Salve popolino del web.
L’appuntamento di oggi vuole essere un po’ particolare perché sarà di quelli che io chiamo seriali. Avevo già fatto una cosa del genere ai tempi dell’isola ed era un percorso sull’autore, in quel caso Anne Rice e le cronache di vampiri. Non ho mai controllato a dire il vero se, dopo la mia dipartita, qualcuno abbia voluto continuarlo. Eventualmente, se ci fosse una sorta di interesse riprenderlo e pubblicarlo qui, su questo che è il mio spazio personale.
Dopotutto quello era un mio progetto così come lo era quello in riferimento alla mitologia, che sono sempre stati argomenti a me particolarmente cari. A dirla in tutta onestà non sono certa di come quei progetti siano stati gestiti poi. Ma se davvero ci fosse qualcuno che ne provi interesse me lo faccia sapere con un commentino qui sotto e vedremo di integrare anche questo genere di rubriche all’interno di questo blog.
Ora, perché così all’improvviso abbiamo ripreso a parlare di percorsi?
Mi è capitato di comprare questo libro, che vedete raffigurato qui accanto. Si tratta de I racconti del Necronomicon di H. P. Lovecraft della Newton Compton, edizione MiniMammuth.
Ora come dice il titolo stesso, il libro racchiude una serie di racconti, appunto scritti in momenti diversi della vita dell’autore. E questo è fondamentalmente il motivo per cui si è deciso di recensirli separatamente. Questo articolo dunque vuole essere solo una presentazione generale dell’opera della quale poi si parlerà più nello specifico quando si andranno ad analizzare i singoli racconti.
Ma chi era il suo autore e da dove viene? Lovecraft nacque nella cittadina di Providence nel Rhode Island e il suo bagaglio letterario forse lo rende uno dei pochi, se non l’unico autore americano in grado di rivaleggiare con Edgar A. Poe, di cui probabilmente parleremo in seguito.
Il libro
Ora, la cosa veramente interessante di questo libro è che i racconti al suo interno non erano inizialmente dedicati alla pubblicazione, ma solo volti a un gruppo ristretto di amici. Tuttavia il primo racconto, nato così, quasi per gioco ebbe una tale diffusione che le storie che poi sono andate a comporlo sono venute quasi a crearsi da sole che quasi lo stesso autore temette che gli venisse dato del bugiardo nel dire di aver inventato sia il Necronomicon stesso, quanto quel personaggio fittizio che ne dichiara essere l’autore, un arabo folle di nome Abdul Alhazred.
D’altro canto il nome stesso di questo autore fantastico, che in un certo qual modo è una sorta di alter ego di Lovecraft stesso, può essere interpretato in chiave allegorica in quanto ha un suono molto simile all’espressione inglese “all has read” traducibile con “che tutto ha letto”, per cui abbiamo l’identificazione di un personaggio che, per quanto folle, è dotato di una conoscenza vasta, forse anche maggiore di quella che spetterebbe ai comuni mortali.
Quanto al titolo, l’opera originale in lingua araba doveva avere il nome di Azif che, in lingua araba, indica quei suoni che emettono alcuni insetti notturni e che essi attribuivano agli ululati dei demoni. Ovviamente, la copia in lingua originale è andata perduta. Tuttavia girava voce di una serie di copie, prima in lingua greca, poi latina, in caratteri gotici e via dicendo, alcune non complete, altre a proprietà di musei e privati.
In effetti, questa sorta di gioco prese così tanto piede che sia alcune librerie affermavano di possedere la famosa copia di questo libro, senza però mai mostrarla realmente, sia alcuni privati che dichiaravano di metterla all’asta a prezzi esorbitanti per poi declinare ogni tipo di offerta, aggiungendo di essere già in accordi con “quella famosa università” o “quel famoso museo”.
Da un certo punto di vista, questo fenomeno, seppure ci troviamo nei primi anni del novecento ha una caratteristica molto interessante che potremo definire con un termine moderno virale, un po’ come quei simpatici video che girano per i social oggigiorno, anche se Lovecraft certo non aveva un account Facebook, Twitter o Instagram, tanto per fare un esempio.
Eppure il tutto si era espanso in una maniera che era sfuggita al controllo dell’autore stesso tanto che c’era perfino chi ne aggiungeva di racconti propri non appartenenti all’opera originale. Potete immaginare la portata della cosa dato che tutto ciò andava verificandosi in diversi angoli del mondo.
Detto ciò, dopo questa premessa voglio lasciarvi una lista dei racconti presenti in questo volume e che in questa prima fase andremo a trattare. Di volta in volta la lista verrà aggiornata con il link al corrispettivo articolo, così che sia di più facile consultazione.
- La Città senza nome – 1921
- Il cane – 1922
- La cerimonia – 1923
- Il successore – 1926
- Il richiamo di Cthulhu – 1926
- Colui che sussurrava nelle tenebre – 1928
- I sogni nella casa stregata – 1932
- Attraverso i cancelli della chiave d’argento – 1932
- Il libro – 1933
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Un grandissimo del genere. Ho letto tutti i suoi racconti, lo adoro sia per stile che per capacità di generare trame.
Allora posso mettere in conto di aspettarti per i successivi capitoli del ciclo?