“Io sono Iron man”

Oggi cominciamo una nuova rubrica chiamata: Il Mito del Supereroe dove esamineremo ad uno ad uno i successi e gli insuccessi targati Marvel.

Nel 2008 iniziò una nuova era per il mondo del cinema con l’avvento dei cinecomics. Non fu certo il primo supereroe ad arrivare sul grande schermo, ma è quello che tutti noi ricorderemo per sempre. Di chi parlo? Mi riferisco al noto film sul miliardario genio, filantropo nonché playboy, il solo e unico Iron man.

Scritto da Marcus Fergus, Hawk Ostby, Art Marcum e Matt Holloway. Prodotto dai Marvel Studios e distribuito da Paramount Pictures. Diretto da Jon Favreau che ha anche un ruolo all’interno della pellicola.

Il protagonista è Robert Downey Jr, accompagnato da Gwyneth Paltrow, Terrence Howord, Shown Toub e Jeff Bridges. Il film ha segnato l’inizio della “saga dell’infinito” e della fase 1 del Marvel cinematics universe.

La pellicola ha ricevuto due nomination all’oscar nel 2009, per i visual effect e quelli sonori.

Trama

Iron Man (Edizione Marvel Studios 10 Anniversario) di Jon Favreau

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Tony Stark è un genio nella progettazione delle armi, a capo delle Stark industries, la più nota azienda mondiale in settore d’armamenti. Tuttavia la sua dissennatezza e i suoi modi da playboy lo conducono spesso a sbronze colossali e a grandi feste, sfoggiando auto e abiti costosi. La sua vita sembra tutta qui, fino a quando non resta vittima di un attentato in Afghanistan dopo la presentazione del missile Jerico. Diverse schegge di metallo esplose da un bomba gli colpiscono il petto.

Viene salvato Yinsen un fisico, che produce una sorta di elettromagnete che attira le schegge per evitare che gli raggiungano il cuore. Resta prigioniero e torturato dai terroristi affinché produca un nuovo missile.

Insieme al fisico, usano i materiali e le armi delle stark industries per progettare qualcosa di molto diverso, ma prima usando il palladio Tony inventa un nuovo marchingegno per difendersi dalle schegge di metallo, sulla base del reattore Arc creato da suo padre Howord. Ciò gli consentirà poi di alimentare un’armatura che gli consenta di fuggire da quel luogo.

Riesce nell’impresa, ma non riesce a salvare il compagno Yinsen che prima di morire gli lascia il monito: “Non sprecare la tua vita.”

Salvato dall’amico, il colonnello Rhodes (Terrence Howord), Tony torna in America e comprende che può fare molto di più che progettare armi. Trova anche l’amico di sempre Happy (Jon Favreau) e la fida assistente Pepper Potts (Gwyneth Paltrow).

Dichiara di voler chiudere immediatamente la divisione di produzione di armi. Riprende in segreto il progetto dell’armatura creando una serie di nuovi prototipi, arrivando al modello definitivo chiamato Mark II, interfacciandola con l’intelligenza artificiale chiamata J.A.R.V.I.S.

La prossima missione di Tony sarà riportare ordine laddove le sue armi hanno creato danni, partendo proprio dall’Afghanistan dove aveva scoperto un traffico illecito delle sue armi.

In seguito scoprirà che alle sue spalle erano stati orditi complotti per distruggere lui e prendere in mano le redini delle Stark Industries.

Recensione

La scelta di Robert Downey Jr. quale protagonista è decisamente ottimale. L’attore ha molti tratti in comune con il personaggio di Stark, e ciò gli ha permesso di vedere una rinascita in campo attoriale Dopo i numerosi problemi di dipendenze da droghe. Ha regalato ai fan un’interpretazione sublime. Possiede il carisma di un attore assolutamente perfetto, e ha reso il personaggio immortale.

Ovviamente rendere l’enorme ego del personaggio così palese non gli sarà risultato particolarmente difficile.

La trama è assolutamente coinvolgente ed ha la giusta dose di narrazione concettuale, di azione e di poetica. Non guasta la giusta dose di sentimento e rivoluzione, mi ricordò che all’epoca uscii dalla sala strabiliata ed eccitata.

La colonna sonora l’ho adorata e consumata, è stata creata dal famoso compositore Ramin Djawadi noto anche per i numerosi successi quali il Trono di spade. Il film ha inoltre riportato in auge la leggendaria band degli AC/DC di cui la soundtrack ci fa godere di molti brani.

Il tema dell’eroe e la morale

Da uomo superficiale che rispecchia il clichet del classico miliardario con l’unico scopo di fare conquiste e bisbocce, Tony stark si è trasformato in un filantropo, pronto a mettere il proprio genio e coraggio a disposizione del mondo.

Il suo conflitto interiore dovuto anche alla prematura dipartita dei suoi troverà pace quando realizzerà che suo padre Howard non ha mai screditato lui come figlio, ma che voleva spingerlo a dare il meglio e a non sprecare il suo immenso genio.

Il bello è che Tony non si professa mai come un cavaliere senza macchia e senza paura, fa spesso passi falsi, è impulsivo e saccente, soprattutto ammette i propri difetti. Tuttavia riesce a comprendere in pieno il danno che il suo ego e la superficialità hanno causato al mondo tanto da rimediare ai danni ad ogni costo.

Decide di cambiare rotta nella vita e vieta la produzione di armamenti. Si assume il rischio di usare l’armatura in prima persona. L’incontro con Nick Fury sul finale lo coinvolgerà nell’idea di creare la squadra di eroi più forti del mondo: gli Avengers. Ma non verrà attuata prima che Tony si renda conto di non essere il leader più giusto per guidare altri supereroi alla difesa del mondo.

In conclusione la pellicola per me è stato un successo. Così pure per la critica cinematografica mondiale. Tony Stark è divenuto un simbolo di speranza e coraggio impossibile da dimenticare e mi è piaciuto che abbiano introdotto il tema delle armi come flagello dell’umanità. Iron man è divenuto emblema di redenzione e sacrificio, collaborazione e saggezza, in definitiva è il supereroe più grande di tutti. Ma non vi svelo altro.

Ribadisco che Robert ha meritato a pieno titolo il successo ottenuto e consentito l’ingresso in questo secolo di una nuova forma d’arte ovvero quella dei Cinecomics.

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