Molti dei lettori di questo blog sono appassionati del mondo dell’orrore e ne abbiamo avuto la conferma per il grande seguito che ha avuto (e sta ancora avendo) la rubrica legata al mondo di H.P. Lovecraft. E proprio a proposito di Lovecraft siamo venuti a conoscenza di un progetto molto interessante che verte a realizzare un film ispirato proprio al celebre mostro cefalopode creato dalla penna dell’autore di Providence. Abbiamo quindi contattato l’ideatore e lo abbiamo invitato a raccontarci di sé e di come tutto ciò abbia visto la luce.
https://www.youtube.com/watch?v=5Ttp7hFT4gc
Walter Rastelli è un giovane filmmaker della provincia di Napoli e un’aspirante regista. Di sé ci racconta.
La passione per il cinema e per la regia nacque in me all’età di 8 anni, e da allora non s’è mai fermata – anzi, è cresciuta esponenzialmente d’intensità! – ma non mi definisco ancora un “regista”, nonostante abbia firmato diversi cortometraggi negli ultimi 5 anni. So cos’è il Cinema, so cos’è la Regia e so come applicarla, ma ho ancora molta strada dinanzi a me. “Filmmaker” per gli inglesi e americani è già un regista, io invece lo voglio intendere nella concezione più umile del termine.
Il cinema per Walter è la sua vita
Forse non guardo moltissimi film, ma quando sto su un set mi sento veramente vivo.
Negli ultimi anni, insieme ad alcuni amici Walter ha dato vita ad un’associazione culturale dedita alla realizzazione di cortometraggi e prodotti audiovisivi in generale, la Drazil Production.
Il nostro ultimo cortometraggio, “Linea Oraria“, visionabile su YouTube, è andato molto forte in Canada, facendoci portare a casa 11 premi in diversi festival minori. Per una realtà che si muove a budget zero, spinta solo dalla passione, vuol dire molto.
Walter ci racconta anche qualche piccola curiosità su se stesso, della sua storia personale.
Non l’ho detto prima, e l’ho detto a poche persone, ma mi avvicinai al Cinema in così giovane età per un problema che nacque in quegli anni della mia vita: ero balbuziente e “parlare con le immagini” mi risultava più facile, effficace ed immediato. Feci, come si suol dire, necessità virtù. Ora balbetto molto meno ed è difficile farmi stare zitto, alle volte (anche se sono un amante del silenzio – non si direbbe, eh?), ma l’amore che nutro per il Cinema non è mai scemato.
Con il tempo, esattamente all’età di 16 anni, nacque un altro grande amore, quello per Lovecraft. Entrai in contatto con il Solitario di Providence per puro caso. Fu una strana e piccola concatenazione di eventi a dare il via – una semplice spinta alle tessere di un domino – a quello che è il progetto più importante della mia vita (fin’ora! – spero). Amo la musica metal e, un giorno, stavo ascoltando “Call of Ktulu” dei Metallica. Al che pensai “ma ‘sto Ktulu cos’è?”.
Wikipedia venne in mio soccorso e lessi… Lessi del mostro, lessi di Lovecraft, lessi del mito… Lessi molte cose che archiviai in una sezione del mio cervello. La sezione “notizie random di poco conto”. Sono metallaro, ok, ma i Metallica non mi piacciono e lasciai perdere il tutto. Un po’ di tempo dopo, ad Aprile, pochi giorni prima del mio compleanno, venne mia zia a casa e mi chiese “Walter, per il compleanno cosa vuoi?”. Non so come, non so perché, sarà stato il fato, sarà stato il destino, sarà stato un mistero, ma in mente mi tornò quel nome. Cthulhu. Come la Lenora di Poe, fu l’unica parola che riecheggiò nella mia mente.
Cthulhu.
Amo leggere, quindi dissi: “Zia, c’è questo libro… “Il Richiamo di Cthulhu“… Se nel caso lo trovi, mi farebbe piacere!” Mio padre, che era lì presente, con fare distratto disse: “Guarda che sta lì, nella libreria.” Ora non so se è il ricordo che ho costruito attorno alla vicenda o davvero andò così, ma mi parve che il tempo si fermò per un attimo. Guardai la mensola in alto della libreria e c’era questa fila di libricini bianchi molto vecchi, di quelli che uscivano in edicola a 1000 Lire. Salgo su una sedia, leggo i titoli… Il Richiamo di Cthulhu, ecco qui. Prendo tra le mani questo strano, piccolo libricino bianco. La copertina non mi ispirava proprio. Niente. Anonimo come poche cose. Ok… Sarà. I Metallica hanno scritto una canzone su questo… coso, quindi sarà importante.
Divorai il libro in una notte. Ci rimasi un po’ male nello scoprire che il racconto era molto breve, 33 pagine, ma subito dopo ne iniziava un altro: “La Maschera di Innsmouth“. Quelle pagine mi scossero dentro. Mossero qualcosa in me e quei racconti diventarono un pensiero fisso nella mia mente. A sedici anni uno pensa alle ragazze, io pensavo ai mostri dalla testa cefalopode.
