Fra una recensione e un altra solitamente passa così tanto tempo che ogni volta sembra di ricominciare da capo. Questa è la prima recensione dell’anno, e spero che sia la prima di una lunga serie. Fra i molti libri di cui volevo trattare ho scelto questo qui Indigo, il secondo capitolo della saga Brûlant di Anita Borriello. Per la verità ho letto questo libro in quei dì di Londra nel mentre dei viaggi in autobus da un capo all’altro della città.
Andiamo avanti.

La storia riprende lì da dove l’abbiamo lasciata, con Christian che ha preso a vivere all’interno della stessa congrega Brûlant. Tuttavia la pace e la calma che sembrano essersi create non sono altro che apparenti perché la minaccia delle Zeussites è tutt’altro che debellata. Esse infatti tramano ancora nell’ombra al fine di mettere le mani sull’Archetipo. Cosa hanno in mente? Lo scoprirete leggendo 😉

Ora, dopo questa breve, molto breve introduzione anche perché davvero questo volume è così ricco di sorprese che sarebbe un peccato svelarvele, passiamo a qualche piccola considerazione personale. Ho preferito, per quanto mi riguarda questo secondo capitolo della saga al primo, un po’ perché non sono una grande fan delle storie d’amore e qui della storia d’amore vera e propria si tratta molto meno. La cosa bella dei libri di Anita, almeno i due di questa saga, è che si evince da essi una profonda passione per quello di cui scrive. Le piace, lo conosce e questo è quello che da un grande spessore alla trama stessa. Non vi ho accennato nella trama alla figura che da il nome al volume proprio perché non voglio svelarvi come questa entri a far parte della trama, giacché il ruolo che svolge è fondamentale, tuttavia voglio accennarvene perché secondo il mio punto di vista ha un certo fascino. Gli Indigo sono bambini speciali, essi sono già prima della loro nascita delle anime elette. Essi sono, per usare le parole stesse presenti nel volume

particolarmente sensibili: si differenziano dagli altri per una particolare vena artistica… […] Sono sensibili e logici come degli adulti in miniatura.

smallindigo

Devo dire che mi è piaciuto molto il come è stata descritta questa figura.
Significativo è anche lo spessore che prende l’altra congrega presente nella saga ovvero quella dei Salii. In un certo senso essi si possono definire come il corrispettivo maschile delle Brûlant e sono devoti al dio Marte. Anche in questo caso è interessante venire a conoscenza dell’origine di questa congrega e di quelli che sono i loro rituali. A tal proposito è molto significativo il momento in cui vengono celebrati il Mabon e gli Inni di Ottobre. L’atmosfera che si percepisce all’interno della narrazione è tale che quasi sembra palpabile al punto che il lettore potrebbe quasi dire di essere presente ai rituali stessi.
Mi sento di confermare, quindi, a tal proposito, quanto detto precedentemente per il volume primo, e le parti che mihanno maggiormente colpito sono proprio quelle che descrivono usi e rituali della congrega perché quasi sono in grado di far percepire al lettore la magia che percorre questo romanzo dalla prima all’ultima sillaba.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.