Il secondo posto dell’edizione di Febbraio de Sull’Orlo del Foglio è L’amore trova sempre la strada inviato da Elisa Cerchierini.

 Vi ricordiamo che siete ancora in tempo per prendere parte all’edizione di Marzo quindi non mancate di inviare i vostri racconti.

L’amore trova sempre la strada 

Erano le due del pomeriggio di un normale sabato di dicembre. Nonostante il timido sole che illuminava la stanza, oltre le finestre si poteva percepire il freddo tipico di quelle giornate prenatalizie, che avvolgeva lo spoglio paesaggio invernale circostante.

Bea si alzò di scatto da tavola, le tasche piene nascoste sotto il caldo e abbondante maglione taglia otto anni.

“Esco un attimo in giardino, mamma…”.

Sentiva il solito brivido attraversarle il corpo, proprio come le era accaduto il sabato prima e quello prima ancora. Era quella strana sensazione di adrenalina che ti investe quando sai che stai per fare qualcosa in segreto, mista al timore di essere scoperto.

“Ok, ma solo due minuti, è molto freddo fuori. E copriti bene!”.

Bea indossò velocemente il suo giaccone blu appeso all’ingresso e si precipitò fuori, mentre sua madre terminava di sistemare la cucina.

Raggiunse svelta la grande quercia sul retro, quella sotto la quale qualche settimana prima, in sogno, aveva visto la slitta di Babbo Natale parcheggiata, mentre il buon vecchietto si apprestava a consegnare i regali calandosi giù per il camino di casa sua. Era stato un segno premonitore, ne era certa. Così, il mattino seguente, al risveglio, le era balenata in testa quell’idea. Finalmente avrebbe trovato il modo di realizzare il suo desiderio, quello a cui ormai da tempo pensava tutti i giorni, senza mai averlo rivelato a nessuno.

Scostò leggermente le foglie rimaste depositate ai piedi dell’albero dall’autunno appena concluso e depose i piccoli ossicini che aveva in tasca accanto agli altri.

Ormai era una tattica che conosceva bene. Ogni sabato a pranzo, quando sua madre era solita cucinare il pollo arrosto, lei ne divorava due coscette e, senza farsi notare, nascondeva qualche osso nel tovagliolo, per poi seppellirlo in giardino.

Che fatica fare in modo che nessuno si accorgesse di nulla, ma era necessario: aveva sentito dire spesso che quando si ha un desiderio molto forte non bisogna rivelarlo a nessuno, altrimenti si corre il rischio che non si avveri. E il suo era davvero molto, molto forte. E poi mancavano soltanto tre giorni a Natale, ormai ce l’aveva fatta.

Aveva appena terminato di riporre le foglie a posto, quando una voce alle sue spalle la raggiunse.

“Non sapevo ci fosse un cagnolino in questa casa!”

La nonna! Accidenti, aveva dimenticato che per le feste natalizie li avrebbe raggiunti anche lei, per trascorrere qualche giorno tutti insieme. Certo però che arrivare in quel momento era proprio un tempismo perfetto. E una gran sfortuna. Ma voleva troppo bene alla nonna per avercela con lei.

Le corse incontro felice, dimenticando per un attimo la segretezza della sua missione.

“Nonna, sei arrivata!”. Le rivolse un enorme sorriso e si lasciò avvolgere completamente nel suo affettuoso abbraccio.

“Amore, non vedevo l’ora di rivederti! Ti voglio tanto bene Bea!”.

“Ti voglio bene anch’io nonna!”.

Una volta lasciata la presa, la nonna guardò Bea con aria sospettosa.

“Allora, cosa nascondevi di bello là sotto?”.

“Se te lo dico prometti di non rivelarlo a nessuno?”, sussurrò la bambina guardandosi attorno con aria circospetta.

“Giurin giurello, cara!”, rispose la nonna baciando le dita incrociate.

“Ok. Sto lasciando delle tracce…”.

“Tracce? Che tipo di tracce?”. La nonna avvicinò il volto a quello di Bea, sempre più incuriosita.

“Sto seppellendo delle ossa”. La voce della bambina era ridotta a un sussurro.

“Ah sì?! Allora avevo ragione, c’è un cagnolino in questa casa. Sei tu!”.

Bea scoppiò in una fragorosa risata.

“Ma no, nonna, io sono sempre la tua Bea! Le ossa sono per Babbo Natale… Così saprà che deve portarmi un cagnolino”.

La nonna si lasciò scappare una risata divertita.

“Amore, un cagnolino… È una splendida idea! Ma non credi che faresti prima a chiederlo a mamma e papà? Oppure potresti scriverlo nella letterina di Natale”. La nonna era un poco sconcertata.

“Oh, no nonna… Sai, non credo che mamma e papà mi comprerebbero un cagnolino, sono sempre tanto impegnati… E poi, lo sai, quando esprimi un desiderio non devi rivelarlo a nessuno, altrimenti non si avvererà mai” e così dicendo si rabbuiò leggermente in volto, rendendosi conto di quanto aveva appena fatto.

“Ecco, credo proprio che non si avvererà più ormai…”.

“Ma no, Bea, non dire così”, rispose la nonna poggiando comprensiva la mano destra sulla sua spalla.

“Certi desideri sono talmente forti da vincere ogni credenza. E poi non ci si deve mai arrendere prima del tempo. Vedrai che Babbo Natale seguirà la tua traccia, ne sono certa!”. Le strizzò un occhio e, mano nella mano, rientrarono in casa.

La mattina di Natale Bea non ebbe bisogno del richiamo della mamma per alzarsi. Fu svegliata da un dolce guaito e da un acuto abbaiare ai piedi del suo letto. Fu il risveglio più sorprendente che le fosse mai capitato e anche il più stupendo.

Strinse forte a sé quel cucciolo di labrador vivace e affettuoso, al quale sapeva che avrebbe donato tutto l’amore che aveva in corpo. Ed era certa che lo stesso avrebbe ricevuto da lui.

Poi, tenendolo in braccio, corse ad abbracciare la nonna, restituendole il sorriso e l’occhiolino di qualche giorno prima.

Ora lo sapeva… Comunque vada, l’amore trova sempre la strada per raggiungerti.

 
Un racconto di:
Elisa Cerchierini
Grazie di cuore per aver partecipato all'iniziativa.

Se vi è piaciuto il racconto di Elisa, lasciate un commento così che possa saperlo. Detto questo vi aspettiamo la prossima settimana con il racconto vincitore.

Autore