Ecco parliamo anche un po’ di questa cosa:le culture e le propensioni. In Tacita

L: La cultura detta letteralmente il tuo modo di fare e di agire nelle situazioni. Non detta il tuo modo di comportarti. Le filosofie non sono il tuo modo di comportarti. Le tue filosofie, che si dividono in autocrate, devoto e rivoluzionario, non influiscono sul tuo, se lo vogliamo chiamare così, lo metto molto tra parentesi “allineamento”. Non esiste in Tacita l’allineamento. Non è mai esistito. Non c’è una linea guida nel dirti… È il tuo personaggio, facendo sempre riferimento tipo a Dungeons & Dragons, in genere. Ma non è una critica. Dungeons & Dragons funziona bene così perché Dungeons & Dragonsè impostato in un determinato modo e il regolamento è impostato in quel modo, funzione in quel modo.

Perfetto. Cioè, perché dire di no? Io quando giocai, ho giocato per tanti anni a Dungeons & Dragons, ho giocato l’allineamento e mi ci sono sempre trovato bene per determinate cose. In Tacita non esiste questa cosa. Le filosofie… Nelle filosofie si racchiudono il modo di agire nei confronti di conflitti e di situazioni avverse. Quindi quando io in autocrate ho la cultura “aggressivo” non significa che il mio personaggio è aggressivo. Significa che, nella sua vita, ha affrontato qualcosa, la sua esperienza di vita, lo porta ad affrontare determinati pericoli, situazioni in modo aggressivo. Perché per lui è il modo migliore. Ma non è caratterialmente in quel modo. Quindi come è un autocrate? Puoi definirlo una persona che quando voglio utilizzare la cultura sotto, è uno che prende di petto la situazione. Uno che non ci gira intorno, un devoto è uno che è fermamente convinto di quello che sta facendo e quindi è devoto al suo modo di affrontare il mondo. E rivoluzionario è quello che cerca sempre un modo alternativo per poter affrontare la situazione. Perché sa. Quando tu sai che affronti il pericolo con rivoluzionario lo stai affrontando perché sai che esiste un metodo alternativo.

Ha un piano B C D

L: E tutto il resto. Se il rivoluzionario è quello che è… E poi ci sono ovviamente le filosofie dominanti. C’è la dominante dove parti con più culture con valori più alti e propensioni più alte ve via dicendo. E poi c’è la primaria e la secondaria e terziaria, la mettiamola così.

R: Per fare un esempio pratico. Ricordo un combattimento che abbiamo fatto che purtroppo non è finito su YouTube. Se non ricordo male il personaggio di Angelo aveva combattuto in modo devoto e aveva attirato la classica spadata perché è giusto che sia così. Perché se devoto se tutto quello che vuoi… Io avevo utilizzato rivoluzionario come filosofia e, proprio perché devo cercare qualcosa di alternativo, ho attaccato il nemico con una siringa. Una siringa piena d’aria e gli ho sparato l’aria nelle vene. Perché era un qualcosa di diverso. È questo la filosofia. È cercare qualcosa di diverso per rivoluzionario, devoto restare nei canoni, mettiamola così, autocrate è prendere le cose tanto di petto.

L: Ad esempio il personaggio giocato con Raffaele era autocrate al 100%. Lui aveva come filosofia principali autocrate e coltura principale era sanguinario, principale, la seconda era tiranno?

R: Sì, tiranno.

L: Tiranno o una cosa del genere e come propensione aveva escogitato una protezione che si chiamava Tirannus Invictus. Quando lui affrontava tutte le situazioni lui sapeva che doveva sottomettere qualsiasi cosa gli si trovasse di fronte. Essere sottomesso equivale alla morte per lui. Non è mai successo perché mi è sempre andata strabene con il tiro di dadi.

Da quello poi è nata la leggenda sul lancio di dadi perché Angelo era quello a cui usciva sempre doppio zero, mentre io ero quello a cui usciva sempre doppio nove

A: Ma una roba incredibile

L: Sì, sì, sì

R: Ii dadi amano il creatore del gioco, mettiamola così.

L: Io feci quella strage con Angelo dove tutti quanti si suicidavano per via del mio potere genetico ma perché ebbi un risultato stratosferico. E Angelo disse “Basta, hai rotto le palle. Io non so che fare.” Cioè lo vidi visivamente in difficoltà e gli dissi “Rilanciamo” “No e che rilanci? Un successo così spietato. Me la gestisco così.” Mi diede un ottimo bonus però come malus, se la vogliamo mettere così, e fa “O ve ne andate oppure chi arriva e vi vede lì soltanto voi vivi vi ammazza.”

R: Come minimo

L: “Come minimo, quindi se mi fate questa cortesia di andarvene.” L’abbiamo preso un po’ più sul ridere. Per certe cose ci siamo messi a ridere. Però anch’io mi resi conto che avere un risultato fuori dalla norma, se così si può dire, in quella situazione non è stato propriamente il massimo per Angelo. E quindi dissi “Sì, andiamo.” Lo assecondai da bravo giocatore dissi “Grazie, andiamocene…”
Però giustamente eravamo tra di noi… L’abbiamo… Situazioni così strane ne abbiamo vissute troppe, troppe volte.

Allora una domanda che mi è venuta effettivamente in mente adesso, sentendo queste descrizioni un po’ più particolari dei personaggi. Solitamente prendiamo sempre il classico che è Dungeons and Dragons perché è il più famoso e quindi è più facile fare paragoni. In Dungeons and Dragons c’è una lista di abilità, una lista di caratteristiche. Quanto invece delle propensioni dei personaggi delle loro, diciamo abilità speciali, le loro capacità può essere dettato dall’inventiva.

