Recensione: V Wars

E dunque così che inizia la storia, a causa di una spedizione scientifica nei ghiacci che finisce decisamente male, e scongela questo virus che cambierà per sempre la vita dei protagonisti, in particolare il Dr. Luther Swann e il suo migliore amico Michael Fayne, il cosiddetto “paziente zero”. I due si ritroveranno su fronti opposti, il primo intento a cercare una cura per quella che considera una terrificante malattia, e il secondo a ergersi come capo della Nazione dei Vampiri, i quali sembrano moltiplicarsi di giorno in giorno.

V Wars 2019 Poster

All’interno della serie troviamo alcuni attori di spicco, tra i quali: Ian Somerhalder (il Dr. Luther Swann), che questa volta si cimenta nell’interpretazione di un umano, ben lontano dal vampiro Damon dei tempi di The Vampire Diaries; Adam Holmes (Michael Fayne), che, per gli appassionati di Arrow, avete già trovato nel ruolo del Tenente Frank Pike; e Laura Vandervoort (Mila), famosa per la serie tv sui licantropi, Bitten. Insomma, un cast variegato per un telefilm rivoluzionario.

La prima stagione, composta da dieci episodi, è coinvolgente, vi attirerà in un girone infernale di trame politiche, pericoli, vampiri affamati e scoperte importanti. Bisogna rimanere in allerta per tutto il tempo perché non si sa chi potrebbe trasformarsi, a chiunque da un momento all’altro potrebbero spuntare enormi zanne capaci di squarciare una giugulare.

Nonostante l’argomento un po’ cruento che tratta, è un telefilm piuttosto leggero, lineare, che mette in primo piano i problemi che davvero potrebbero sorgere nel caso in cui lo scioglimento dei ghiacci peggiorasse. E poi be’, il tema delle disuguaglianze; la maggior parte della popolazione considera i vampiri come mostri, loro stessi si ritengono una specie a parte, e in pochi credono che siano solo persone malate da curare. In modo completamente fantascientifico, ma che allo stesso tempo ha similitudini con la realtà, viene appunto considerata la diversità, la maniera in cui le persone si comportano davanti a ciò che non conoscono.

Conclusione della prima stagione

Il colpo di scena pare d’obbligo, ed è proprio quello che accade negli ultimi episodi. Fayne verrà colpito da fronti interni e si indebolirà davanti alla sua Nazione dei Vampiri, che dovrà scegliere cosa fare con il paziente zero. E il Dr. Luther si vedrà tolta la cosa più importante della sua vita, che finirà in mani nemiche.

Per quanto riguarda la scena finale, proprio l’ultima scena con cui si conclude l’ultima puntata della stagione, l’ho trovata un po’ grossolana. Questo Dr. Luther appare cambiato, trasformato in una specie di soldato “palestrato” che, dallo sguardo, sembra non possedere più la civile caparbietà di mediatore tipica del suo essere scienziato, quasi abbia dovuto affrontare decine di problemi e scontri che lo hanno cambiato.

Questo però contribuisce in qualche modo alla suspense del momento, che termina con una sorta di premonizione di ciò che accadrà nella prossima stagione: la ricerca del figlio di Luther.

Dunque nuovi scontri sono in agguato e… quale sarà la sorte degli umani? I vampiri si porteranno in cima alla catena alimentare a furia di morsi, o verranno davvero curati?

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