I diavoli di Loudun (The Devils of Loudun) è un ampio saggio-romanzo di Aldous Huxley pubblicato nel 1952 ed ispirato al più famoso caso di possessione demoniaca della storia, avvenuto a Loudun, una piccola cittadina francese nel 1634.

Aldous Leonard Huxley (Godalming, 26 luglio 1894 – Los Angeles, 22 novembre 1963) scrittore e filosofo britannico è noto per i romanzi distopici Il mondo nuovo e L’isola ha anche pubblicato saggi, racconti brevi, poesie e racconti di viaggio. Oltre alla laurea in Lettere, conseguì a Oxford, nel 1915, quella in Scienze Biologiche. Huxley era un umanista e pacifista, attratto da temi spirituali come la parapsicologia e il misticismo filosofico che si ritrovano proprio nel volume in esame. 

I diavoli di Loudun – Trama  – Fanatismo, superstizione, intrighi politici nella vicenda delle monache stregate e ossesse

Francia, 1631: sotto il regno di Luigi XIII, il cardinale Richelieu, deciso a fiaccare definitivamente le velleità delle città di provincia, ordina la demolizione delle mura di alcuni centri.

I diavoli di Loudun. Fanatismo, superstizione, intrighi politici nella vicenda delle monache stregate e ossesse di Aldous Huxley

I diavoli di Loudun. Fanatismo, superstizione, intrighi politici nella vicenda delle monache stregate e ossesse di Aldous Huxley
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A Loudun, il barone De Laubardemont, che deve eseguire tale ordine, trova un oppositore in Urbain Grandier, un prete che pur manifestando una sincera religiosità conduce una licenziosa vita privata. La fama di Grandier richiama l’interesse di suor Jeanne des Anges, frustrata superiora delle Orsoline, la quale, allo scopo di stabilire con lui un concreto rapporto, gli offre il posto di direttore spirituale del proprio convento di clausura.

Dopo essere stata rifiutata da Grandier, la madre superiora passa a uno stato di isterico furore che in breve trasmette anche alle consorelle. Il canonico Mignon, venuto a conoscenza delle strane perversioni delle monache, d’accordo con alcuni influenti personaggi ostili a Grandier, attribuisce il fenomeno a ossessione diabolica e ne incolpa il prete, affidando le invasate suore agli esorcismi del fanatico padre Barre.

Sadicamente torturato e condannato al rogo, Urbain Grandier muore il 18 agosto 1634, rifiutando però sino all’ultimo di confessarsi reo di colpe non commesse.

Basato su una rigorosa ricerca storica su un processo di stregoneria, il romanzo è considerato un’opera fondamentale di uno dei più importanti scrittori inglesi della prima metà del Novecento.

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Urbain Grandier eccellente studente del collegio di Bordeaux, ordinato novizio gesuita  diventa nel 1615 prete di Loudun una piccola città eretta su una collina alle cui porte il giorno che vi entrò vi erano delle gabbie contenenti dei cadaveri provenienti dalle forche municipali come monito alla popolazione. Grandi occhi scuri, capelli ricci e neri, fronte alta, naso aquilino, labbra rosse, una barba elegante e un paio di baffi sottili arricciati sulle punte come Dalì questo è il ritratto che Huxley ci fa del fascinoso sacerdote, un vero latin lover con la tonaca amante del piacere e con un concetto tutto suo del voto di castità. Pagina dopo pagina l’autore mette un cappio invisibile intorno al collo di  questo personaggio che passerà dall’avere amici potenti a farsi dei nemici ancora più potenti e pericolosi.

Pourtraict che rappresenta vividamente l'esecuzione fatta a Loudun nella persona di Urbain Grandier.

Pourtraict che rappresenta vividamente l’esecuzione fatta a Loudun nella persona di Urbain Grandier.Unknown authorUnknown author, Public domain, via Wikimedia Commons

Nella prima parte del libro il lettore arriccia il naso davanti a tanta concupiscenza, mancato rispetto della donna eretta solo ad oggetto del desiderio, a conquista al pari di un trofeo. Ma le cose precipiteranno tanto bruscamente da provare pietà per questo peccatore. Grandier ha creduto che i suoi divertimenti fossero gratuiti e che potesse odiare senza conseguenze, ma si sbagliava. Vittima di un sistema più grande di lui, riesce a farla franca per troppo volte, ma alla fine la ruota del destino si schianterà sul suo percorso trascinandolo verso il baratro eterno.

La prosa è a tratti eccessivamente impregnata di citazioni, ma le parti che raccontano la vicenda sono appassionanti e sul finale terrificanti. I personaggi sono descritti nel dettaglio sia a livello fisico sia caratteriale rendendo semplice al lettore immaginarli in carne e ossa.

