Nella caotica New York, un gruppo di amici si riunisce ogni pomeriggio al Central Perk per bere una gigantesca tazza di caffè. Ma sì, avete indovinato, sto parlando di loro: Monica, Ross, Rachel, Phoebe, Joey e Chandler, quei “friends” che tutti vorremmo avere.

Le ragazze

La fine del sogno da favola di Rachel è l’inizio per noi di questo telefilm pieno di alti e bassi, scherzi e risate. In un periodo di profondo cambiamento e sperimentazione che erano quegli anni (sto parlando del periodo che cade tra il 1990 e il 2000), anche la vita di questa ragazza di famiglia benestante muta per sempre. Getta così una svolta alla figura pacchiana della donna casalinga, lasciando spazio al desiderio di trovare la propria strada, puntando lo sguardo sempre più in alto, verso quella agognata carriera nel mondo della moda.

E, circondata dalla minuziosa praticità di Monica e dalla stravagante sincerità di Phoebe, riesce a risollevarsi da sola, senza il sostegno di quei genitori che l’hanno posta in una teca di cristallo per la sua intera vita. Tra litigi, gatti rognosi, scommesse e tanto caffè, nasce così un’amicizia che è quasi una sorellanza.

I ragazzi

Ross è giunto al capolinea di un matrimonio che credeva perfetto. Chandler è ancora afflitto da traumi infantili che fanno scattare quel suo sarcasmo che diventa nota distintiva del suo personaggio. E Joey, lo sciupafemmine, è sempre alla ricerca di un impiego come attore. Tre amici che non potevano essere più diversi uno dall’altro, ma che proprio per questo funzionano, un po’ come tutte le grandi amicizie.

Chandler è il mio personaggio preferito, insieme a Phoebe. Lui è brillante e bizzarro, insicuro ma profondo, un personaggio complesso che sparge pepe nel gruppo. La sua amicizia con Joey funziona quasi come un rapporto di coppia, e all’interno dello stesso telefilm questo aspetto è molto spesso ironizzato, comicamente accentuato. Eppure ho sempre invidiato il loro legame, un’amicizia così stretta da risultare anche più forte di un affetto familiare; un’amicizia autentica, che in pochi riescono a trovare nella vita di tutti i giorni.

Una dinamica esplosiva

Il miscuglio di queste personalità così diverse tra loro, eppure così perfettamente in equilibrio, ha creato la ricetta che ha reso questa serie il piatto televisivo più ambito; a distanza di molti anni risulta essere ancora la “specialità della casa” dell’intero panorama di commedie americane.

Che poi, a ben pensarci, si potrebbe considerare quasi morboso il legame di queste sei persone. Condividono spazi intimi, casa e pensieri in una sorta di Tetris che li tiene saldamenti incastrati uno con l’altro. Si spingono verso la vita adulta insieme, attraverso esperienze e ostacoli, provando a consigliarsi a vicenda nel tentativo di sopravvivere all’incertezza dei vent’anni per approdare incolumi alla soglia dei trenta.

Tra fidanzate e fidanzati, un’oca e un pulcino, una gemella scostante, il Giorno del Ringraziamento e tante tante, ma proprio tante, risate, la loro amicizia resisterà sempre in quel perpetuo “I’ll be there for you” (sarò lì per te) che tutti speriamo di trovare in un amico.

Questioni moderne

Era il 1994 quando venne pubblicato per la prima volta questo telefilm; eppure la storia di Ross, Rachel, Joey, Chandler, Phoebe e Monica, era già permeata da alcuni di quegli ideali che hanno preso posizione solo dopo gli anni 2000, specialmente qui in Italia dove alcune di queste questioni sono ancora molto dibattute.

1.

Innanzi tutto, Rachel e l’emancipazione della donna. Passa definitivamente dall’essere la classica casalinga tutta dedita alla famiglia, all’essere una donna in carriera; piena di sogni e ambizioni, è in grado di raggiungere la vetta proprio come qualsiasi uomo. La ragazza indipendente che desidera guadagnare le cose che possiede.

2.

Spostandoci su Ross, invece, troviamo il tema dell’omosessualità, in particolare quella femminile, che in qualche modo passa sempre un po’ in secondo piano. Sua moglie si accorge di preferire partner donne e sceglie di formare con Susan una nuova famiglia, in un contesto di tolleranza e parità che, è vero, ci mette un po’ a essere accettato da Ross, il quale alla fine non può fare a meno di sentirsi felice per loro. Un clima di armonia quasi idilliaco, che va oltre i pregiudizi, espresso in un periodo in cui questa tematica importante iniziava appena a far sentire la sua, e la comunità LGBT iniziava a prendere posizione. Una serie televisiva fresca e culturalmente aperta soprattutto per quanto riguarda i matrimoni tra persone dello stesso sesso; un evento di unione e amore che oggi non dovrebbe più essere materia di disputa, ma che tuttavia pare ancora conservare qualche remora.

3.

Altro argomento non da poco è quello della madre surrogato: Phoebe decide di portare in grembo i figli di suo fratello e della moglie per dare loro una chance di poter essere genitori. In diversi Stati americani la maternità surrogata è una pratica legale – anche se molto costosa – che permette a genitori non in grado di avere figli secondo il metodo tradizionale, di usufruire del più comunemente chiamato utero in affitto. Ma in tanti Paesi, tra cui l’Italia, questa pratica è considerata reato, mentre in altri è lecita ma solo se effettuata senza pagamento. Insomma, il mondo è ancora chiaramente diviso su una questione che, di fondo, dovrebbe essere una scelta personale.

All’interno della serie, tutti questi argomenti sono affrontati in maniera leggera e divertente, presi con spirito, senza però svilirne o sbeffeggiarne la rilevanza, ma integrandoli nel vivere quotidiano in maniera naturale.

Una New York stellare

Qualcosa che ho notato mentre mi godevo le battute di Chandler e i vaneggiamenti amorosi di Ross e Rachel, sono stati i vestiti di Monica. Molti dei capi utilizzati in quegli anni – come top striminziti e jeans a vita alta – sono stati ripresi dalla moda degli ultimi tempi; dunque se non fosse per l’obsoleto computer portatile di Chandler, le videocassette, i televisori che occupano mezza stanza o le pettinature un po’ rétro, ci si potrebbe quasi convincere di trovarsi davanti a una storia dei giorni nostri.

Ah, altro particolare che declassa Friends ormai in un passato di 26 anni fa, sono le maestose torri gemelle che svettano nello skyline di New York, monumento di magnificenza per sempre impresso su quelle vecchie pellicole, che va a scomparire nelle riprese dopo il tragico 2001.

Che altro volete che vi dica di un telefilm che accoglie nei suoi venti minuti a episodio, star divenute icone mondiali? Julia Roberts, Robin Williams, Ben Stiller e tanti altri famosi attori sono comparsi in alcune delle puntate, attirando l’attenzione con il loro talento. La stessa Jennifer Aniston è diventata poi un’attrice di grande successo e bellezza intramontabile.

Quindi, con questo caleidoscopio di significati, vicissitudini, personaggi e risate, Friends pare proprio costituire una piccola galassia intorno alla quale non possiamo fare a meno di orbitare, attratti dalla sua eterna leggerezza. È da questa serie tv che si può imparare davvero cosa sia l’amicizia.

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