Tacita Sententia - Korvus - Illustrazione di UgerArt

Tacita Sententia – Korvus – Illustrazione di UgerArt

L: Tutto. Qualsiasi propensione.

R: Ogni propensione è personale.

L: Allora tacita non ti dà le propensioni. Tacita ti dà il sistema per crearti le propensioni

Quindi potrebbe venire qualunque cosa. Dipende tutto dalla fantasia.

R: Sì, non esagerando naturalmente.

L: Però a Modena una persona quando gli descrissi cos’è una propensione, lui mi diede alla definizione perfetta

“La propensione è l’abilità di un personaggio, oppure, la propensione è la capacità di un personaggio volutamente ambigua.”

La capacità deve essere ambigua, non deve essere specifica altrimenti se è specifica tu la utilizzi solo in un determinato campo. Ti faccio un esempio acrobazia. Acrobazia è base. Acrobazia ce lo dice la parola stessa. Prendiamo esempio uno dei personaggi di Raffaele. Eleganza circense.

R: Arti circensi.

L: Anche. Arti circensi. Arte circense è tutto e niente. Perché tu lo puoi utilizzarli in combattimento

R: Sì

L: Dove mi trovo? In un vicolo? Ok. È stretto? Sì. Utilizzo determinato più arti circensi per colpirlo. Dove? Dall’alto verso il basso. Caspita, sono un circense riesco anche a muovermi in spazi stretti. Certamente

R: Lo puoi utilizzare per intrattenere.

L: Intrattenere rientra nelle Arti Circensi. Inseguo quel tipo. Sì, dobbiamo saltare da tetto in tetto. Arti Circensi è perfetto. Dobbiamo scalare le pareti. Arti
Circensi. Devo scalare quel muro. Arti Circensi. È ambiguo, lo puoi utilizzare molti più contesti. Quindi una propensione non viene utilizzata solo per una cosa.

Ad esempio, un personaggio di Angelo ha come propensioni colonna marmorea. Io penso sia una delle propensioni più belle mai create. Colonna marmorea tu lo puoi utilizzare letteralmente in qualsiasi situazione. Sto parlando con una persona, cerco di farmi capire. Tessitore, e in che senso? Mi voglio impettire un attimino per fargli capire che qui non stiamo scherzando. Ok, che fa? Tiro su autocrate con disciplinato e colonna marmorea. Mi impettisco, divento serio, incomincio a diventare più rude. Divento determinato, inamovibile dinanzi a lui con le mie parole. Fatto. E questo è quello che significa creare le propensioni in Tacita e tutto in base al background.

Tutto, tutto in base al background iniziale. E al vissuto poi del personaggio. Perché non tutte le propensioni servono per tutti i campi. Sono ambigue, ma non prendono tutta la sfera delle tue capacità. Può darsi pure che tu ti vai a trovare una situazione dove non hai propensioni per affrontare quella situazione. Perché tu non ci hai mai pensato di dover trovare in quelle situazioni e quindi da quel momento in poi dici “Io mi sa che la propensione almeno a uno di valore forse meglio averla piuttosto che essere patetico, se così lo vogliamo chiamare, su quel tipo di cose, di situazione. Non dico che il tuo personaggio possa diventare eclettico. Quello no. Perché citando un personaggio non giocante all’interno di tacita “Io un tempo conobbi qualcuno che sapeva fare tutto ma in realtà non sapeva fare un cazzo.” In che senso? Sapeva fare tutto ma in realtà non sapeva fare niente. E questo per loro fu un “Non abbiamo capito che con si riferiva”. Questo personaggio si riferiva a quelle persone che “Sì, ma io faccio un po’ di questo, faccio un p’ di quello, faccio un po’ di quello.” Sì, ma alla fine che sai fare di preciso? Niente se fare un po’ un po’ ma non sa fare niente.

La filosofia di questo personaggio era “Hai un tuo campo d’interesse? Diventa il massimo esponente di quel campo di interesse. Basta, lascia stare il resto.” Tu devi diventare il campione in quello, non  in tutto. Non sei un antico, mettiamola così, non sei qualcuno di veramente particolare non sei un privilegiato, tu sei un Sussurrante e come tale tu puoi diventare potente in una determinata cosa. Non in tutto. Per questo arrivato un  certo punto, al personaggio, quando ha tutta la parte delle culture occupate e tutte le propensioni occupate all’interno della scheda, non può più apprendere oltre di quello.  Perché il suo corpo è arrivata al limite. Arrivando a limite significa che lui è diventato il massimo in quello. Perché molto probabilmente Sussurrante poi, una qualsiasi giocatore, prenderà il suo campo d’interesse in automatico. E quindi nel bene, o nel male, tutte le culture delle propensioni che lui possiede le porterà tutti al massimo. Non esiste che è soltanto una o due. Ci vogliono anni.  Anni di gioco per una cosa del genere. Però una volta che il personaggio è arrivato al massimo non dice “Va bene non ho più motivo di giocarlo”. E no, non è detto che tu una volta che due porto tutto personaggio al massimo di tutto quello che potrebbe fare, il tuo personaggio lì non ha più niente da appendere o più niente da imparare. E che si entrerebbe in un’altra sfera che è meglio non aprire perché sarebbero tanti spoiler. E non possiamo fare spoiler.

A: È un bel po’ di spoiler. Quello è vietato.

R: Spoiler vietati.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.