonista e dunque non si potrebbe pretendere altrimenti, eppure come ho già detto anche la sua figura subirà qualche mutamento e dovrà fare egli stesso fronte a qualcosa che non aveva previsto in tutto il suo modo di agire e si scoprirà la ragione della sua famosa fobia degli ascensori.. E ancora il maggiordomo che si conferma la figura premurosa del primo capitolo, ma che, anche dal suo conto, lascerà intravedere qualcosa che all’inizio era stato solo intuito.

La trama è avvincente e l’unico difetto è che sia troppo corto. Chissà, magari a termine dell’opera Lari ci fornirà la full version comprendente tutti gli episodi della serie. O magari un giorno qualcuno trarrà da questa piccola opera una serie tv.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.