Liquirizia rossa, un laboratorio ai confini della realtà, uno scienziato pazzo e un’agente dell’FBI con qualità eccezionali. Benvenuti nel capolavoro Sci-fi ideato da J.J. Abrams, Alex Kurtzman e Roberto Orci: Fringe.

La linea sottile tra genio e pazzia

Anna Torv in Fringe (2008)

Anna Torv in Fringe (2008) © IMDB

Nel 2008 esce in prima visione negli Stati Uniti la prima puntata di Fringe, che vede l’agente Olivia Dunham mettere insieme quelli che saranno i membri del team specialistico che sarà identificato come divisione Fringe.

Dopo aver recuperato il giovane truffatore Peter Bishop dal Medio Oriente, lo convincerà a recarsi all’ospedale psichiatrico in cui è rinchiuso il padre, Walter Bishop, scienziato geniale dalla mente ormai frammentata, assolutamente necessario per i nuovi inquietanti casi che hanno travolto Boston.

Si uniranno alla squadra capitanata dal Colonnello Broyles, anche l’agente Astrid Farnsworth e… be’… la mucca Janet.

Veneratore della scienza in tutte le sue più strane forme, il dottor Bishop nuota nelle acque lacunose di una mente assediata per anni da farmaci e malattia. Ciò che era un tempo si è perso nelle nebbie della sua prigionia psichiatrica, ma con la guida paziente del figlio Peter qualcosa si mette in moto.

Anna Torv in Fringe (2008)

Anna Torv in Fringe (2008) © IMDB

Tra LSD, viaggi neuronali, pirocinesi, mutaforma biomeccanici, enormi vermi intestinali, e squarci nel tessuto dell’universo, un passato scomodo si farà strada nel presente, condannando la fragile figura del dottor Bishop a esperimenti efferati. La sua disperazione ha messo in pericolo l’equilibrio del mondo, e la curiosità del suo vecchio amico William Bell ha fatto dei suo sperimenti armi letali.

La forza coraggiosa dell’agente Dunham

Se le prime due stagioni di Fringe hanno fatto da terreno fertile per la crescita del resto della storia, dalla terza stagione le cose prendono una piega sempre più interessante. La vita di Olivia Dunham (interpretata dalla bravissima Anna Torv) si sdoppia con la comparsa di un altro agente Dunham. Specchio riflesso della nostra Olivia, proviene da un altro universo, in cui Walter non ha mai perso schegge di memoria e la punta dell’Empire State Building viene utilizzata per l’attracco dei dirigibili.

Lance Reddick in Fringe (2008)

Lance Reddick in Fringe (2008) © IMDB

Con l’intervento di questo secondo universo, le cose si complicano, rendendo a pieno titolo Fringe una delle più inaspettate e sorprendenti serie Sci-fi. Olivia Dunham diventa il personaggio portante del telefilm, insieme alla figura di Peter Bishop (interpretato da Joshua Jackson, che tutti ricordano nei panni di Pacey in Dawson’s Creek).

“Vorrei essere come l’agente Dunham.” Invece di sognare principesse ingioiellate, Fringe spinge a credere nella forza femminile, nell’empatia, nel coraggio di affrontare il proprio passato e reagire per avere un futuro migliore. Disciplinando noi stessi possiamo affrontare con maggior lucidità gli imprevisti della vita.

L’ombra degli Osservatori

Cappello nero, testa pelata. Espressione indifferente e valigetta in mano. In grado di camminare nel tempo e leggere i pensieri. Gli Osservatori studiano la Storia esaminando tutti i momenti più importanti. Provengono da un futuro molto lontano, che ha portato la tecnologia su un piano del tutto nuovo, giungendo all’evoluzione controllata degli esseri umani. Le emozioni, motivo di intralcio, sono state eliminate in favore di un’intelligenza sopraffina e capacità inimmaginabili.

Anna Torv in Fringe (2008)

Anna Torv in Fringe (2008) © IMDB

Eppure, per quanto questi esseri risultino perfetti, la loro sterile emotività ha spento ogni brama di obiettivi, ogni capacità di rapportarsi con il prossimo. La loro presenza è inquinante e minaccia di creare anomalie temporali.

Le figure grigie degli Osservatori ci pongono davanti a domande sul futuro: fin dove si spingerà la tecnologia, in costante mutamento? Quanto oltre si spingerà la scienza? Saremo in grado di fermarci prima di diventare schiavi della tecnologia come gli Osservatori?

In un mondo in continua espansione, che mira sempre più in alto senza badare a ciò che si lascia alle spalle, Fringe rappresenta quasi un avvertimento, un monito a ciò che potremmo diventare e allo stesso tempo uno stimolo a non perdere mai la speranza, uno dei sentimenti più umani.

L’ultima stagione

Joshua Jackson in Fringe (2008) © IMDB

La quinta stagione, formata solo da 13 episodi, pone fine alle avventure della divisione Fringe. Ambientata vent’anni nel futuro, cambia completamente scenario. Gli Osservatori hanno invaso il nostro mondo, installandosi al potere, ma sarà proprio uno di loro ad aiutare Walter, Olivia, Peter e Astrid a riassestare il tempo. Settembre è l’anomalia, uno dei dodici Osservatori che, studiando il passato, ha capito quanto importanti siano le emozioni.

In uno scenario dalle sfumature apocalittiche, sarà proprio Walter, fautore di molti errori e sbagli, a porre rimedio. Un finale di stagione degno di Fringe, che ha saputo valorizzare l’interpretazione eccellente di John Noble (Walter Bishop).

Sci-fi Golden Award

Fringe rimarrà una delle più belle serie a stampo Sci-fi. Ricca di umorismo, scienza, tecnologia e stranezze ha saputo tenere alta l’attenzione del pubblico fino alla fine, vincendo un posto di rilievo nella rubrica Old But Gold.

Dunque non abbiate paura a immergervi nei meandri oscuri della scienza di confine. Liquirizia rossa e buona musica saranno vostre compagne di scoperte!

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