Siamo liete di avere L. Filippo Santaniello come ospite sul nostro portare informativo, insieme al suo racconto  Country Zombie Apocalypse che abbiamo recensito di recente.

 Ciao Filippo, partiamo dalle basi. Raccontaci qualcosa di te. Quali sono le tue passioni? Qual è il rapporto che ti lega alla scrittura?

Innanzitutto grazie per ospitarmi sul vostro blog. La scrittura è da sempre la mia più grande passione. Col tempo è diventata una professione, infatti oltre a essere autore di narrativa, sono anche sceneggiatore cinematografico. Da mie sceneggiature sono stati prodotti cortometraggi e sei film. Un’altra mia grande passione, dunque, è il cinema. Non faccio distinzioni. Mi piace tutto il cinema. A patto che i film raccontino storie capaci di trasmettere emozioni, e possibilmente terrorizzare.

Il tuo racconto lungo Country Zombie Apocalypse parla di morti viventi. Sei un estimatore dell’horror? C’è qualcosa che ti attira nella figura oscura dello zombie?

Country Zombie Apocalypse di L. Filippo Santaniello

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Sono un grande appassionato di horror sia in campo letterario che cinematografico. Possiedo filmografie complete di Romero, Cronenberg, Argento, Fulci, ecc… Soprattutto Romero e Fulci hanno portato sullo schermo storie di zombie, e io ho voluto omaggiarli trasferendo su carta (digitale) questa figura entrata nell’immaginario collettivo: il morto vivente. L’ho fatto a modo mio, italianizzando il genere, mescolando horror a commedia, e ambientando la storia in un piccolo paese della provincia umbra.

Hai scelto di ambientare il racconto in campagna, rendendo la cosa anche piuttosto spiritosa. Perché la campagna? E più precisamente, perché l’Umbria?

Ho scelto di ambientare la storia in campagna, precisamente in Umbria, perché è una regione a cui sono legato avendoci trascorso numerose estati delle mia infanzia. Il mio intento, comunque, non era solo quello di ambientare la storia in una specifica regione d’Italia, quanto trasportare l’universo zombie tipicamente americano in Italia, quindi facendolo mio e raccontandolo attraverso la lente della nostra cultura, del nostro territorio, e con un umorismo tipicamente italiano.

All’interno del racconto la figura genitoriale (chiamiamola così) più presente per Alessandro, il protagonista, è quella del nonno. Come mai questa scelta?

Country Zombie Apocalypse di L. Filippo SantanielloCosa c’è di più divertente di un nonno beone costretto a mozzar teste per aiutare il nipote? Diciamo che non ho avuto dubbi che nonno Igino fosse il perfetto braccio destro di Al. Quando ho avuto l’immagine di un ragazzino e suo nonno a caccia di zombie mi sono subito messo a scrivere perché credevo non ci potesse essere nulla di più spassoso.

Al vive con suo nonno e sua nonna perché i suoi genitori purtroppo non ci sono più. Non sono stati vittime di un attacco di ritornanti. Non fanno più parte della vita di Al per precisi motivi che illustrerò nelle prossime vicende di Al Crepuscolo.

Nella storia è presente anche la figura di un prete… Un prete molto discutibile. Attraverso la sua figura, è come se avessi collegato il marciume di una possibile apocalisse zombie al degrado definitivo dell’istinto umano. Perché questa correlazione? L’apocalisse deve necessariamente rappresentare anche la fine di ogni moralità?

Credo che qualsiasi tipo di apocalisse possa diventare per molti una buona ragione per scatenare gli istinti primordiali senza essere giudicati. Durante un’apocalisse, nel mio caso zombie, chiunque può sentirsi legittimato a fare ciò che ha sempre desiderato, quindi persino un prete coglie la palla al balzo per mettere in mostra il suo lato più animalesco e peccaminoso con conseguenze grottesche e deliranti.

Country Zombie Apocalypse di L. Filippo SantanielloIl racconto ha un finale aperto. Personalmente mi sarebbe piaciuto conoscere in modo più approfondito i personaggi, seguire un loro sviluppo interiore; è come se con questa storia avessi grattato solo la superficie di una realtà tutta da scoprire. Hai in mente di scrivere altre vicende legate ad Alessandro e nonno Igino?

Ho lasciato volontariamente un finale aperto, quindi aspettatevi nuove avventure di Al Crepuscolo e i suoi aiutanti!

Hai pubblicato altri racconti, o qualche romanzo? Quali sono i generi letterari che tratti nei tuoi lavori, oltre l’horror?

Ho pubblicato numerosi racconti con diverse case editrici ma ancora nessun romanzo. Ne ho pronto uno, sempre a metà strada tra la commedia grottesca e l’horror, spero di riuscire a pubblicarlo entro l’anno.

 Per concludere, hai altre storie nel cassetto? Progetti futuri?

Ho tante storie nel cassetto e diversi progetti tra cinema e letteratura che spero di portare a termine. Lavorando come sceneggiatore non posso permettermi di restare senza storie. A proposito, se qualcuno se ne avesse una interessante mi contatti, sono tutt’orecchi!

Grazie Filippo per averci regalato un po’ del tuo tempo. Aspetteremo curiose qualche altro tuo racconto, tra sangue, cervella e zombie.

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