Rumo e i prodigi dell’oscurità è un romanzo dark-fantasy di formazione e avventura, scritto e illustrato da Walter Moers. L’opera in Italia è stata pubblicata da Salani, tradotta da Umberto Gandini e consta di 714 pagine nelle quali al testo si alternano tenebrose illustrazioni.

Walter Moers (Mönchengladbach, 24 maggio 1957) è scrittore, sceneggiatore e fumettista tedesco. Moers ha acquisito una prima notorietà in Germania con il fumetto Adolf. Il successo internazionale, però, si consolida con i romanzi fantasy della serie di Zamonia. Il suo primo libro è stato Le 13 vite e mezzo del capitano Orso Blu che narra le peripezie di un giovane orso dal manto blu. L’autore è molto geloso sia delle sue opere sia della sua privacy e per queste ragioni non rivela mai i periodi di lavorazione dei suoi libri.

Rumo e i prodigi dell’oscurità – Trama

Rumo e i prodigi dell'oscurità walter moers

Rumo e i prodigi dell’oscurità. Nuova ediz.
di Walter Moers
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Dove esistono ancora eroi veri? Dove si trovano la grande avventura e gli autentici prodigi?

Solo a Zamonia, immenso continente della fantasia, popolato dalle forme di vita più bizzarre e pericolose, dai satanici ciclopi delle diavorocce vaganti ai tenebroni dai molti cervelli, dai malvagi cittadini dell’oscura e mefitica Tartaro ai minuscoli inesistenti, che abitano la dimensione dell’infinitamente piccolo.

Qui un piccolo croccamauro è destinato a diventare un giorno il più grande eroe di Zamonia: seguendo un luccicante filo d’argento, traccia olfattiva che soltanto il suo naso sa cogliere, Rumo comincia l’avventuroso viaggio nel mondo di sopra e nel mondo di sotto, diventa adulto, impara a lottare, rischia la vita, incontra personaggi indimenticabili, ma soprattutto Rala, croccamaura bella e coraggiosa, e il suo più sfegatato seguace, il generale delle facce di bronzo.

Walter Moers trasforma l’avventura in poesia: non gli importa la realtà, e paradossalmente racconta la vita. Quella più profonda. Merita il premio per la bugia più vera.

Recensione – Il filo d’argento nelle tenebre

Ritenere che il male non sia capace d’amore è sempre stato un modo pericoloso di sottovalutarlo.

Illustrazione da Rumo e i prodigi dell'oscurità

Illustrazione tratta da Rumo e i Prodigi dell’oscurità di Walter Moers © http://www.zamonien.de/

Rumo è un piccolo croccamauro ovvero un incrocio tra un lupo e un cervo e la sua vita trascorre tranquilla coccolato dagli abitanti della Fattoria di Lottandisotto. Ma i perfidi ciclopi delle diavorocce prendono in ostaggio lui e tutti coloro che ama e ben presto scopre il vero volto del mondo.

Moers come sempre, dota i suoi personaggi di un’arma infallibile ovvero la cultura tramandata sempre da una voce autorevole che sia di un professore con sette cervelli o di un ministro di guerra dalle sembianze di un lombrico e di uno squalo insieme.

Il libro parte molto rapidamente per poi avere dei piccoli stalli tattici che non fanno che aumentare l’adrenalina. Pur essendo un libro per ragazzi i temi trattati sono di ampio respiro e toccano il cuore anche degli adulti. Le illustrazioni che allietano la lettura sono molto curate e fanno sembrare il mondo narrato davvero esistente.

Ciò che emerge sin dalle prime pagine è la presenza di un misterioso filo d’argento visibile solo a Rumo che lo porterà lontano dal luogo natale affrontando dei pericoli sempre maggiori anche a rischio di perdere la vita.

L’amore muove ogni cosa

Illustrazione tratta da Rumo e i Prodigi dell'oscurità  di Walter Moers

Illustrazione tratta da Rumo e i Prodigi dell’oscurità di Walter Moers © http://www.zamonien.de/

Ben presto il lettore scopre cosa sia il fantomatico filo d’argento e in virtù di questo magico legame il giovane Rumo costruirà le basi per diventare un eroe. Il nostro croccamauro dal carattere irruente, però, dovrà fare i conti con la gente e con le sue chiacchere tanto da perdere la stima in sé stesso vagando per la città popolata dai suoi simili avvolto nella vergogna.

L’azione vera e propria scatta quando su consiglio di un amico sui generis farà un gesto eclatante pur di conquistare la sua bella. L’amore si insinua tra le pagine del libro come una mano invisibile che però funge da motore per le avventure o meglio le disavventure che il protagonista dovrà affrontare. Il nobile sentimento viene coltivato poco a poco e non mancano i colpi di scena che lasciano il lettore in visibilio.

