In un angolo lontano della nostra galassia, un agglomerato di umani vive sparso su diversi pianeti: le Dodici Colonie. Ma i Cyloni sono sempre in agguato, decisi a sterminare il genere umano. La guerra è alle porte, l’attacco imminente, i pochi superstiti sono destinati a scappare. Il loro obiettivo è trovare la leggendaria tredicesima colonia, conosciuta come Terra.

In un viaggio spaziale di complotti, alleanze, tradimenti e inganni, approdiamo sull’astronave di Battlestar Galactica.

Remake

Dirk Benedict and Richard Hatch in Battaglie nella galassia (1978)

Dirk Benedict and Richard Hatch in Battaglie nella galassia (1978)
© IMDB

È il 1978 quando viene trasmessa per la prima volta Battlestar Galactica. Sull’onda del successo di Guerre Stellari, uscito sul grande schermo nel 1977, lo spazio infinito, il mondo dei cyborg e le intelligenze artificiali si fanno strada nella fantasia di molti. È l’inizio di un fenomeno mondiale che appassionerà migliaia di telespettatori, è il momento della fantascienza.

E così, 25 anni dopo, nel 2003, ideata da Ronald D. Moore e David Eick, venne trasmessa una miniserie inspirata all’originale Battlestar Galactica. Il successo che riscosse permise la nascita di una vera e propria serie televisiva composta da quattro stagioni, che andò in onda dal 2004 al 2009.

La fantascienza prende quindi di nuovo piede. Il Comandante William Adamo (Edward J. Olmos) conduce gli ultimi umani superstiti a bordo del Galactica, ultima astronave rimasta dopo il feroce attacco alle Dodici Colonie da parte dei Cyloni. Laura Roslin (Mary McDonnell) è pronta ad assumersi l’incarico di presidente per guidare l’umanità verso un nuovo pianeta: la Terra.

Distruzione e rinascita

Jamie Bamber and Katee Sackhoff in Battlestar Galactica (2004)

Jamie Bamber and Katee Sackhoff in Battlestar Galactica (2004)
© IMDB

Battlestar Galactica è una serie che porta l’essere umano a confrontarsi con la parte più oscura di se stesso. In condizioni estreme, con la scusa della sopravvivenza, è più facile commettere azioni al di là di ogni buona civiltà. In un mondo in cui carne e meccanica si mescolano fino a creare ibridi umanoidi, si assottiglia facilmente il confine tra umano e intelligenza artificiale, fin quasi ad annullarsi.

Questo telefilm getta sfumature cupe sul futuro dell’umanità e fa luce su uno dei nostri più grandi difetti: l’incapacità di coesistere senza andare in contro a uno conflitto mondiale. Battlestar Galactica ci racconta una storia che avviene prima del nostro arrivo sulla Terra. L’astronave Galactica ospita quel plotone di esseri umani che sono destinati a colonizzare la Terra; eppure, ancor prima di riuscire a raggiungere il pianeta, lotte intestine, tradimenti e inganni infettano i superstiti.

La distruzione perciò sembra a portata di mano, è alla base di un infinito ciclo di rinascita che affascina irrimediabilmente l’essere umano. È più facile farsi strada su un mucchio di macerie fumanti, e questa filosofia distruttrice sembra attecchire anche nei Cyloni, convinti del loro desiderio di potere.

Intelligenze artificiali

Battlestar Galactica punta i riflettori sui robot, sulle intelligenze artificiali che nella mente umana sembrano sempre rappresentare luce e buio: progresso scientifico contro fine della vita così come la conosciamo.

I Cyloni (acronimo di Cybernetic Life-form Node) sono una razza di robot senzienti creati dall’uomo. Questi robot subiscono evoluzioni differenti.

  • Centurioni: modelli di robot meccanici, chiamati volgarmente tostapane
  • Raider: veicoli a metà tra il meccanico e il biologico guidati da una mente artificiale
  • Ibridi: robot che costituiscono il primo passo verso un modello più organico
  • Cyloni umanoidi: organismi dotati d’intelligenza umana

Dei Cyloni umanoidi erano state originariamente create tredici serie, e sono proprio le loro copie che prendono parte attiva alla storia. È infatti il Numero Sei a estorcere con l’inganno le informazioni segrete allo scienziato Gaius Baltar (James Callis), quelle informazioni che serviranno per iniziare il primo attacco contro gli umani.

Una tra le serie più apprezzate

Mary McDonnell, Edward James Olmos, Jamie Bamber, James Callis, Aaron Douglas, Grace Park, Katee Sackhoff, and Tricia Helfer in Battlestar Galactica (2004)

Mary McDonnell, Edward James Olmos, Jamie Bamber, James Callis, Aaron Douglas, Grace Park, Katee Sackhoff, and Tricia Helfer in Battlestar Galactica (2004) © IMDB

Com’è spiegato ne La storia delle serie Tv da Magnum P.I. all’altro ieri, pubblicato dalla Nicola Pesce Editore, Battlestar Galactica è una serie solida e intelligente, che fa un ottimo uso dei personaggi e ne approfondisce la psicologia. Questa caratteristica ha saputo conquistare il pubblico, anche grazie a un finale poetico e appagante che chiude in maniera superlativa le quattro stagioni.

L’irriverente pilota Kara Scorpion Threce, l’indomito Lee Apollo Adamo, il terrorista Tom Zareck, il seducente cylone Caprica Sei, la bella Numero Tre (interpretata da Lucy Lawless, l’indimenticabile Xena – Principessa Guerriera), sono tutti personaggi che, per le loro caratteristiche uniche e ben definite, rimarranno scolpiti nella nostra memoria.

E così umani e robot entrano a pieno titolo nella rubrica Old But Gold, due forze uguali e opposte che, in un viaggio ai confini dello spazio, del tempo e della religione si scontrano in una battaglia stellare.

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