Mar 17, 2016 | 0 commenti

Ciclo: Orrori dagli Abissi -H. P. Lovecraft e il Necronomicon (pt.2 Il cane)

Mar 17, 2016 | Hai paura del buio? - Racconti dell'Orrore, Libri, Orrori dagli Abissi - Il mondo di Lovecraft | 0 commenti

Attenzione: questo articolo contiene spoiler. Tuttavia può essere un pratico approccio per chi vuole affacciarsi al mondo di Lovecraft e vuole prendere visione a grandi linee di quello che troverà all’interno. Vi consigliamo, in ogni caso, la lettura dell’opera originale

Il secondo racconto che andiamo ad analizzare all’interno di questo nostro ciclo dedicato a Lovecraft è quello che ha per titolo Il cane, The Hound in lingua originale. In realtà il termine “hound” è solitamente riferito a cani da caccia, particolare che a tutti gli effetti non è del tutto trascurabile ai fini del racconto. D’altro canto una mente più elastica potrebbe anche ricordare un altro “hound”, quello dei Baskerville, pubblicato non molto prima da un certo Conan Doyle.

I racconti del Necronomicon. Ediz. integrale di Howard P. Lovecraft

I racconti del Necronomicon. Ediz. integrale di Howard P. Lovecraft
Acquista su
Amazon MondadoriFeltrinelliLibraccioIBS

 

Mettendo immediatamente da parte questo breve volo pindarico, torniamo al nostro cane, quello lovecraftiano. Partiamo da un presupposto, il cane, fisicamente parlando, non appare mai all’interno del racconto. Tutto ciò che sappiamo di lui è quello che l’io narrante riesce a percepire e cioè una serie di latrati, il raspare continuo contro porte e finestre e talvolta questa grossa ombra. C’è da dire che questa scelta potrebbe anche avere un suo perché all’interno del racconto stesso, dopotutto la presenza di un cane fisico non avrebbe fatto altro che alleviare quel senso di terrore verso un ignoto che non si conosce, non si comprende eppure perseguita come una presenza constante dalla quale sebbene si tenti di fuggire la si ritrova sempre più vicina sempre più incombente ad alitare sul proprio collo in maniera assidua e costante.

Come il destino che il protagonista è ben conscio sia lì ad attenderlo, così come ha afferrato il suo compagno di razzie St. John, morto di quella morte orrenda a causa di quell’amuleto che entrambi avevano trafugato da quella tomba olandese…

L’amuleto poi, l’amuleto gioca un ruolo chiave nell’intera vicenda. L’effige su di esso rappresenta ancora una volta un cane, un cane alato, una figura che al protagonista è già nota, che è già stata descritta ampiamente in quel libro dell’arabo pazzo Alhazred, ovvero il Necronomicon. Siamo nel 1922 e questa è la prima volta che il Necronomicon viene espressamente citato all’interno del racconto. Il protagonista e il suo compagno ne posseggono una copia in quel loro museo privato di orrori e morte e non disdegnano certo di consultarlo e perfino sulla tomba di quest’ultimo il protagonista recita

uno di quei rituali demoniaci che in vita aveva tanto amato.

Ancora una volta, dunque vediamo una fatale attrazione per quella cultura esoterica che allo stesso tempo è fortemente temuta dato che il protagonista è ben conscio sia stata proprio quella la rovina di St. John e presto anche la propria. Lo resta fino agli ultimi istanti quando riaperta la tomba ritrova nuovamente in essa l’amuleto perduto, e quel cadavere, che prima era composto di sole ossa, ora ricoperto in parte di carne e sangue.

Ora ad oggi si ritiene il racconto de Il cane, uno dei più significativi e più celebri del ciclo lovecraftiano, tuttavia c’è da dire che il suo autore non lo amasse particolarmente, anzi addirittura per qualche ragione lo detestasse. Tuttavia è proprio da questo momento in poi che si comincia a delineare uno sfondo comune a tutti quelli che sarebbero poi venuti a seguire.

Come ne La città senza nome, che abbiamo analizzato precedentemente, anche qui la tensione subisce un crescendo fino ad arrivare alla rivelazione finale che corrisponde alla scoperta dello stato dello scheletro nella tomba. Ne deriva una fredda razionalità, del comprendere che ormai da quell’orrore non c’è una via di fuga, se non forse l’oblio della morte stessa.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.

    Visualizza tutti gli articoli

Related Articles

Related

0 commenti

Trackback/Pingback

  1. Ciclo: Orrori dagli Abissi -H.P. Lovecraft e il Necronomicon (Introduzione) | Vampires Tears - […] Città senza nome – 1921 2. Il cane – […]
  2. Ciclo: Orrori dagli Abissi -H. P. Lovecraft e il Necronomicon (pt.3 La Cerimonia) | Vampires Tears - […] ← Ciclo: Orrori dagli Abissi -H. P. Lovecraft e il Necronomicon (pt.2 Il cane) […]
  3. Ciclo: Orrori dagli Abissi -H. P. Lovecraft e il Necronomicon (pt.5 Il Richiamo di Cthulhu) | Vampires Tears - […] famoso è il fatto stesso che l’orrore assuma dei connotati ben precisi e delineati. Se ne Il Cane, il…

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

evidenza Quel Vampiro di Lovecraft di Robert Bloch – Quarantena col vampiro
Follow Us

Join

Iscriviti per rimanere sempre aggiornato

Iscriviti alla nostra newsletter