Una nuova storia su di lui, Dracula, e come farsela scappare? Il suo mondo, e più in generale quello dei vampiri, mi ha sempre affascinato, quindi era inevitabile che alla fine cedessi all’ammaliante creatura della notte per eccellenza.

Trama

Claes Bang in Dracula (2020)

Poster Dracula (2020) © by IMDB

Le sfide di una suora astuta sembrano condurre Dracula verso intriganti pericoli, ma presto si sveglia in una terra straniera. Mentre riprende le antiche abitudini in nuove circostanze, trova una sposa attraente, una degna avversaria e la sfida più spaventosa di tutte.

Anteprima

Dracula: un nome, una leggenda. Uno dei mostri della narrativa horror per eccellenza, il Male nella sua forma più spaventosa, incubo di sangue. Su di lui si sono fatte congetture, si sono poste innumerevoli domande e molti scrittori hanno usato la sua figura per creare nuove storie.

Dracula è sempre vivo, è tra noi, respira tra le pagine dei libri a lui dedicati, si nasconde tra le pieghe dei film su di lui creati. Palpita negli incubi e nei sogni di molti, ed è cresciuto con le leggende che hanno resistito ai secoli.

“Il sangue è vita” è la frase da lui più usata in questo ultimo telefilm che lo riguarda, creato da Mark Gatiss e Steven Moffat, perché nel sangue scorrono le storie di tutti noi, e attraverso di esso sopravvivono anche i miti e le leggende.

Recensione

dracula 2020 netflix Claes Bang

Claes Bang in Dracula (2020) © by IMDB

Questo telefilm mi ha stupita e allo stesso tempo lasciata non troppo soddisfatta. Ero convinta che avrei trovato la storia classica, quella di Bram Stoker, senza arrangiamenti, e invece i due creatori hanno voluto mischiare un po’ le carte in tavola.

Personaggio di spicco è Agatha Van Helsing, interpretata dall’attrice Dolly Wells. Un personaggio estremamente interessante, una suora non convenzionale di cui ho apprezzato molto l’astuzia e l’audacia, che si pone domande sulle grandi paure di Dracula, il suo timore per la croce, la sua avversione per il sole e la costrizione che lo porta a dover essere invitato per poter attraversare la soglia di una casa. Lei non ha paura del mostro, non si fa piegare dalla sua ferocia e cerca di analizzarlo in modo quasi clinico e psicologico, dimostrando di avere un’impronta scientifica che sarà poi caratteristica basilare della sua discendente Zoe Van Helsing. In questa suora, il Conte trova finalmente un valido avversario, qualcuno in grado di tenergli testa.

Invece, i personaggi di Jonathan Harker e Mina Murray vengono messi un po’ in terzo piano, specialmente Mina che non ha grande rilevanza. Mi è dispiaciuto per la fine tragica del povero Jonathan e del modo in cui pare essersi legato a Dracula, senza neanche sospettare di essere una sua creatura.

E che dire proprio di lui, Dracula? La scelta dell’attore Claes Bang è stata forse un po’ azzardata; lui è stato molto bravo con l’interpretazione, però avrei preferito che avesse un look più ombroso, meno da gentiluomo, e che le sue azioni fossero meno blande, un po’ più spettacolari e ancora più astute. Questo personaggio, che avrebbe dovuto essere la star della serie, è inevitabilmente slittato in secondo piano, surclassato dalla figura della suora.

Ho trovato coinvolgente il secondo episodio, questa sorta di partita a scacchi che non viene condotta solo nella mente della sfortunata Sorella Agatha ma che muove anche pedine reali, costituite dai passeggeri del Demeter, la nave che ha la disgrazia di ospitare Dracula. Credo che sia stato l’episodio più notevole.

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