Oro, incenso e morte è un racconto di Catherine Aird racchiuso nella sezione de Il grande libro dei gialli di Natale pubblicati in edizione Draghi dalla Oscar Vault curata da Otto Penzler. L’autrice mette insieme una serie di personalità diverse intorno a una cena di Natale, dove si consumeranno gli eventi che daranno origine alla trama.

Oro, incenso e morte – Trama

Il grande libro dei gialli di Natale a cura di Otto Penzler

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Henry Tyler è un impiegato al Foreign Office di Londra che ritorna nella sua città natale Berebury per trascorrere la vigilia con sua sorella Wendy che ha organizzato un grande cenone al quale sono state invitate diverse personalità. Gli ospiti sono tuttavia costretti a lasciare la festa prima di quanto immaginato accusando uno strano malore. All’alba del giorno dopo, qualcuno non è più fra essi.

Recensione

Oro, incenso e morte è un racconto molto breve eppure perfettamente allineato per il suo genere. Se la mia idea era quella di proporre delle letture natalizie, questo capita a pennello e fa un po’ da beta testerper valutare un po’ come il pubblico valuterà questa idea. Parto già con l’annunciare che tratterò solo una selezione dei racconti proposti nell’opera perché probabilmente non ve ne sarà il tempo essendo già al 9 di dicembre.  Tuttavia mi sembrano essi adatti al periodo dell’anno e, non essendo io una fan di determinati generi, credo che a parlando di gialli possa comunque dare credito a questo periodo dell’anno trattando letture che entrano nelle mie corde.

E perciò, Oro, incenso e morte. Come dicevo il racconto è breve e piacevole. Nella sua semplicità delinea una storia che ha tutti gli elementi della giallistica e riesce a catturare l’attenzione del lettore. Narrato in terza persona segue il point of view di Henry che, non sarà un detective, ma mostra certo buone doti di analisi nell’esaminare la vicenda. Tanto da trasformarsi in un provetto Sherlock Holmes nel momento in cui si viene a scoprire che uno dei suoi ospiti, Robert Steele, è deceduto.

E così, lo sentiamo ragionare su quelli che erano stati i suoi invitati per quella cena. I profughi Godiesky, uno dei quali è un chimico, la giovane signora Steele, moglie e ora vedova di Robert il farmacista e perfino il vecchio zio George. Certo di quella che sia la causa del decesso, bisogna quindi cercare il movente e le prove. Ed Henry ci riesce, del resto è lui l’eroe della vicenda e i gialli della Aird giocano pulito, come fa notare lo stesso curatore.

La narrazione è pulita e lineare e non di fa certo fatica a seguire i ragionamenti del protagonista. Con l’impiego della logica e della pura osservazione dei fatti, anche il lettore può presto giungere alla conclusione, risultando così complice del suo protagonista.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.