In queste giornate un po’ uggiose di inizio novembre, non c’è niente di meglio che immergersi in una buona lettura. Sto parlando di Vodka&Inferno. Baciami, Giuda, secondo volume della saga horror gotica di Penelope Delle Colonne, pubblicato dalla Milena Edizioni.

Trama

1894, Soroka.

Viktor è padrone assoluto della città. Le sue distillerie e la Vodka&Inferno lo hanno reso l’uomo più potente dell’inverno russo. Il suo impero è però minacciato da alcuni rivoltosi, un branco di zingari licantropi chiamati Zvolk. Nasceranno così nuove alleanze, nuovi sinistri piani sconvolgeranno la città e le vite dei Mickalov. Nel frattempo Frattaglia è pronta a uccidersi nelle acque gorgoglianti di Soroka, ma Balthazar ha in serbo per lei un altro destino…

Recensione

“La rabbia sale e sale e sale quando non capiscono. Spieghi, spieghi, spieghi ancora, ma se loro vogliono capire “oro” non apriranno mai il cuore per capire l’argento. Allora ti arrabbi. Vorresti urlare. È così facile, perché non capisci? Come puoi non capire? Poi però ti rendi conto che è inutile. Non c’è peggior sordo di chi si rifiuta di ascoltare. Rabbia inutile, energie sprecate. Lasciali nelle loro convinzioni, nei loro dogmi.”

Torniamo ancora nel cuore cupo della bella Soroka, città di morte disgraziata. La famiglia Mickalov sembra divisa, ognuno perso nel proprio dolore. Viktor è chiuso nelle sue sofferenze, la perdita di Frattaglia lo ha segnato più di quanto è disposto ad ammettere; la amava, nel suo modo contorto e violento, ma era pur sempre amore. E così lascia un po’ andare le redini del suo impero di Vodka&Inferno.

Il seme del malcontento si propaga, fomentato dal folletto dei boschi e i suoi Bimbi Sperduti, così si scopre una nuova fazione soprannaturale che infesta Soroka: il branco zingaro dei lupi Zvolk. Ma qualcun altro ha deciso di tradire la famiglia, qualcuno dall’interno; la giovane Mia e il bastardo Foma si ritrovano in un’improbabile compagnia, insieme al rivoluzionario Dimitrij Rodčenko. Eppure gli occhi verde veleno di Foma nascondono l’ombra d’una malattia subdola e infetta.

vodka&inferno la morte fidanzata di penelope delle colonne pipistrelli

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Nel frattempo, due forze ancestrali minacciano di travolgere la città: il Dio Capovolto e il Dio Serpe in Senno allungano i loro artigli sulle pedine Mickalov e Zvolk, in una sottile guerra di sottomissione e morte, che promette futuri guai.

Dunque ancora una volta, la Morte mette piede a Soroka, anzi sembra proprio avervi trovato un nido caldo e accogliente. Amore e dolore si intrecciano, in una danza spietata. E nella fine troviamo la sorpresa di un nuovo inizio…

Parere personale

Le parole della bravissima Penelope Delle Colonne non smettono mai di stupire, stregare, affascinare. Questo secondo volume della saga ha soddisfatto tutte le mie aspettative; ancora una volta la famiglia Mickalov ha saputo straziarmi il cuore, su un sottofondo di sinfonie classiche che alterano la scena in una rapsodia di gotico orrore.

Questi libri sono una piccola perla italiana, che brilla di riflessi rossi, vivi e spietati. Solo il più puro desiderio, la perversione feroce di ogni amore imperfetto, la freddezza della realtà della vita, il sadico tormento umano, troverete all’interno. Le pagine respirano di emozioni, di tragedia e crudeltà, con personaggi e scenari vivi, che catturano l’immaginazione in una morsa ferrea, grazie a uno stile di scrittura poeticamente originale.

Sono felice quindi che la storia non sia finita qui. Gli ultimi capitoli sono una promessa, i Mickalov torneranno, la guerra è appena cominciata. Non mi resta che aspettare un altro agrodolce, sofferto capolavoro di Vodka&Inferno.

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