Amavo il Cinema. Amavo Cthulhu. E allora facciamo un film su Cthuluh!
Nonostante la passione per la fisica è nata in me solo di recente, al liceo facevo proprio schifo, e il fatto che passavo le ore delle lezioni a studiare una scaletta per incastrare i due racconti, non giovò al mio rendimento scolastico. Fatto sta, che nel corso degli anni, scrissi la sceneggiatura più fedele mai realizzata basata su quei due racconti. Neanche l’adattamento del 2005 della H. P. Lovecraft Historical Society era così fedele. “E ora? Come lo realizzo?”.
Misi le 90 pagine di script duramente partorite in un cassetto e lasciai perdere il tutto. In realtà no, non lasciai mai perdere Cthulhu e Lovecraft e l’idea di realizzare quel film divenne un’ossessione. Realizzarlo in live action era\è pressoché impossibile. Allora, dato che avevo (ho) discrete conoscenze di animazione 3D, l’idea di realizzarlo così fu un fulmine a ciel sereno nella mia mente. E la mia vita si stravolse. Di nuovo.
Contattai immediatamente il mio caro amico Domenico “Domeddi” Esposito e iniziammo a lavorare sia ad uno storyboard che alla realizzazione di una campagna di raccolta fondi per permettere l’avvio del progetto. Nel 2012 andai a studiare Cinema a Roma, e conobbi molte persone del settore, tra cui Dèspina Anogiati che ha realizzato le animazioni del teaser. Misi quindi su un team e, in circa tre-quattro anni, siamo riusciti a partorire questo “breve-ma-intenso” teaser trailer. Ci tengo a precisare che ci abbiamo messo così tanto non per incapacità o mancanza di mezzi, ma solo perché la “fortuna” non era dalla nostra parte e una lunga serie di eventi, tra i più sfortunati e tristi, hanno rallentato il tutto.
Ma ora ogni cosa è pronta e, il 23 di questo mese, dopo cinque mese di pubblicità su Facebook, dopo aver speso energie, tempo e (molti) soldi, ho dato il via alla campagna di raccolta fondi su Kickstarter. Ah, importante! Il film si chiama “Lovecraft’s Call of Cthuluh”. Ho scelto questo nome perché voglio far intendere proprio la fedeltà al racconto del Maestro. Non cito Innsmouth, ma è presente nello script e ha lo stesso peso del Richiamo.
La sfida ora è dura: ho 30 giorni di tempo per raccogliere… 25.000€ – venticinquemila euro, sì. È una cifra relativamente alta e al contempo realativamente bassa: con questo posso permettermi solo la pre-produzione del film, ovvero la realizzazione degli storyboard, tutti (tutti!) i concept di ogni personaggio, location, oggetto, ambiente, atmosfera, espressione e quant’altro (davvero, tutto!) e tutte (sì, tutte!) le voci. Ah, sarà realizzato ovviamente in lingua inglese e parteciperanno molti doppiatori professionisti dell’industria cinematografica americana, con cui sono in contatto da diverso tempo.
E, ovviamente, un terzo sarà destinato alla creazione e alla spedizione delle ricompense! Non siamo qui a fare l’elemosina, e per ogni donazione abbiamo stabilito delle ricompense: dal semplice ringraziamento al download del film e della soundtrack originale, passando per cartoline e desktop wallpaper, da due tipi di poster (uno realizzato dal noto artista italiano Antonio De Luca!) alla maglia, dal bassorilievo realizzato in resina ad una statua – sempre in resina – del Grande Antico, fino a vetrate dipinte a mano! C’è di tutto per tutti. Vi è anche la possibilità di diventare produttori associati! Tanta bella roba, insomma. Per la realizzazione dell’intero film si parla di cifre un tantino più alte, ma ho stabilito un percorso in vari passaggi.
https://www.youtube.com/watch?v=5Ttp7hFT4gc
Abbiamo ripreso le stesse parole che Walter ha voluto rivolgere a noi, le stesse con cui ci ha raccontato la sua storia e il suo progetto. Ci è sembrato che fossero perfette perché niente che avremmo potuto scrivere di nostro pugno sarebbe stato in grado di far trasparire la passione che è stato in grado di trasmetterci.
Per quanto ci riguarda Lovecraft’s Call of Cthuluh è un qualcosa che merita di vedere la luce, per cui non possiamo fare a meno che rivolgerci a tutti gli amanti del genere e i lettori del nostro blog di contribuire, anche con una donazione minima perché insieme si può fare la differenza.
Vi lasciamo dunque il link al progetto kickstart dal quale potete scegliere il tipo di donazione e anche il gadget che volete ricervere per il vostro contributo.
Concludiamo, ricordandovi, che siamo sempre felici di aiutare simili progetti e che ci farà piacere, se Walter e il suo team vorranno, averli ancora qui fra un mese esatto a raccontarci dei risultati ottenuti e di come, grazie a tutti voi, il loro lavoro potrà essere finalmente premiato. Per ora, ringraziamo semplicemente di averci concesso una parte del loro tempo.
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