
James Vanore
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La trama di questo libro si apre con il cadaver di un uomo. Non vi sono segni di alcun tipo che possao indicare la causa del decesso se non due piccoli fori sul collo. Tuttavia, se i protagonisti possono avere dei dubbi, il lettore medio può già identificare il colpevole: un vampiro. A occuparsi del cadavere è, in ogni caso il dottor Nathan Forester che, come si è lasciato intendere, si trova parecchio confuso dalla situazione. Un assassino dal comportamento stravagante? Qualcuno che forse si è un po’ troppo lasciato impressionare da certe credenze? Per risolvere questo enigma si reca dalla professoressa Helen Norwich esperta di quei comportamenti che, se una volta potevano essere considerati comuni, oggi sono considerati devianti. Tuttavia la dottoressa preferisce metterlo in contatto con un suo vecchio amico, Steven Lynus, il quale entra facilmente in confidenza con il dottore, che alla fine decide di rivelargli la vera ragione che lo ha portato fin lì.
*A questo punto consiglio a chiunque non voglia sapere altro sulla trama di saltare quanto segue e di passare direttamente al pezzo oltre la linea di demarcazione*
Intanto sull’altro fronte, il vampiro assassino si occupa dell’educazione della sua nuova adepta Clementine Hillmond, studentessa universitaria, animalista e non esattamente quella che potrebbe reputarsi una ragazza con un cospicuo gruppo di amici, a detta dello stesso autore. Un po’ asociale, forse, in realtà abbastanza misantropa. Hostis humani genreris (nemici del genere umano), è questo il nome che i vampiri in questo romanzo danno a loro stessi, ed è a loro che va a unirsi Clementine divenendone una sostenitrice sempre più convinta anche dopo la prematura scomparsa del suo mentore ad opera del dottor Forester.
A questo punto la storia si sposta su altri lidi e dagli States i nostri protagonisti cominciano la prima parte del loro viaggio verso, indovinate, indovinate un po?… ma Gerusalemme è ovvio. Insomma non abbiamo forse nominato il Primum Malum, il Santo Graal e tutto il resto? Ah, no, il Santo Graal non l’abbiamo effettivamente ancora nominato, ma visto che l’abbiamo chiamato in causa, ebbene vi dirò che è proprio quello che i vampiri, o meglio il Primum Malum, sta cercando: il Graal, il Sang Raal, il Sangue di Cristo o meglio del suo discendente nonché, AUDITE AUDITE, della Maddalena. E già, perché a quel che si racconta, la Maddalena e Gesù hanno avuto un figlio. Beh sì, non sarebbe la prima volta che se ne parla. Questa storia la nostra Helen la scoprirà sulla tomba della stessa Maddalena, in Francia, ed è quella che si vede rappresentata in un noto dipinto di Poussin, I Pastori dell’Arcadia.
L’ha ribloggato su Vampires Tears.