Nel cuore segreto degli Stati Uniti, vicino a un certo Lago Archimede, vive placida una ridente cittadina. I suoi abitanti non sono quello che definiremmo “persone comuni”. Tra equazioni, robot fuori controllo, teletrasporto, case parlanti e disastri in grado di creare un nuovo sole, c’è sempre tempo della colazione al Cafè Diem, prima di timbrare il cartellino alla Global Dinamics.

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Lo sceriffo Carter

Eureka (2006)

Eureka (2006) © IMDB

In una città come Eureka, centro di avanguardia scientifica, non mancano certo le menti geniali. Lo sceriffo Jack Carter, be’, non è una di quelle menti. Uomo semplice, pratico e intuitivo, approda a Eureka per uno sfortunato incidente insieme alla figlia Zoe. Il suo salto da Marshal federale a sceriffo di questa straordinaria cittadina è breve, intenso e inaspettato.

La figura dello sceriffo Carter, interpretato da Colin Ferguson, è il collante che tiene insieme i pezzi un po’ folli di Eureka, riuscendo sempre ha risolvere i casi bizzarri in cui viene coinvolto, accompagnato dalla bella e brillante agente Jo Lupo. Segno che anche in un mondo di geniali scienziati c’è sempre bisogno di un po’ di normalità per distendere i nervi di tutti.

È proprio la mediocrità statica il punto forte di questo personaggio che, grazie al suo istinto e alla sua ironia unica, riesce alla fine a conquistare il cuore della direttrice della Global Dinamics, Allison Blake.

Salti nel tempo

Eureka nasce nel 2006, pronta ad attirare l’attenzione con la sua vena fantascientifica, che in quegli anni la rende una serie tv fresca e innovativa. Precursore di Warehouse 13, anticipa di due anni il mondo meravigliosamente sci-fi di Fringe.

Le prime due stagioni ci aiutano a prendere confidenza con le stranezze di questa città. Ci son robot che sviluppano una coscienza e inopportuni scambi di corpo. Ci sono uomini con la pelle verde e irresistibili ormoni che fanno impazzire le donne. Ci sono insetti cannibali che escono da una tomba vecchia di secoli, e c’è un misterioso nucleo di energia nell’area 5 della Global Dinamics che nasconde i segreti dell’Universo.

Dalla terza stagione, le cose cambiano. Un salto indietro nel tempo, modificherà per sempre il presente dei personaggi principali: Carter, Jo, Allison, Henry Deacon e Douglas Fargo. La nuova realtà li confonde e destabilizza, ma non c’è modo per sistemare le cose e dovranno imparare a fare i conti con questo nuovo presente.

Joe Morton and Salli Richardson-Whitfield in Eureka (2006)

Joe Morton and Salli Richardson-Whitfield in Eureka (2006) © IMDB

Nel corso della quarta stagione un nuovo progetto stravolge il lavoro quotidiano del colosso scientifico Global Dinamics. Un’impresa che nessuno a mai tentato prima di allora: una missione spaziale su Titano. Ma le cose precipitano a causa dell’intervento di Beverly Barlowe, nemica che agisce nell’ombra sin dalla prima stagione. E così le menti di alcuni dei più grandi scienziati del mondo vengono intrappolate in una realtà virtuale. Come farà a salvarli lo sceriffo Carter?

Jo e Zane

In ogni telefilm che si rispetti, c’è sempre almeno una relazione con il “bad boy” di turno. È questa la situazione di Jo Lupo che si innamora del pirata informatico Zane Donovan.

Il loro è un rapporto di alti e bassi, di allontanamenti e focosi incontri. Zane sfiora pericolosamente lo stereotipo: freddo e distaccato, donnaiolo e arrogante, bello e pieno di sé. Jo invece si discosta dalla donzella che sospira per l’innamorato: lei è un intreccio di forza e fragilità che ha bisogno di trovare la sua strada e non si fa abbindolare troppo facilmente da Zane.

L’inserimento di questa coppia è stato un tentativo di rendere le acque un po’ più piccanti e risvegliare l’attenzione del pubblico, conferendo più spessore ai personaggi. Un tentativo riuscito a metà, che aveva forse bisogno di più spinta emotiva, e si conclude con il prevedibile cambio di rotta di Zane: da bad boy a bravo ragazzo.

Tutte le volte che Fargo…

Douglas Fargo: timido e impacciato, uno dei peggiori combinaguai di Eureka. Il suo forte sono le intelligenze artificiali, è il creatore di S.A.R.A. (casa intelligente), del vicesceriffo robot Andy e di Tabitha (software per la guida delle auto). La sua intelligenza viaggia di pari passo con la sciocca necessità di premere qualsiasi bottone si ritrovi davanti.

Eureka (2006)

Eureka (2006) © IMDB

È lui il principale responsabile di alcuni disastri che scuotono la città, anche se, bisogna riconoscerlo, a volte sono sue le idee per rimediare ai pasticci che travolgono Eureka. Fargo, interpretato da Neil Grayston, è quel personaggio un po’ imbranato in cui indentificarsi: tutti siamo stati impacciati e combinaguai almeno una volta nella vita. Tutte le volte che Fargo ha scelto di premere un pulsante, Eureka si è trovata sull’orlo di una catastrofe.

Tuttavia, nel procedere delle stagioni, vediamo una sorta di maturità prendere piede in lui. Un lato più serio del suo carattere viene a galla, insieme ai sentimenti che prova per la dottoressa Holly Marten. Questo nuovo Fargo, un mix di impacciato combinaguai e uomo pronto a prendere impegni seri è una migliore versione di se stesso, che rimane confinato a ciò che era, ma ricorda allo stesso tempo che si può sempre migliorare.

Eureka! Che idea!

Con le sue bizzarre innovazioni scientifiche, Eureka ha fatto sognare un mondo diverso a milioni di spettatori. Era facile immaginarsi di vivere in una casa parlante, che prepara la colazione e tiene tutto in ordine; così com’era facile pensare a robot e auto intelligenti che passano per le strade. L’utopico regno di Eureka culla il pubblico con la promessa che ogni guaio si può risolvere, che le cose alla fine tornano sempre alla normalità.

Eureka avvicina il pubblico alla scienza, evitando di considerarla qualcosa di pericoloso, un tabù difficile e lontano, ma integrandola nel quotidiano; considerandone tutte le potenzialità benefiche e sottolineando l’importanza della conoscenza, ricordando comunque che ci può essere sempre qualche rischio.

Nonostante la critica dell’epoca abbia dato un giudizio negativo a questa serie tv, valutandola troppo dolce rispetto ai più rinomati Stargate SG-1 e Battlestar Galactica, Eureka ha saputo sorprendere il pubblico. È vero, forse non offriva navicelle spaziali e grandi esplosioni, ma ha saputo regalare un panorama sci-fi più vicino a noi, colorato dalla spiritosa ironia dello sceriffo Carter, dalla competenza brillante di Henry Deacon, dalle prelibatezze stravaganti del Cafè Diem, e dagli immancabili pasticci di Fargo.

Per questo nuovo approccio alla scienza che ha saputo offrire, Eureka entra nella rubrica Old But Gold. La scienza può sostenerci nella vita di tutti i giorni e svelarci gli affascinanti misteri dell’Universo, senza dover per forza essere sinonimo di armi, virus chimici ed esplosioni.

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