Una nuova storia su di lui, Dracula, e come farsela scappare? Il suo mondo, e più in generale quello dei vampiri, mi ha sempre affascinato, quindi era inevitabile che alla fine cedessi all’ammaliante creatura della notte per eccellenza.
Trama
Le sfide di una suora astuta sembrano condurre Dracula verso intriganti pericoli, ma presto si sveglia in una terra straniera. Mentre riprende le antiche abitudini in nuove circostanze, trova una sposa attraente, una degna avversaria e la sfida più spaventosa di tutte.
Anteprima
Dracula: un nome, una leggenda. Uno dei mostri della narrativa horror per eccellenza, il Male nella sua forma più spaventosa, incubo di sangue. Su di lui si sono fatte congetture, si sono poste innumerevoli domande e molti scrittori hanno usato la sua figura per creare nuove storie.
Dracula è sempre vivo, è tra noi, respira tra le pagine dei libri a lui dedicati, si nasconde tra le pieghe dei film su di lui creati. Palpita negli incubi e nei sogni di molti, ed è cresciuto con le leggende che hanno resistito ai secoli.
“Il sangue è vita” è la frase da lui più usata in questo ultimo telefilm che lo riguarda, creato da Mark Gatiss e Steven Moffat, perché nel sangue scorrono le storie di tutti noi, e attraverso di esso sopravvivono anche i miti e le leggende.
Recensione
Questo telefilm mi ha stupita e allo stesso tempo lasciata non troppo soddisfatta. Ero convinta che avrei trovato la storia classica, quella di Bram Stoker, senza arrangiamenti, e invece i due creatori hanno voluto mischiare un po’ le carte in tavola.
Personaggio di spicco è Agatha Van Helsing, interpretata dall’attrice Dolly Wells. Un personaggio estremamente interessante, una suora non convenzionale di cui ho apprezzato molto l’astuzia e l’audacia, che si pone domande sulle grandi paure di Dracula, il suo timore per la croce, la sua avversione per il sole e la costrizione che lo porta a dover essere invitato per poter attraversare la soglia di una casa. Lei non ha paura del mostro, non si fa piegare dalla sua ferocia e cerca di analizzarlo in modo quasi clinico e psicologico, dimostrando di avere un’impronta scientifica che sarà poi caratteristica basilare della sua discendente Zoe Van Helsing. In questa suora, il Conte trova finalmente un valido avversario, qualcuno in grado di tenergli testa.
Invece, i personaggi di Jonathan Harker e Mina Murray vengono messi un po’ in terzo piano, specialmente Mina che non ha grande rilevanza. Mi è dispiaciuto per la fine tragica del povero Jonathan e del modo in cui pare essersi legato a Dracula, senza neanche sospettare di essere una sua creatura.
E che dire proprio di lui, Dracula? La scelta dell’attore Claes Bang è stata forse un po’ azzardata; lui è stato molto bravo con l’interpretazione, però avrei preferito che avesse un look più ombroso, meno da gentiluomo, e che le sue azioni fossero meno blande, un po’ più spettacolari e ancora più astute. Questo personaggio, che avrebbe dovuto essere la star della serie, è inevitabilmente slittato in secondo piano, surclassato dalla figura della suora.
Ho trovato coinvolgente il secondo episodio, questa sorta di partita a scacchi che non viene condotta solo nella mente della sfortunata Sorella Agatha ma che muove anche pedine reali, costituite dai passeggeri del Demeter, la nave che ha la disgrazia di ospitare Dracula. Credo che sia stato l’episodio più notevole.
Nella terza puntata, lo scenario cambia, subentrano nuovi personaggi, quali il Dr. Seward (che sembra essere un discendente di John Seward, presente nell’originale Dracula di Bram Stoker), l’attraente e giovane Lucy Westenra (anche lei presente nell’originale) e, come accennato prima, Zoe Van Helsing che riesce finalmente a capire la più grande paura del Conte.
Quest’ultima puntata non mi ha entusiasmato, non ha avuto la profondità che mi aspettavo; sì, mi ha comunque coinvolto, ma mi è sembrato che alcune cose avessero poco senso.
Altra cosa che non mi è piaciuta è stata la lunga durata degli episodi, circa 1 ora e mezza; anche se capisco che, per come è stata creata la storia, il telefilm avrebbe perso molto se avessero diviso a metà le puntate. Parere finale: buona la psicologia e la storia dietro i personaggi principali, non mi ha convinto lo sviluppo dell’ultima puntata.
Conclusione della stagione
Zoe, che soffriva già di cancro, va verso la morte sognando sulle onde dei morsi inibitori di Dracula, il quale sceglie così a sua volta di morire, visto che il sangue malato della ragazza è fatale per lui. Non si riesce a capire dunque se ci sarà una seconda stagione, o se rimarrà una miniserie.
Personalmente, come finale non mi è piaciuto molto, e sarei curiosa di vedere una possibile seconda stagione per capire se effettivamente il Conte sia morto, dato che non si è visto il suo corpo ridursi in polvere.
Dracula appare quasi più umano quando si scopre che la sua più grande paura è proprio quella morte che lui dona con tanta facilità alle sue vittime, ma che sembra restia a prendersi la sua lunghissima vita. Lui la brama, la desidera, eppure non è mai riuscito ad abbracciarla. Chissà se Zoe lo ha davvero condotto verso la luce… Oppure neanche il sangue malato di una moribonda è riuscito a strapparlo dalle sue spoglie di carne?
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