Ebbene sì, siamo andati a vedere Il Re Leone per voi. Certo non vi abbiamo potuto garantire un’anteprima, ma ci tenevamo a darvi la nostra opinione su quello che è stato un classico per le generazioni nate e cresciute negli anni novanta, ora riproposto in una nuova veste grafica.
Il film, di casa Disney come il precedente, è diretto da Jon Favreau che già si era occupato del rifacimento de Il libro della Giungla nel 2016. Nella versione sono Beyoncé e Donald Glover a dare voce ai due protagonisti, mentre nella versione italiana il compito spetta a Marco Mengoni ed Elisa.
Trama
La trama del film è quella che tutti conosciamo e non si discosta per nulla da quella del film di animazione. Seguiamo le avventure del piccolo Simba, un cucciolo di leone. Legittimo erede al trono, si ritrova a dover fuggire nella savana. Il tutto a causa di un complotto del crudele zio Scar che fa credere al piccolo di essere la ragione della morte del padre, Mufasa. Simba verrà per così dire adottato da Timon e Pumba rispettivamente una suricata e un facocero. Ma il suo destino tornerà da lui per mezzo della sua amica di infanzia Nala per ricordargli chi egli è destinato ad essere: il Re Leone.
La trama come abbiamo detto non differisce molto dall’originale e ne segue perfettamente la linea. Le scene e gli avvenimenti trattati sono pressappoco gli stessi, fatta eccezione per poche scene, come ad esempio la fuga di Nala e di alcuni personaggi che vengono caratterizzati diversamente, notarsi le iene. Non è certo un mistero che la matrice dello zio assassino e usurpatore di trono abbia una matrice shakespiriana, più precisamente nell’Amleto.
Tuttavia Il Re Leone è e resta un film per famiglie. E quindi, come sa standard di casa Disney, è lì per insegnare dei valori senza tuttavia risultare pesante a un pubblico che può essere comunque molto giovane, ma allo stesso tempo Disney non si dimentica certo di tutta la generazione di nostalgici che è cresciuta con i suoi classici. La stessa generazione che però risulta ipercritica con questo tipo di film proprio per il ricordo che ne ha dell’infanzia. E questo ci porta al prossimo punto di questa recensione.
La grafica
La grafica del Re Leone è stata da alcuni molto apprezzata, da altri molto criticata. Molti dei nostalgici erano legati a questo cucciolo dagli occhi molto grandi e molto espressivi. Erano legati a una serie di dettagli che l’iperrealismo della computer grafica certo non consente. Ma appunto questo è legato proprio al fatto di voler rendere questi animali il quanto più reali possibili. Personalmente è una scelta che ho apprezzato. Tanto per cominciare trovo preferibile questo utilizzo di animali digitali rispetto a quelli in carne ed ossa che stanno più che bene nel loro ambiente naturale. Sicuramente un leone che interpreta una sua parte in un film non lo fa per sua libera scelta. Tolto questo punto etico/morale, non si può certo negare che sia fatta bene. Gli animali sembrano effettivamente veri. Il loro aspetto è estremamente curato, nella pelliccia, nei movimenti. La CGI dunque non toglie nulla all’opera, anzi ne crea un diverso valore. Le ambientazioni altrettanto realistiche riprendono i colori caldi della savana con una serie di texture che prevaricano dei toni dell’arancio, del marrone e del verde. I colori stessi del resto sono una chiave di lettura in quanto generano una serie di sensazioni. Sono caldi nella prima parte del film dove si racconta dell’infanzia di Simba, sono più spenti e freddi in presenza di Scar, durante il regno di Scar e nel cimitero degli elefanti. Il verde che è un colore che da sensazioni di pace e tranquillità è particolarmente presente nel piccolo angolo di paradiso che diviene il rifugio di Simba.
In conclusione
Personalmente parlando io ho apprezzato molto questo film, credo che sia molto carino e valga certamente la pena di essere visto sul grande schermo e magari perché no anche aggiunto alla propria collezione. Per i nostalgici certo il primo avrà sempre un qualcosa di speciale, certo, ma non credo che sia una ragione sufficiente a demolire questo prodotto. È un buon film, con i suoi momenti di riflessione e i suoi momenti più leggeri. Ne avevamo bisogno? Mah, forse non necessariamente, ma dopotutto perché no? La storia dopotutto è stata presentata più volte anche da altre case produttrici e, ad essere onesti, anche prima che lo facesse la Disney. Perciò, ribadiamo, perché no, dato che alla fine si tratta comunque di un buon prodotto?
E voi avete già visto Il Re Leone? Andrete a vederlo? Siete d’accordo con la nostra recensione?
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