Dal genio di Tim Curran, una nuova novella horror pubblicata dalla Dunwich Edizioni: 1967 Skull Eater Campaign.

1967 Skull Eater Campaign – Trama

1867: Skull Eater Campaign (versione italiana). E-book di Tim Curran

1867: Skull Eater Campaign (versione italiana). E-book di Tim Curran
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AmazonMondadoriFeltrinelliIBSLibreria universitaria

Inverno 1867.

Un freddo pungente e mortale. Al culmine delle guerre indiane, un’unità di cavalleria segue le tracce di una banda di assassini selvaggi nelle profondità delle Montagne Rocciose. Ma questi non sono dei pellerossa comuni: non solo massacrano le vittime, strappano anche la carne dalle loro ossa. Quella che inizia come una spedizione punitiva diventa presto una macabra lotta per la sopravvivenza contro un nemico cannibale che non ha più niente di umano.

Recensione

Finché avrò vita combatterò per gli ultimi terreni di caccia del mio popolo.
Nuvola Rossa, 1866

Nelle selvagge terre d’America, ai tempi di indiani e cowboy, una compagnia di soldati sfida le nevi per addentrarsi in campo nemico. La compagnia del tenete Teague li ha preceduti, ma sono giorni che non giungono più notizie. Serpente Pazzo Boone McComb è l’esploratore incaricato di guidare i soldati sulla strada giusta, con l’aiuto dei suoi scout indiani.

Ma il freddo non è l’unica cosa che serpeggia silenziosa tra gli alberi. C’è un pericolo marcescente come la morte che li osserva, e attende. Gli assassini che stanno cercando travalicano le leggi dell’impossibile. In una lotta contro il male, la compagnia dovrà lottare per la vita, o perlomeno per una morte dignitosa.

Il personaggio vissuto di Boone McComb conquisterà subito la vostra attenzione. Trasportati indietro nel tempo – un tempo di guerra, sangue e morte -, tra scalpi umani legati alla cintura e vermi brulicanti, l’unica cosa che dovrete fare è… non provare a gridare di paura.

Parere personale

Prima di questa novella, non avevo mai letto nulla di Tim Curran, ma è stato decisamente amore a prima pagina. Con una scrittura fluida e semplice, cruda e concisa, l’autore è in grado di catapultare il lettore subito all’interno della scena. Senza timore di impressionare, descrive con precisa chiarezza anche i dettagli più macabri. Un’amante dell’orrore come me, non può fare altro che meravigliarsi della sua sapiente maestria.

In sole 143 pagine, si attraversa un viaggio aspro e freddo, in cui un mistero va pian piano svelandosi. La rudezza dell’epoca viene rappresentata a pieno dai discorsi sanguinosi e sboccati di McComb, insieme alla spavalderia dei soldati, contrapposta all’impassibile silenzio degli indiani.

L’azione scorre lungo tutto il filo narrativo, insieme a pistole, cavalli, spiriti guida e vecchie storie. Un racconto per chi non è debole di stomaco, tra cadaveri, ossa spolpate, organi strappati e marciume, un fiume in piena di marciume.

Credo proprio che recupererò anche gli altri scritti di Tim Curran, ne vale la pena.

Conclusioni

Se consiglio questa storia? Assolutamente sì. La Dunwich Edizioni fa centro un’altra volta, portando allo scoperto un autore davvero talentuoso.

Non fatevi intimorire dal sangue che imbratta la neve e immergetevi in 1867 Skull Eater Campaign.

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