Qualche tempo fa abbiamo recensito il romanzo Sul Ciglio della Porta  il romanzo d’esordio di Rubino Alfieri, edito dalla Pav Edizioni.  Oggi l’autrice è qui con noi, per una breve intervista che ci aiuterà a conoscerla meglio.

Ciao Rubino, per me è un piacere averti oggi con noi sul nostro portale.
La domanda nasce spontanea: come è nata l’idea di realizzare un romanzo noir intitolato Sul ciglio della porta?

sul ciglio della porta di rubino alfieri

Sul ciglio della porta di Rubino Alfieri
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Per prima cosa, grazie a Ecate per questa occasione. Bene, il romanzo non è stato programmato o immaginato, semplicemente ho iniziato a scrivere fino a quando non mi son resa conto d’avere tra le mani un vero romanzo, il mio primo romanzo. Poi il titolo è nato da sé quando l’ho riletto per la prima volta, ritrovandomi dei personaggi alle prese con scelte difficili, e lì il ciglio della porta, oltrepassarlo affrontando le difficoltà, oppure tornare indietro e fuggire.

Cosa ci racconti di te, cosa fai nella vita oltre a scrivere?

Su carta sono un architetto, ma nella vita ho fatto tantissime cose, ho vestito i panni di tanti ruoli, pittrice, grafica e riscoprirmi anche scrittrice mi ha sorpresa moltissimo, perché non è stata una scelta, ma una progressione naturale nel mio essere artista.

Sicuramente hai una grandissima fantasia. Mi chiedo se la storia di Sara ti rispecchi in qualche modo, è un tuo alter-ego?

Immagino che tutto il libro mi rispecchi, non solo un singolo personaggio. Senza volerlo ho inserito un po’ di me, delle mie passioni, all’interno del romanzo, sono frammentata in esso, o come piace dire, ho lasciato briciole della mia anima.

Marco il Brigadiere e Paolo il Tenente sono ispirati a qualche carabiniere di tua conoscenza?

A nessuno in particolare. Come già detto, il romanzo è nato senza esser programmato e alla fine mi son resa conto d’aver preso le persone che conosco, il loro carattere, il loro aspetto fisico, qualche dettaglio o passione, li ho scomposti come in un puzzle e mischiando i pezzi, ho creato personaggi nuovi.

Quanto studio ci è voluto per delineare l’indagine dei carabinieri nella tua storia?

elmo carabinieriDiciamo che ho vinto in casa, con un Maresciallo in casa, ogni qual volta avessi un dubbio, ero capace di svegliare mio marito durante la notte per porgli domande per me vitali, altrimenti non avrei potuto continuare a scrivere la storia e mi sarei potuta bloccare. Facevo sempre le mie ricerche e continuavo a scrivere, ma lui è stato il mio Beta Reader per approfondimenti su dinamiche e tempistiche tecniche, anche per una semplice curiosità personale.

Racconteresti in breve la tua esperienza editoriale con Pav Edizioni. Ti sentiresti di consigliarla ad altri autori?

Prima di esser accettata dalla Pav, avevo inviato il manoscritto ad altre CE, che dopo tante lusinghe e complimenti mi chiedevano soldi, a quel punto iniziai a pensare che a prescindere dalla qualità del mio lavoro lo avrebbero accettato lo stesso, bastava pagare? Così decisi di aspettare, fino a quando non mi contattò Aurora, questa donna fantastica titolare della Pav, che decise di puntare su di me, una sconosciuta a tutti gli effetti, e senza chiedere nulla in cambio mi ha seguita, e pubblicato il mio Noir.

È chiaro che questo primo romanzo avrà un seguito, puoi svelarci almeno qualche dettaglio della prossima avventura?

Ovviamente i personaggi saranno sempre gli stessi, ma come già si sarà capito nel primo, c’è una coppia impensabile, e nuovamente ci saranno sorprese, azione e tanti, tantissimi segreti.

Quali sono i tuoi prossimi progetti editoriali?

La cosa che amo del mio scrivere è che non ha regole, è libero. Quando l’ispirazione mi prende non posso ignorarla, infatti un nuovo romanzo sta per uscire, si chiama Raido. È un viaggio in Norvegia tra mistero e passione di una donna italiana… ma questa è tutta un’altra storia.

Grazie mille Rubino di essere stata con noi.

Grazie a te Ecate per avermi accolta

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