Abbiamo trattato di recente della prima opera a fumetti della Future Fiction, Stanotte sfilano cento fantasmi. L’opera come abbiamo spiegato è tratta da un racconto di Xia Jia ed è stata trasposta in immagine da Gabriele Ghirelli, in arte Caelpher. Non ci siamo quindi lasciati sfuggire l’occasione di chiedere a quest’ultimo di rilasciarci una breve intervista per i nostri lettori.

Intanto benvenuto e ti ringrazio immensamente del tempo che ci stai concedendo. Per noi è un vero onore poterti avere sulle nostre pagine e spero che a te faccia altrettanto piacere. La prima domanda è quella di routine. Raccontaci qualcosa di te, per quanti fra i nostri lettori ancora non ti conoscono.

Ringrazio voi e l’onore è oltremodo bilaterale, Vampire’s Tears, sono stato davvero lieto che abbiate voluto dedicare un articolo ad uno dei miei ultimi lavori cartacei che è appena uscito sul mercato.

Caelpher G.Ghirelli

Caelpher G.Ghirelli

Per chi non mi conoscesse sono Gabriele Rodrigo Ghirelli Bruzzo, conosciuto col nome d’arte di Caelpher, sono (anche) un artista nella vita, più precisamente sto serializzando il mio lato da fumettista/sceneggiatore/illustratore, ma sono anche un grande amante del teatro, filosofia e letteratura in generale.

Sono una persona molto curiosa quindi devo chiederlo, ma puoi benissimo scegliere di mantenere il segreto. Come nasce il tuo nome d’arte?

Caelpher è un nome completamente inventato da zero, sia per scrittura che per fonetica (si pronuncia kael-fer): mi piace l’idea di avere un nome unico che riporti soltanto a me ed il mio operato, riguardo al significato che per me ha il nome, permettetemi su questo di conservar un poco di mistero *sorriso*.

Da bambino avevo il sogno che, se mai fossi diventato noto, avrei inventato nomi e nuovi termini; quanto sarebbe stato bello allora sentir la gente pronunciare quei miei suoni!

Comunque, inventai questo nome da adolescente e lo diedi in primis al personaggio del cantastorie per cui ho certamente affinità (anche se non è il mio preferito, ci tengo a sottolinearlo!), poi pensai che, siccome entrambi narriamo storie, avrei usato anche io Caelpher come nome d’arte.

Da circa quattro anni mi firmo anche con parte del nome anagrafico, ovverosia Caelpher G.Ghirelli, semplicemente per riguardo e senso di appartenenza anche al mondo reale e di famiglia.

Stanotte sfilano cento fantasmi è un’opera di un’autrice cinese Xia Jia. Ho letto che non sei affatto estraneo alla cultura orientale. Come è stato per te lavorare su quest’opera?

Stanotte sfilano cento fantasmi di Serena Meo, Xia Jia e Caelpher

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Ho studiato cultura orientale ed ho avuto un’infarinatura base di lingua e cultura cinese per tre anni ai tempi in cui studiai al liceo linguistico (seppur sia più affine alla cultura giapponese il cui studio portai avanti anche dopo il liceo, andando anche Tokyo e Kyoto), queste mie basi mi hanno comunque reso l’approccio alla grafica di questo fumetto un poco più facile; intendo anche solo per la scrittura degli ideogrammi base.

Ho avuto anche la piccola fortuna di aver spesso tra le mani svariati ornamenti, quadri e statuine cinesi (mio nonno le collezionava): quando non mi veniva l’ispirazione grafica, semplicemente, guardavo e interpretavo a modo mio alcuni di questi oggetti.

Essendo comunque il racconto di “Stanotte sfilano cento fantasmi” fantasy/ fantascientifico per tematiche, sono stato preciso e culturalmente realista nella rappresentazione di alcune maschere del carnevale legate ai demoni cinesi e sugli ideogrammi, il resto è libera interpretazione grafica, d’altronde la storia di Xia Jia era così: pura e malinconica magia intrisa da un grande senso di abbandono.

