Oggi per la nostra rubrica Il mito del supereroe, vi parlo di Iron man 3. Settimo film del MCU, primo della fase uno, diffuso nel 2013. Diretto da Shane Black. Prodotto dai Marvel Studios.

A parte i protagonisti già noti, si aggiungono al cast  altri attori di spicco come Guy Pearce, Ben Kingsley e Rebecca Hall. 

Trama

Lo sfacciato ma brillante industriale Tony Stark/Iron Man deve combattere contro un nemico senza limiti. Quando Stark vede il suo mondo personale distrutto per mano del suo nemico, intraprende una straziante missione alla ricerca dei responsabili. Si tratta di un’impresa che metterà a dura prova il suo coraggio in ogni momento. Con le spalle al muro, Stark dovrà sopravvivere senza i dispositivi da lui creati, fidandosi solo del proprio ingegno e istinto per proteggere le persone che ama. Mentre trova tutte le forze per reagire, Stark trova la risposta alla domanda che lo ha sempre segretamente perseguitato: è l’uomo che fa l’armatura o è l’armatura che fa l’uomo?

Recensione

Faccio una premessa: non è il mio film preferito su Iron man. C’è qualcosa che non mi ha convinta molto.  Tuttavia qui vediamo finalmente la fragilità dell’uomo sotto l’armatura di ferro.

Dopo gli eventi narrati nella pellicola: Avengers, Tony Stark (Robert Downey Jr.) soffre di un fortissimo stress post traumatico. Avete capito bene. Ha gli attacchi di panico! Questo, per chi prima non sopportava la sua sfacciataggine, ma ritengo siano stati in pochi, lo rende più vicino a noi.

In questo terzo episodio a lui dedicato si trova in diversi guai. Per la serie: l’unione fa la forza, insonne e testardo come al solito crea dozzine di nuove armature, per sentirsi più sicuro nelle battaglie che verranno. Eppure si troverà estraniato da quello che è il suo lavoro, perchè mai come ora, dovrà contare più sul suo ingegno che sulle sue invenzioni.

Rispetto ai primi due vediamo emergere ogni possibile conflitto interiore che colpisce il geniale inventore. Da quello personale, psicologico, amoroso e creativo. Naturalmente fa fronte alla sfida di un nuovo minaccioso villain: il mandarino (Ben Kingsley). Un terrorista che ancora una volta fa crollare tutte le sue convinzioni. Egli si auto convince di non avere alcuna paura d affrontarlo, ma mente a se stesso.

Niente è come sembra in questo episodio e Tony indaga su ignote cause che conducono ad effetti devastanti. Persino il supporto di Pepper(Gwyneth Paltrow), per lui sempre cruciale, vacilla in alcuni momenti.

Mi è piaciuta l’introduzione di nuove idee basate su armi batteriologiche o meglio, un siero misterioso che ancora una volta mette il protagonista in difficoltà e lo spinge a indagare sui retroscena. Mi ha ricordato Sherlock Holmes, che guarda caso, l’attore ha interpretato in un’altra pellicola firmata da Guy Ritchie.

In conclusione

Questo terzo capitolo chiude le vicende personali di Tony Stark, che sulle note degli AC/DC torna a farci sognare, ma non è la fine dei giochi. Rivedremo Iron man ancora per molte pellicole a venire, essendo lui un personaggio chiave dell’universo Marvel e della squadra degli Avengers. Benché distrugga molte armature, non rinuncia realmente alla sua missione.

Non avrei saputo immaginare un finale diverso da quello regalatoci dai creatori. Tuttavia sispetto al primo e al secondo film, mi confesso meno contenta.

 

 

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