A Santa Barbara, in California, i casi di omicidio abbondano e così, un irriverente sensitivo e il suo socio colgono l’occasione per intrufolarsi nelle indagini. Ben accolti dal capo del dipartimento di polizia, Karen Vick, non sono visti di buon occhio dal burbero detective Lassiter.

Non è ovvio di chi stiamo parlando? Shawn Spencer e Burton “Gus” Guster sono pronti ad aprire la loro agenzia investigativa: la Psych.

Amici per le indagini

Dulé Hill e James Roday Rodriguez in Psych (2006)

Dulé Hill e James Roday Rodriguez in Psych (2006)
© IMDB

È una mattina come tante. Shawn sta sonnecchiando dopo una notte passata a guardare film e abbuffarsi di caramelle, quando Gus, indispettito, arriva a svegliarlo: è stato commesso un nuovo omicidio, c’è bisogno di loro. È ora di pulirsi la faccia e mettersi al lavoro.

Gus e Shawn si conoscono sin da bambini. Da sempre amici per la pelle, condividono un profondo legame fraterno che li rende unici e inimitabili. Shawn sprona Gus con il suo carattere pigro ma sconsiderato; Gus mette un freno a Shawn con la sua precisa razionalità, colorata di tanto in tanto da un pizzico di timor panico.

Insieme possono risolvere qualsiasi mistero, l’uno la spalla dell’altro. Dipendenti in modo quasi simbiotico dalla loro amicizia, non sono avari di battutine e litigi, coronati sempre da quel rispetto reciproco che li rende una vera squadra. Perciò, quando Shawn decide di infiltrarsi nel dipartimento di polizia come “sensitivo”, per sfruttare al meglio le sue eccezionali capacità deduttive, Gus, nonostante la sua evidente titubanza, non può fare a meno che reggergli il gioco.

Inizia così la grande avventura di Psych che, sin dal suo debutto nel 2006, ci ha fatto ridere tenendoci sempre sulle spine, grazie alla bravura dei due attori protagonisti, James Roday e Dulé Hill.

Indizi dal passato

Ciò che ha sempre reso unici gli episodi di Psych, è la loro struttura. Infatti, ogni puntata si apre con flashback sull’infanzia di Shawn. Il suo rapporto lunatico con il padre ha messo radici proprio in quel periodo, quando era bambino, per questo il passato sembra perseguitarlo. Le lezioni di vita con cui Henry Spencer cercava d’istruire suo figlio, non hanno fatto altro che allontanarlo da lui, ma allo stesso tempo gli hanno donato quell’astuta perspicacia con cui si è fatto strada nel dipartimento di polizia.

Molto spesso è proprio grazie a questi flashback che, attraverso improbabili indizi dal passato, riesce a trovare la giusta soluzione nel presente. Quella soluzione brillante e un po’ “mistica” che riesce sempre a stupire la bellissima detective Juliette O’Hara (Maggie Lawson) e che innervosisce l’autostima del detective Carlton Lassiter (Timothy Omundson).

Dulé Hill eJames Roday Rodriguez in Psych (2006)

Dulé Hill e James Roday Rodriguez in Psych (2006)
© IMDB

Nel corso delle stagioni, i flashback di Shawn si fanno sempre più recenti e meno frequenti, fino a sparire del tutto nell’ultima stagione. È forse il segno che quel trauma infantile è finalmente scomparso? Le cose stanno andando meglio, lui è felice, Gus è felice, e il rapporto con suo padre è ormai stato recuperato. Ma questo cosa può significare per le indagini? La truffa sui suoi poteri da sensitivo si assottiglia, la verità forse sta per venire a galla.

Sarcasmo e ironia tra delitti e colpevoli

Questo telefilm non è come un qualsiasi poliziesco. Psych è stato in grado di rivoluzionare questo genere, conferendogli un carattere di spicco. Gus e Shawn non si prendono mai troppo sul serio; lo dimostra l’ananas, beniamino indiscusso della serie, frutto che compare nascosto da qualche parte in ogni episodio, tanto da scatenare una “caccia all’ananas” da parte dei fans.

Le battute fuori dagli schemi di Shawn hanno colpito nel segno, così come le espressioni corrucciate di Gus hanno saputo far ridere milioni di telespettatori, insieme all’indignazione calcata del detective Lassiter. I casi polizieschi hanno attratto l’attenzione del pubblico, ma è solo grazie al talento degli attori e alla sceneggiatura non convenzionale se poi è rimasto. Con la sua unicità, Psych ha saputo donare emozioni, leggerezza e risate, e per questo entra a pieno titolo a far parte della rubrica Old But Gold.

In conclusione, come disse una volta Shawn:

Noi non prendiamo ordini. A parte quello di fare i cretini. O di pronunciare parole con la zeta!

Autore