Pongo attenzione sulla parola “abbandono’’: la storia parla di una sorta di luna park abbandonato che si sviluppa seguendo i ciottoli di ardesia della Via dei Fantasmi; i suoi abitanti hanno corpi di giocattoli meccanici che dovevano fungere da attrazioni turistiche ma, purtroppo, tutto e tutti sembrano essere stati abbandonati e lasciati in malora.

Da ciò mi sono divertito a creare ambienti magici ma fatiscenti, come il tempio, il giardino, la via stessa ed i personaggi anche di sfondo che, pur essendo veri d’anima, portano avanti, notte dopo notte (i loro corpi non possono esporsi alla luce solare, da lì anche il titolo “Stanotte sfilano…”), una sorta di messinscena in ricordo della vecchia funzionalità della Via dei Fantasmi.

Per qualche istante mi fecero venire in mente, in un certo senso, la vita del lampionaio nel libro “Il piccolo principe’’.

Quale è stato il motivo che ti ha fatto dire effettivamente di sì a questo progetto?

Innanzitutto lessi il racconto breve della scrittrice cinese Xia Jia e lo trovai meritevole, poi venni attratto anche dall’idea di avere una quasi totale libertà di interpretazione grafica di quel mondo e dei personaggi che lo abitano.

Quale personaggio è il tuo preferito? Quale ti è piaciuto di più disegnare?

Riguardo al personaggio preferito mi cogli impreparato: sono affezionato alla Via dei Fantasmi ed i suoi abitanti quasi come fossero un’unica entità. Questa stessa entità di cui vi parlo, d’altronde, viene vista anche in sogno dal protagonista Ning ed ha sembianze di un lungo serpente adornato di tutti i volti degli abitanti della Via dei Fantasmi, colgo questo punto per lasciarvi proprio uno dei pezzi del racconto di Xia Jia che amai di più a livello descrittivo (sono fatto così, mi fisso su dettagli):

“ Nel sogno, vedo la via dei Fantasmi trasformarsi in un lungo serpente sottile. Il Vecchio Albero Fantasma ne è la testa, il Tempio di Lanruo la coda, le lastre di ardesia le squame. Su ogni squama è disegnato il volto di un piccolo fantasma, bellissimo e delicato…’’

Xiao Quian -Stanotte sfilano cento fantasmi -Studi preparatori di Caelpher

Xiao Quian -Stanotte sfilano cento fantasmi -Studi preparatori di Caelpher

Il personaggio che, invece, amai di più disegnare, è stato indubbiamente quello di Xiao Qian.( per chi non sapesse trattasi della fanciulla orientale con la pettinatura a luna che decisi di disegnar centrale con lo sguardo ai lettori in copertina), ma in questo sono abbastanza scontato *sorriso*: di solito adoro disegnare i personaggi femminili e, per qualche istante o giornata che sia, un po’ me ne innamoro, quindi sono un ottimo amante (anche) per tutte le mie amate ragazze di carta *un po’ ironico*.

A quest’opera avete lavorato in due. Come è stato lavorare insieme a Serena?

Lavorare con Serena Meo è stato molto semplice: ci siamo trovati affini e congeniali nella comunicazione sin dal principio; la sua sceneggiatura per me è stato come un dialogo fluido, leggevo le scritte e vedevo le immagini; da lì sono partiti inchiostro e colori.

Penso che Serena abbia fatto un ottimo lavoro nello sceneggiare la storia di Xia Jia mettendo enfasi e dando voce alle parti più toccanti.

Sono piuttosto veloce nel disegnare quando la sceneggiatura è chiara, limpida e ben scritta.

Puoi ritenerti soddisfatto dell’impatto finale sul pubblico?

Credo che sia una storia interessante e credo che il mio tratto anche volutamente di sintesi per questo lavoro, abbracci bene questa racconto; come ogni mio lavoro concluso (vi parlo soprattutto dal punto di vista grafico), quando lo guardo nel presente, dico tra me e me: «Adesso farei sicuramente meglio!»

La parola “soddisfatto’’ per ora voglio usarla solo per la copertina, questa sì, proprio perché credo d’esser riuscito a racchiuder tutti gli elementi della storia in un gioco quasi concentrico e simmetrico di “trasformazioni e ritorni’’.

