La dimensione onirica in Undone

Il viaggio nel tempo all’interno di Undone è visto come quasi parte di una dimensione onirica. L’ambientazione naturale che circonda la protagonista nei momenti in cui appare la figura del padre, la trascina fuori da quella che è la realtà comune, la realtà che appare a chiunque altro e la catapulta in un mondo dove non esiste né lo spazio, né il tempo e tutto si modella a seconda seconda di una serie di contorte leggi che non siamo in grado di comprendere. Il mondo, il tempo si riavvolge su se stesso e ci si ritrova catapultati a un giorno prima, una settimana prima e forse anni e anni prima.

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Image by TV TIME

L’animazione rende tutto ciò in maniera perfetta. Forse la stessa tecnica illustrativa designata dona una maggiore profondità a questa caratteristica. Questi personaggi che a tratti ci appaiono così veri e in altri momenti così lontani. I colori della vita reale sono così polverosi, stanchi, quasi appannati, ma quando gli universi si avvolgono tutto cambia. E nulla ha un senso e allo stesso tempo tutto lo ha. Uno squarcio nell’universo. È realtà o è sogno?

Alma: alienazione, schizofrenia o abilità paranormali.

Se c’è una cosa che possiamo notare nel personaggio di Alma già nelle prime scene è un certo senso di apatia. La vita monotona e sempre uguale la stanca. Alma ha perso parte dell’udito quando era molto piccola. L’appannaggio di uno dei cinque sensi crea una distanza dal mondo e una sorta di isolamento. Alma sviluppa un carattere cinico. Affronta la vita con sarcasmo, erige le sue barriere anche con chi vorrebbe starle accanto. Ferisce per non essere ferita, perché è stata ferita anche troppo. Avverte l’abbandono da parte del padre, quello stesso padre che misteriosamente ricompare nella sua vita dopo l’incidente. Quel padre che però solo lei è in grado di vedere. Così come è l’unica a rendersi conto di tutti i salti temporali. Coloro che la circondano non la comprendono. Alma ha davvero delle capacità straordinarie o è tutto frutto di una patologia psichica?

Non vi daremo la risposta a questa domanda, non in questa sede, tuttavia possiamo dirvi che il tema della schizofrenia e in generale della malattia mentale, che sia depressione, ansia, isolamento sociale, viene trattato con estrema attenzione. La serie ci porta a guardare il mondo attraverso gli occhi di Alma. Il grigiume e il cinismo che appartengono al mondo reale. Quella sensazione di essere sempre in corsa su una giostra che non si ferma e dove ogni giorno è uguale al precedente.La sensazione di essere sbagliati,  di essere noi quelli che non comprendano come tutto il mondo possa andare avanti mentre noi non riusciamo a fare un solo passo. Come se farsi toccare dal mondo volesse anche dire farci travolgere, come se si rischiasse di perdere se stessi trovando gli altri. E allo stesso tempo quella sensazione di vivere la vita dall’esterno, come l’unico della compagnia consapevole che sia tu, quanto quelli intorno a te non stiano altro che recitando una parte.

Considerazioni finali su Undone

Per quanto mi riguarda questa serie mi è piaciuta molto. All’inizio lo stile illustrativo mi ha un po’ confuso e sono sicura che questo effetto fosse pienamente voluto ai fini della trama, ma mano a mano che le vicende si susseguivano l’ho apprezzato e amato sempre di più. Sicuramente possiamo definirlo molto innovativo. L’ho trovato molto profondo e molto ben strutturato. I numerosi professionisti che hanno lavorato a questo progetto hanno veramente dato il massimo. Lo consiglio molto a chi voglia imparare a vedere il mondo da una prospettiva diversa da quella da cui siamo abituati a farlo. E per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di poter vedere la seconda serie.

 

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.