Nelle ultime pagine capiamo che anche il male può amare a modo suo, ma lo fa contaminando il puro sentimento giustificando i suoi appetiti più bassi sfociando nella vera e propria tortura. L’amore narrato da Moers non è solo quello di attrazione, è un amore per la vita, perché nonostante il libro sia impregnato di sangue e di morte, è tramite il personaggio di Rala che ci fa capire che bene prezioso sia trovarsi al mondo.

L’eroe è sempre orfano

Illustrazione tratta da Rumo e i Prodigi dell'oscurità  di Walter Moers

Illustrazione tratta da Rumo e i Prodigi dell’oscurità di Walter Moers © http://www.zamonien.de/

La cosa che accomuna molti dei protagonisti delle storie di Walter Moers è il fatto che siano orfani.

Rumo è un orfano abbandonato alla nascita per via della natura distaccata dei suoi genitori. L’eroe viene cresciuto dal mondo e dagli incontri che fa giusti o sbagliati che siano. La sua moralità viene forgiata dalle disavventure e solo il suo cuore funge da bussola tra il giusto e sbagliato. Non di rado Rumo cade in tranelli, ma alla fine è sempre da solo che riesce a trovare la forza per riuscirne indenne.

Il fatto di essere orfano credo che venga utilizzato come miccia per far sviluppare più repentinamente la personalità di Rumo, per il quale non avendo legami con niente e con nessuno, risulta molto più semplice impelagarsi in missioni rischiose e a volte sucide. È sempre da solo che Rumo capisce la sua predilezione per la lotta, mentre le sue facoltà intellettive vengono nutrite da un personaggio ambiguo lo squalombrico Volzotan Smeik che sembra avere sempre un asso nella manica.

Smeik ha un ruolo cruciale nella vita del croccamauro per ben due ragioni.

La prima è che gli conferisce il nome chiamandolo come un gioco di carte. Questa scelta a prima impressione banale in realtà ha una grande implicazione morale, perché Smeik dandogli quel nome non gli dà nessun destino predeterminato perché, come nel gioco, le probabilità possono essere favorevoli oppure no e dipende dal caso l’esito della partita.

La seconda motivazione sta nel fatto che Smeik insegna a parlare a Rumo dandogli il primo strumento di comunicazione elevandolo dal rango di bestia a quello di essere senziente. Lo spaccato di vita che vivono Rumo e Smeik è breve, ma è talmente intenso, sanguinario e pauroso da consolidare il loro rapporto.

La morte è uno show

Illustrazione da Rumo e i prodigi dell'oscurità

Illustrazione tratta da Rumo e i Prodigi dell’oscurità di Walter Moers © http://www.zamonien.de/

Moers trasforma la Morte in uno spettacolo facendo dimenticare la sua connotazione negativa ovvero quella di evento che pone fine all’esistenza. Il Tartaro, il luogo in cui regna la Mietitrice, è un regno in cui uccidere è un’arte e al tempo stesso una grande fonte di intrattenimento per gli abitanti ricordandoci i periodi dell’antica Roma dove i gladiatori mettevano in gioco la propria vita per trastullare il popolo.

Il linguaggio utilizzato è talmente divertente e a volte anche un po’ basso che stempera il macabro trasformandolo in qualcosa di spassoso. L’alchimia è una delle scienze più elevate in questo mondo sotterraneo e oscuro, a volte gelido e a volte rovente. I personaggi sono strani, subdoli e folli. I combattimenti, che di per sé hanno descrizioni violente, alla fine contengono sempre una insegnamento e ci riportano al passato dei singoli guerrieri.

L’oscurità a sorsi

In Moers niente è davvero triste. L’autore riesce sempre a strappare un sorriso e nonostante i suoi libri siano voluminosi quando si arriva alla fine si ha l’impressione di aver lasciato un amico. Rumo e i prodigi dell’oscurità è un volume macabro, dove il sangue scorre a fiotti, i guerrieri cadono, ma nonostante questo non riesce a turbare perché non cade mai nel morboso.

La storia viene presentata, come vi dicevo qualche riga fa, come un libro per il giovane pubblico, ma non mi trovo d’accordo con questa categorizzazione. Il linguaggio è troppo complesso in alcuni punti, le pagine ricche di parole, le scene cruente non mancano perciò se avete superato la fanciullezza e volete leggerlo, non vergognatevi credendo di imbattervi in una storia con unicorni e orsetti.

Rumo e voi attraverserete davvero l’oscurità e attenti a ritrovare la strada per ritornare al mondo di sopra.

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