A un metro da te è un romanzo young adult scritto da Rachael Lippincott, Mikki Daughtry, e Tobias Iaconis ed edito da Mondadori.
Come puoi amare qualcuno che non puoi nemmeno sfiorare?
Il libro
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall’ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un’infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la “distanza di sicurezza”. Nessuna eccezione.
L’unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L’importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all’altra, da un ospedale all’altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo.
Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L’unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall’altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella “distanza di sicurezza” inizia ad assomigliare a “una punizione”, che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po’ dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l’uno verso l’altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?
Basta un colpo di tosse, un contatto e posso rovinarle la vita. Posso toglierle qualsiasi possibilità di avere dei polmoni nuovi. Posso fare del male a Stella.
Recensione
Mia zia mi ha regalato questo romanzo a luglio per il mio compleanno ma non avevo mai trovato il coraggio di leggerlo.
Il libro è intriso di sofferenza e dolore a causa della fibrosi cistica.
I protagonisti sono degli adolescenti: Stella, maniaca del controllo e in attesa di polmoni nuovi.
Will, affetto da fibrosi cistica e dal batterio b cepacia, batterio altamente infettivo e che rende ogni cura inutile così come anche il trapianto di polmoni.
Poe, il miglior amico di Stella, anche lui con la fibrosi cistica.
Sono stufa di vivere senza poter vivere veramente. Sono stufa di desiderare le cose.
Praticamente tutto il romanzo è ambientato in ospedale dove vediamo le cure a cui i ragazzi vengono sottoposti, la loro routine quotidiana e le dure regole tra cui quella di mantenere almeno un metro tra i malati di fibrosi cistica e due metri tra un malato di fibrosi cistica e un malato di b cepacia.
I contatti tra questi ragazzi sono tramite FaceTime, Skype, SMS e telefonate anche se sono tutti sullo stesso piano dell’ospedale e con le camere adiacenti.
La mancanza di contatto umano mi ha fatta impazzire, specialmente in un periodo come questo. Per noi questo momento finirà, per dei malati di fibrosi cistica no, sarà così per sempre a meno che rischiare la propria vita.
L’amore però non conosce regole. Anche senza contatti fisici ravvicinati Stella e Will si innamorano, senza mai sfiorarsi, senza mai baciarsi.
Il tutto viene condito da complicazioni mediche, operazioni di urgenza e diverse lacrime.
È un romanzo molto bello ma anche molto doloroso. Non c’è spazio per i sogni, c’è posto per i sorrisi dati dalle piccole cose. Lo consiglio a tutti, specialmente se volete rendervi conto di quanto siete fortunati a vivere una vita normale.
Andrà tutto bene.
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