Cosa dirà la gente racconta la storia di Nisha (Maria Mozhdah), una ragazza di origini pakistane, la cui vita sarà stravolta dalle paure e dai timori di una famiglia tradizionalista.

Cosa dirà la gente

Cosa dirà la gente – Lucky Red

Pellicola norvegese, scritta da Iram Haq, Cosa dirà la gente presenta il drammatico dipinto di una giovane ragazza, colpevole di niente e di tutto.

Dopo essere stata beccata in flagrante in compagnia di un ragazzo, il padre di Nisha (Adil Hussain), disonorato da un atto che in realtà non è mai avvenuto, costringerà la figlia a lasciare la Norvegia e trasferirsi in Pakistan per imparare le “buone maniere”. In pochi secondi Nisha è privata di tutto: prima della possibilità di difendersi e poi della propria stessa identità.

“Non la voglio una figlia come te”

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Cosa dirà la gente – Lucky Red

Dopo 8 mesi trascorsi nella terra natia, di cui la ragazza non aveva alcuna nozione, la studentessa modello, un tempo pronta ad entrare nella migliore università di medicina di Oslo, diventerà invece una sposa modello. Abbasserà lo sguardo, cucinerà, farà le faccende domestiche. Diventerà l’ombra della zia e la donna che i suoi genitori avrebbero desiderato come figlia: succube e sottomessa. Nisha appare sconfitta ed in effetti lo è.

Nondimeno anche in questa nuova vita impostale, una piccola gioia farà capolino tra le strade polverose d’Islamabad. Ma proprio quando la vaga possibilità di un’esistenza felice sembra riaffermarsi, ecco che la libertà le verrà sottratta, di nuovo.

“Racconta a tuo padre quello che hai fatto”

Nisha sarà rinnegata anche dalla famiglia degli zii a cui era stata affidata e costretta a tornare in Norvegia, ancora una volta per una colpa che non ha commesso.

Cosa dirà la gente

Cosa dirà la gente – Lucky Red

È chiaro che Nisha sta partecipando ad un gioco di cui non può stabilire né regole né strategie per vincere. La sua è una partita contro un avversario che in maniera sleale la opprime e la fa ripetutamente infrangere contro il suolo, semplicemente perché nata con un peccato originario: è donna, e se le donne non camminano con il capo chino, allora sono serpi tentatrici.

Ma anche un’altra cosa sarà chiara alla fine del film: il peccato non è né originario né tantomeno di lei, quanto piuttosto di una mentalità che la vede come una macchia nera da dover costantemente ripulire, o anche meglio: annullare.

“Io voglio soltanto quello che è meglio per te”

Anche il padre di Nisha lo capirà quando le vicende lo convinceranno a indirizzare la figlia verso un matrimonio combinato. In quell’istante, si renderà conto che un giorno l’uomo che avrà potere decisionale sulla vita della figlia non sarà più lui, ma il futuro marito e la famiglia di lui: degli estranei. Divenuto spettatore passivo, comprenderà che a causa di questa mentalità retrograda, la figlia, un tempo solare e con un brillante futuro davanti a sé, altro non è che una marionetta nelle mani di un burattinaio affatto interessato al suo benessere. Il controllo che gli altri avranno su di lei potrebbe dunque non avere mai fine.

Fortunatamente Nisha è forte, e anche se sembra cedere più e più volte a un destino triste e desolato, riuscirà a trovare la forza per rialzarsi e correre verso la libertà che merita.

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