Giochi di potere e regole asfissianti 

Il successo a Loudun era in proporzione alle amicizie potenti che si riuscivano ad abbracciare. Uomini e donne erano qualcuno solo in base alle conoscenze, ai matrimoni che riuscivano a combinare, poco contava il vero talento. La Chiesa dell’epoca non era immune dai giochi di potere e sotto la maschera dei voti presi i peggiori vizi dell’uomo sgusciavano nelle ore buie per saziare gli appetiti più inconfessabili.

Forse a causa delle rigide regole morali, si era sviluppato uno dei casi più eclatanti di psicosi collettiva contagiosa come un morbo sconosciuto. Le era stato dato il volto dei demoni dell’inferno, ma Huxley ci mostra le orribili macchinazioni per annientare Grandier, colui che si credeva furbo a parlare dal pulpito dando in realtà sfogo alla sua natura più selvaggia.

Molti lo invidiavano per il fascino con cui incantava le donne, per la schiera di sostenitori influenti pronti a proteggerlo, per la sua capacità di saper parlare ai fedeli e così anno dopo anno il tenebroso sacerdote si è trovato immischiato in un complotto di vaste dimensioni.

Suor Jeanne Des Anges, una donna rifiutata  molto pericolosa

Interrogatorio di Suor Jeanne des Anges (esorcismo), Loudun, 13-14 febbraio 1637

Interrogatorio di Suor Jeanne des Anges (esorcismo), Loudun, 13-14 febbraio 1637
Archivi nazionali, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

La vita religiosa non è per tutti e questo suor Jeanne Des Anges non lo aveva messo in conto quando aveva preso i voti. Nonostante la piccola scalata per il potere condotta con successo, la sua femminilità oppressa le aveva servito un conto salato turbandole la mente e il cuore. La libido e la vanità miscelate negli anni le avevano fatto perdere il lume della ragione mitizzando la figura di Grandier, che non conosceva neppure in volto.

Fu  proprio il rifiuto di quest’ultimo a scatenare la sua ira, e d’accordo con altri religiosi, aveva originato il caso del convento indemoniato che stava fruttando un nuovo tipo di turismo a Loudun. La sua sete di vendetta per l’orgoglio tradito, aveva fornito la miccia per dirigere la causa del maleficio sul prete che si era ritrovato accusato di stregoneria. Una volta ottenuto il risultato, ovvero l’eliminazione di Grandier, la suora stanca di fare l’indemoniata aveva cambiato copione, recitando la parte della santa per andarsene da questo mondo con tutti gli onori.

Era stato il sapiente  appello alla superstizione del volgo a dar man forte agli esorcisti, la Chiesa cercava con tutte le sue forze di estirpare i residui di un paganesimo che non sfiorirà mai, ma che gli era tornato utile. La tortura era un mezzo convincente per dare una lezione a chi si metteva contro l’istituzione, niente è più efficace come la tribolazione della carne.

Chi va con lo zoppo…

Padre Surin scaccia il demone Isaacarum

Padre Surin scaccia il demone Isaacarum Victor Armand Poirson, Public domain, via Wikimedia Commons

Per esorcizzare suor Jeanne Des Anges, venne chiamato in gioco Padre Surin, un vero uomo di fede che peccava però in intelligenza, bevendosi il teatro grottesco messo in scena dalla posseduta, come reale manifestazione del maligno. Se i diavoli avessero infestato o meno i corpi delle suore questo lo potrete apprendere leggendo quest’opera particolare, ma sta di fatto che il detto “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” è un proverbio molto  azzeccato a Loudun, trascinando anche Surin nella spirale della malattia mentale, della possessione diabolica e della malinconia. Nessuno riusciva ad uscire indenne dal calderone di suor Jeanne, la vera strega cattiva della storia che usa ogni trucco per minare le basi della perseveranza altrui.

Il volto oscuro della fede

La fede è un dono molto particolare che merita l’assoluto rispetto, ma molto spesso è stata strumentalizzata per i fini subdoli e malvagi allontanando molti credenti. La continua penitenza, la repressione della sessualità hanno condotto i religiosi ad un vicolo cieco e nel passato le conseguenze sono state disastrose. Gli inquisitori di Grandier non avevano pietà per lui, volevano fargli confessare orribili azioni e nonostante il popolo si fosse commosso davanti a tanto scempio, loro non demorsero aizzati dai propri demoni che non avevano nulla a che vedere con i veri diavoli.

Il saggio risulta inquietante proprio per la verità delle vicende narrate. Si prova dispiacere per come vengano calpestati i veri insegnamenti cristiani e purtroppo la realtà spesso supera la più blasfema fantasia.

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