Tengo tutte le mie opere finite e pubblicate come punti di partenza nuovi, un lavoro pubblicato non è mai un punto di arrivo per me: rimane semplicemente la base consolidata da saper fare e migliorare alla prossima evoluzione ed operato.

Ci tengo a sottolineare che, quando si lavora da disegnatore per case editrici, ci sono tanti altri punti dietro al disegno che magari non si vedono ma incidono: scadenze, compromessi con le scale di colori, test di stampa, etc.

Pensi di lavorare ancora con la Future Fiction?

Attualmente non abbiamo in programma nulla, ma mai dire mai, se ci saranno nuove storie per cui sarò affine, ben volentieri, la casa editrice Future Fiction tratta universi e racconti multiculturali assai vasti ed interessanti.

So che stai lavorando a diversi progetti personali. Seguo la tua pagina da diverso tempo e non nascondo che ho trovato lì il fumetto che abbiamo trattato. Vuoi raccontarci qualcosa di queste storie?

Il Cantastorie e l'Equilibrista

Il Cantastorie e l’Equilibrista
Illustrazione di Caelpher G. Ghirelli
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Attualmente ho in cantiere di progetti seri due fumetti da autore completo: uno è Last Cardinal (probabilmente la storia a cui sono più legato con il mio personaggio del cuore e questa storia sarà una serie e racchiuderà un mondo intero dove sono presenti tutti i mei personaggi inventati) e l’altro è una graphic novel a fumetto che racconta diverse storie brevi horror legate alla tematica di alcuni veleni storici.

“Il cantastorie e l’equilibrista’’ invece, attualmente, è semplicemente un webcomic.

C’è anche un’opera a cui mi hai accennato che speri di pubblicare presto in cartaceo, puoi raccontarci qualcosa o preferisci mantenere il segreto?

*L’opera che si avvierà prima per il cartaceo mi auguro che sia la raccolta delle storie sui veleni che ti accennai prima, adoro creare storie con anche basi e aneddoti storici interessanti, queste storie verranno appunto raccontate dalla compagnia degli artisti della carovana (tra cui anche il cantastorie e l’equilibrista): sarà una sorta di piccolo Decameron per intenderci (quest’ultimo progetto lo sto portando avanti con un collega).

Ci sono due tuoi personaggi che ultimamente stanno riscuotendo molto successo. Parlo del Cantastorie e dell’Equilibrista. Sono sicura che fra i nostri lettori c’è qualcuno che vuole sapere di più su di loro.

Ho deciso di raccontare qualcosa in più su questi due personaggi e della loro compagnia di artisti itineranti (vivono in carovane) dopo del tempo: non ho pretese, per me attualmente si tratta di un webcomic in primis per me stesso e poi per il pubblico che vorrà ascoltare.

Sono abbastanza affezionato ai due, diciamo che fanno parte del mio “lato oscuro”, soprattutto la parte che concerne il cantastorie.

La loro storia è scritta da anni, ora mi invento come farvela assaporare e, alla fine, mi diverto con voi lettori nel trasportarmi e trasportarvi nelle atmosfere un po’ sabbiose e lunari di un mondo incerto e di una storia anche d’amore, forse…

C’è un sogno nel cassetto che ti va di raccontarci?

Il mio sogno nel cassetto? Vorrei cantare in modo soddisfacente qualche pezzo che ho scritto, sono un gran amante della musica da cantautore e appunto mi piacerebbe far sì che alcune mie poesie (altra passione e vizio che ho, la poesia!) diventassero musiche.

 Siamo giunti alla fine dell’intervista. Ti ringrazio ancora una volta e spero che ti sia divertito e che magari in futuro tornerai da noi per raccontarci degli altri progetti a cui oggi abbiamo accennato. Un saluto per i nostri lettori?

Piacere mio, Vampire’s Tears, mando un inchino virtuale a tutto il mio pubblico, grande o piccolo che sia e ricordo a ciascuno di voi di sostenere sempre gli artisti che vi fanno emozionare.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.