Al terzo posto della nostra classifica dei racconti che ci avete inviato per la sfida Sull’Orlo del Foglio dedicata ad Halloween abbiamo eletto Il paese Fantasma di Eleonora Protopapa.
Ogni settimana vi proporremo uno dei racconti fino ad arrivare al primo e alla fine condivideremo il documento completo.

Vi ricordiamo che i racconti vengono pubblicati così come ci sono inviati, in modo da poter essere del tutto trasparenti sulle modalità del concorso.

Il paese fantasma

Era la sera di Halloween e Fulvio si svegliò di soprassalto. Non sapeva se avesse dormito tutto il giorno o se il riposino pomeridiano fosse durato più del solito. Si stropicciò le palpebre, infilò i sandali e andò in cucina. Non trovò né la mamma né i due fratelli.

Girovagò in lungo e largo, ma di loro neppure una traccia o un biglietto. Telefoni e computer erano privi di segnale, l’irritazione ormai era al culmine. Uscì dal cancelletto principale e il paesino gli apparve spettrale, con i marciapiedi pieni di foglie secche, una lattina che rotolava mossa dalla mano invisibile del vento e l’assenza di veicoli in transito. Agitato entrò in un piccolo alimentari e si diresse alla cassa in fondo. Il negozio era deserto ed era strano che lo avessero lasciato incustodito. Uscì perplesso e rubò un pacco di patatine per dispetto.

Le macchine abbandonate con gli sportelli aperti creavano una cacofonia di allarmi che gli davano il tormento, ma non desistette dall’entrare in una farmacia, in un bar e in un’officina. Non c’era nessuno in nessun esercizio. Urlò a squarciagola per attirare l’attenzione, suonò i campanelli delle case, ma non c’era anima viva oltre lui neppure un cane randagio o un uccellino tra i rami. Era impossibile che si fossero tutti volatilizzati così decise di tentare recandosi alle scuole elementari.

Giunto a destinazione udì il cigolio delle giostre del parco, così carico di entusiasmo, decise di scoprire chi stesse giocando. Non appena mise piede udì un boato, la terra gli tremò sotto i piedi, la temperatura aumentò e il cielo assunse una colorazione rossastra.

Le altalene erano vuote e si erano fermate nonostante il trambusto. Era sull’orlo di una crisi di nervi e decise di seguire la sorgente del frastuono che era situata nell’antico cimitero. Le lapidi si sgretolarono sotto il suo sguardo inorridito, ma poi tutto cessò restituendogli quel silenzio surreale che lo ossessionava.

Nessuno zombie o spettro uscì dalle viscere della terra. Con le lacrime che gli rigavano il volto afferrò i ritratti che si erano staccati e fece una sorpresa agghiacciante: la donna dell’alimentari era morta quel giorno; ne prese un altro ripulendolo dalle macerie e apprese del medesimo destino che aveva investito il farmacista, il barista e il meccanico.

Cercò con ansia quelle dei suoi cari, certo della triste sorte, ma non fece in tempo a girare le ultime tre cornici ovali che la campana funerea rintoccò la mezzanotte. Fulvio iniziò a soffocare e cadde stordito a terra con i polmoni che gli si riempivano di polvere. Quando riprese conoscenza, si ritrovò in ospedale con tutta la sua famiglia al capezzale.

C’era stato un violento terremoto in cui tanti del paese avevano perso la vita, ma lui si era salvato per miracolo grazie all’intervento di un cane molecolare.

Un racconto di:
Eleonora Protopapa
Grazie di cuore di aver partecipato all'iniziativa.

Se vi è piaciuto il racconto di Eleonora, lasciate un commento così che lei possa saperlo. Detto questo vi aspettiamo la prossima settimana con i prossimi racconti e a breve con il bando del nuovo concorso.

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