Reduce dalla mostra Più Libri Più Liberi, Alessandra Paoloni è l’autrice di Descendens. Proprio il suddetto libro è stato oggetto del convegno tenuto alla stessa fiera su come dalle parole possano nascere le immagini.

Benvenuta Alessandra sul nostro portale, prima di tutto puoi presentarti ai nostri lettori?

Per prima cosa vi ringrazio per la vostra ospitalità. Per me è sempre un piacere e un onore poter parlare delle mie opere e del mio lavoro. Mi piace definirmi come una persona semplice, che non ha troppi grilli per la testa se non quelli di continuare a scrivere e creare mondi. Abito sola, con una gatta, in un piccolo paese alle porte di Roma. Faccio lavori saltuari ma appena posso corro davanti al pc a riempire le pagine bianche di word. Sono una persona sognatrice, testarda, alla quale piace la tranquillità e alternare momenti di solitudine con momenti di svago.

Come è cominciata la tua carriera da scrittrice? Raccontaci il tuo rapporto con  la scrittura.

Ho iniziato a scrivere da bambina. Quello per i libri è stato amore a prima vista. Da piccola leggevo moltissimo e alla fine era inevitabile per me non sentire la necessità di scrivere di mondi personali e creati da me medesima. Ho iniziato però a pubblicare attorno ai vent’anni. Poesie e racconti su giornali locali. Nel 2008 c’è stato il mio esordio nel mondo dell’editoria, un percorso che non si è mai fermato e che si è sviluppato in modi e in maniere per me inimmaginabili. Tra alti e bassi non ho mai però smesso di amare la scrittura. Scrivere mi identifica, mi fa scoprire parti di me che altrimenti resterebbero nascoste. Mi libera e mi fa raggiungere persone lontane. Questo è il bello della scrittura. Connette le persone molto più di ogni social network.

Parlaci un po’ di Descendens. Come è nato?

Descendens ha una genesi molto lunga. È un romanzo per ragazzi, che può essere letto anche dagli adulti, che mi piace definire come un romanzo di formazione. Al di là del genere fantastico e della chiave di lettura soprannaturale che gli ho dato, è però un romanzo che parla di rapporti familiari, di scoperte sulla propria esistenza e sulla conoscenza di sé. La protagonista sarà costretta a “mutare”. La mutazione da me è intesa come momento di crescita interiore, come il passaggio definivo all’età adulta.

Come è stata la tua esperienza a Più Libri più Liberi?

È stata un’esperienza fantastica soprattutto perché condivisa con persone fantastiche. A parte Malia e il team della Delrai Edizioni, sono stata raggiunta da Pietro Lenci e da tutta la troupe che ha lavorato al booktrailer. Un progetto nato quasi per caso ma che ha portato a risultati inaspettati. Frequentare le fiere del libro per un autore è come vivere nel proprio ambiente e respirare aria rigenerativa. Si possono apprendere tantissime cose e fare incontri interessanti. Non vedo l’ora di poter ripetere questa esperienza.

Come ti ha supportato la tua casa editrice in questo viaggio?

La Delrai mi ha incoraggiata fin da subito, incuriosita da questo progetto. È molto orgogliosa del risultato raggiunto, esattamente come lo siamo noi, ma soprattutto crede nel mio romanzo. Malia mi ha sostenuta tantissimo, soprattutto nei momenti in cui ne ho avuto più bisogno. Ha creduto subito in me e in tutto ciò che scrivo. Non posso che ringraziarla di cuore.

Il tema principale del convegno è stato il cortometraggio che è nato dal tuo libro, puoi parlarcene? Come è nata questa idea e come è stata poi realizzata?

L’idea per il cortometraggio in realtà è nata quasi per gioco. Pietro Lenci, un regista di filmati che abita nel mio stesso paese, un giorno mi propose di girare qualcosa insieme. Quando gli sottoposi la trama di Descendens accettò subito di buttare giù una sequenza di scene. Poiché il libro è ambientato in un piccolo paese alle porte di Roma, come il nostro e altri che conosciamo, non è stato difficile reperire le location. Abbiamo quindi assemblato un team di amici che si sono subito prestati e buttati a capofitto in questo progetto. A loro va la mia più immensa gratitudine.

Per chi volesse vederlo, quanto dovrà aspettare e dove sarà disponibile?

Il booktrailer adesso è online a questo indirizzo  sul canale di Pietro Lenci. Finalmente l’attesa è finita!

Come è stato vedere il tuo libro trasformarsi in un piccolo film? Sei soddisfatta del risultato?

Assolutamente sì. Abbiamo cercato di rispettare la trama e l’ambientazione per quanto ci è stato possibile, visto che la nostra è una piccola produzione. Ma il risultato ha sbalordito tutti. Questo è merito della bravura di Pietro che ha fatto un ritratto impeccabile di Tiepole. Vedere poi diventare i personaggi del libro reali è stata un’esperienza esaltante. I personaggi che prima erano soltanto nella mia testa sono passati dalla carta alla realtà e io non potevo quasi crederci. Tiepole si è materializzato davanti ai miei occhi. Per un autore questo è il massimo dei desideri.

Torniamo al tuo libro e quindi ai tuoi personaggi. c’è qualcuno a cui sei particolarmente legata?

A parte la protagonista penso di essere legata a ogni singolo personaggio perché sono tutti molto diversi. Ma se dovessi scegliere direi forse Flavio Onofri, il papà di Emma. È un uomo che ha accettato il destino della figlia senza battere ciglio, accetta tutte le stranezze che lo circondano e lo fa soltanto per amore della sua famiglia. Questa è la più grande dimostrazione di affetto che un uomo può esprimere nei confronti di chi gli sta attorno.

Raccontaci di qualche tua pubblicazione precedente ha rivestito un ruolo chiave nella tua carriera.

Sicuramente “Le infinite probabilità dell’amore” edito dalla Newton Compton Editori. Questo romanzo mi ha permesso di accedere alla grande editoria e di finire in libreria, distribuita sul territorio nazionale. Ha rappresentato per me un grosso traguardo ma anche un punto di partenza con il quale capire dove volessi arrivare e perché. Che autrice vorrei essere e per quale motivazione. Questo è un romance che mi ha insegnato a scrivere romance. Un libro al quale resterò sempre legata.

Un consiglio per chi vorrebbe intraprendere il tuo stesso percorso?

Sicuramente leggere tanto e scrivere bene. Non aver fretta e smania di mettersi in mostra e di arrivare ai primi posti delle classifiche amazon. Consiglierei di lavorare molto sui testi e di non seguire necessariamente le mode. Consiglierei di osare e di essere coraggiosi anche con generi che sono più di nicchia e di non temere il giudizio dei lettori.

Un appello ai nostri lettori, perché leggere Descendens?

Leggete Descendens perché è un libro di evasione ma anche un libro che può farvi riflettere. Tutto ciò che ci circonda è vero? Ma soprattutto: tutti quelli che ci circondano ci dicono sempre la verità?

Consiglia un libro non tuo e spiegaci perché.

Leggete Cime tempestose. Ha dei personaggi immortali e ben caratterizzati. Una trama romantica allacciata a una gotica. Può insegnare molto sia a livello stilistico che immaginativo.

Bene, siamo giunti alla fine di questa intervista. Grazie di essere stata con noi. C’è qualche messaggio che vuoi lasciare ai nostri lettori?

Diventate lettori forti, coraggiosi. Non fermatevi soltanto ai libri di evasione ma cercate anche libri poco conosciuti. Potreste trovare delle perle rare.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.