Abbiamo assistito nella giornata di ieri alla presentazione del La vita allo specchio di Lino Grimaldi Avino tenutasi a La Fabbrica di Salerno, presso la libreria Mondadori.
Questa è la seconda occasione per Lino di presentare il suo libro. Accompagnato dal suo editore, Francesco Saggese, l’autore racconta di come questo libro abbia raccolto una serie di episodi, sensazioni e attimi e del percorso che l’ha portato a vedere la propria opera sugli scaffali.
La vita allo specchio
Il libro consiste in una serie di racconti brevi che narrano di attimi, momenti in cui i diversi personaggi lasciano correre i loro pensieri. Una serie di piccole storie di poche pagine che però sono capaci di portare all’interno del mondo di chi descrive con i propri occhi quelle sensazioni. Potremmo definire La vita allo specchio un libro introspettivo, sebbene fin da subito l’autore abbia tenuto a precisare che questo libro non è affatto autobiografico. Di volta in volta, infatti, egli immagina di prendere il posto di un personaggio diverso.
“Mi piace molto camminare” ha raccontato Lino. Ed è in queste sue lunghe passeggiate, quando si trovava vicino al mare a osservare il volo degli uccelli, dei gabbiani e dei cormorani che queste storie hanno avuto origine. Lino osserva le persone e in quegli attimo vede formarsi dinanzi a sé le loro storie. Stracci di dive vissute in un frenetico mondo che spesso non ci lascia nemmeno il tempo di riprendere fiato. Così le persone evadono dalle loro storie e così, nasce anche questo libro. Dai desideri e dalle speranze perché essi sono il motore stesso dell’umanità.
Trama
“Esistono viaggi che non sono fatti di auto, aerei, treni o navi. Allo stesso tempo essi possono essere appassionanti e affascinanti quando questi portano l’essere umano in luoghi che richiedono una ricerca approfondita e introspettiva. Scrivere perché? Spesso per enunciare un’assenza, una solitudine, una mancanza sociale; spesso è tutto un trip nel senso mentale del viaggio da cosa si era a cosa si diventa. Ciò fino all’osservanza inerme del cambiamento della società nella sua schiavitù ipertech.
Tutto si confonde su uno stradario che finisco per guardare più e più volte da vicino, scrutando tutto come se fosse sotto una lente d’ingrandimento. Scrivere mi dà la possibilità di bussare a questa porta dell’animo, entrarci in punta di piedi, e osservare. A volte con ammirazione, altre volte con disgusto davanti ai disagi sociali, ma mai con giudizio. Unica motivazione di viaggio è lo spirito di ricerca che spinge ogni navigatore a spingersi un po’ più in là del luogo comune che caratterizza la società sulle proprie convinzioni.”
Viola-Renée
La presentazione è aperta con la lettura di Viola-Renée.
Viola-Renée è il primo dei racconti presenti nel libro di Lino, il cui tema è un dialogo fra un padre e una figlia. Tuttavia Viola-Renée non esiste davvero. Viola-Renée non è mai nata, non ancora. Viola non è nemmeno stata concepita eppure è già un immagine. L’io narrante tuttavia risponde alle domande di questa bambina immaginaria. Racconta del primo giorno di scuola, delle domande di questa figlia che non c’è. Viola-Renée mostra momenti, istanti su passi di nuvola.
Viola-Renée non è stato scritto come primo racconto, ma essendo forse quello che è maggiormente significativo di questo intenso desiderio di fare, di vivere e di afferrare i propri sogni a piene mani è quello che è stato ritenuto più adatto ad aprire l’opera.
Diversità e la scelta buddhista
Lino ci racconta anche del suo percorso spirituale e di come il buddismo sia stato un elemento fondamentale nell’aver modificato la sua visione del mondo ed abbia in qualche modo contribuito alla nascita di questo libro. L’energia può rinascere in un’altra forma e portare a creare qualcosa di nuovo. Il mondo della vita di Lino si è riaperto grazie a questa scelta e abbia fatto in modo che potesse trovare il modo di essere una persona migliore sia per sé stessi che per la società. Nel suo messaggio Lino ci ricorda che a modo nostro siamo tutti perfetti, che non esiste una vera diversità.
Così è per il protagonista del secondo e ultimo racconto letto in questa presentazione. Diversità tratta di un tema che oggi giorno è molto attuale: la libertà di poter amare. Il protagonista di Diversità è diverso, ma poi non così tanto. Dopotutto è un uomo, così come ce ne sono tanti. Egli compie le stesse azioni che compiono tutti gli altri, e se non le pronunciasse quelle parole parole, forse nessuno noterebbe la differenza.
Eppure il mondo intero è pronto a puntare il dito.
Ultime note su La vita allo specchio
Prima di concludere questa prima parte, vogliamo lasciarvi alcune piccole note su questo libro.
Lino ci ha lasciato scoprire quella che è un po’ la sua anima. La sua empatia, che si evince dai brani letti, ma anche dal suo modo di porsi con il suo pubblico e dall’attenzione che usa nel trasmettere i suoi messaggi è l’anima stessa del suo libro. Sicuramente un libro del genere non potrebbe aver avuto origine senza una tale sensibilità e senza la capacità di immedesimarsi completamente nelle vite di tutti questi personaggi. E lo fa in maniera egregia, tanto che a sentire la sua voce, per qualche istante ci è sembrato davvero di essere i suoi protagonisti.
E forse, se tutti noi imparassimo ad avere questa accortezza riusciremmo davvero a costruire un mondo migliore.
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