Omicidi in si minore è un romanzo di Davide Bottiglieri, autore salernitano classe 1992, è edito da Les Flaneurs Edizioni.
Trama
Cluj, dicembre 1780.
In una fredda e sinistra giornata d’inverno, piazza Unirii è stracolma per assistere all’ennesimo spettacolo di morte. Ad alzare il sipario su questa nuova esecuzione, è stato il neo ispettore Ljudevit Alecsandri, il cui nome è sulla bocca di tutti i cittadini per le vicende che l’hanno visto protagonista nei mesi precedenti a quel momento. La vita apparentemente tranquilla di un remoto paese della Transilvania sta per conoscere terribili vicende. Le sue vie e le sue genti, intrise di superstizioni e di mistero, saranno invase da un’ombra oscura che porta con sé una scia di paura e morte. Sarà il giovane ispettore a dover far fronte a questa situazione che, però nasconde una terribile minaccia: riuscirà il suo lato oscuro, quel secondo Ljudevit Alecsandri, a non riemergere ed essere associato lui stesso al demone che abita Cluj?
Omicidi in si minore – Recensione
Questo componimento narrativo non è la prima prova letteraria di Davide Bottiglieri che aveva esordito con una raccolta di racconti fantasy per ragazzi: Le cronache di Teseo. Poi vincitore del premio Letteratura Italiana Contemporanea nel 2014 e successivamente del Premio Adriana Paulon 2016 (sezione giovani del premio Letterario Internazionale “Un solo mondo”). Il suo romanzo d’esordio è Dio suona il pianoforte del Diavolo e con esso si è qualificato finalista al concorso Lampi di Giallo nel 2016. Nello stesso anno cura la rubrica letteraria del web magazine: L’espressione.
Cosa mi ha colpito di questo romanzo? Per quanto inizialmente pensassi che fosse un versione moderna del noto ispettore Sherlock Holmes, l’ho trovato invece coinvolgente e originale.
Ho amato l’ambientazione e le tinte noir.
Ci troviamo in Transilvania, a Cluj, dove si svolgono gli eventi. Il romanzo è nato da un attento studio sulle indagini poliziesche del XVIII secolo e ricostruito storicamente in modo impeccabile. Tutto ben delineato nell’intricata trama. Perfette le descrizioni riguardo i veleni e il modus operandi dell’assassino misterioso.
Antefatto
Facciamo un salto indietro. La storia inizia con un’esecuzione. La scrittura forbita ed elegante di Davide Bottiglieri mi ha trasportata nello scenario da lui descritto in modo rapido e profondo.
Ho camminato al fianco del protagonista, l’ispettore Ljudevit Alecsandri, per immergermi nel vivo delle sue indagini sui cruenti omicidi. I personaggi sono tutti ben delineati, dal mentore del protagonista l’ispettore Petrescu fino a Edward Gordon Wordswarth. La narrazione non ristagna mai, ogni capitolo è ben costruito, in definitiva la trama coinvolge il lettore che si ritrova a non volersene distaccare e procedere spedito nella lettura.
Ogni capitolo prospetta e descrive eventi interessanti, ed ammetto che nessuno è scontato e non l’ho previsto come sono solita fare quando leggo un romanzo. I colpi di scena aumentano l’accanimento fino alla fine del libro di Bottiglieri, che ci regala il primo capitolo del successivo episodio: Prove per un requiem.
Ultimo punto che ho apprezzato è l’oscurità del protagonista che infine è venuta a galla. Mostrando una verace conoscenza dell’animo umano.
Buona lettura e mi confesso bramosa di avere presto tra le mani il secondo volume delle avventure dell’ispettore Ljudevit Alecsandri.
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