Postilla
Alla fine mi rendo conto che volevo impostare l’articolo in maniera diversa e che il titolo potrebbe ora, agli effetti, risultare fuorviante, ma ho deciso comunque di lasciarlo perché forse può generare una riflessione. Volevo essere più polemica, lo ammetto, ma poi ho preferito mettere maggiormente in luce l’aspetto del “mettersi nei panni altrui” che mi sembrava, forse, più importante di eventuali critiche che avrei potuto fare.
Non mi piace offendere, non mi piace di dover prendere parte a discussione polemiche e non mi piace dover motivare delle scelte personali perché penso che nessuno dovrebbe sentirsi in dovere di spiegare quello che decidono di fare, ma credo anche che invece di andare avanti e imparare un po’ ad accettarsi tutti per quanto diversi stiamo invece rischiando di volerci sempre più imporre a forza sugli altri e sul loro modo di pensare. Siamo nel 2016, siamo in una società multietnica, multirazziale, siamo nel mondo dell’internet dove le distanze spariscono con pochi click, cerchiamo di arricchirci un po’ del contatto con gli altri invece di barricarci nel nostro angolo di pensiero.