The Umbrella Academy, un evento streaming che molti sperano possa ripetersi.
Il seguente articolo potrebbe contenere spoiler.
Trama
Nello stesso giorno del 1989, nascono quarantatre bambini da donne che non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra e non mostravano alcun segno di gravidanza il giorno precedente. Sette vengono adottati da Sir Reginald Hargreeves, un industrialista miliardario che crea The Umbrella Academy per preparare i suoi “bambini” a salvare il mondo. Ma non tutto fila così liscio. Durante l’adolescenza, la famiglia si separa e la squadra si scioglie. I sei componenti rimanenti, ormai trentenni, si riuniscono quando vengono a sapere della morte di Reginald. Luther, Diego, Allison, Klaus, Vanya e Cinque lavoreranno insieme per risolvere il mistero della morte del padre, ma la famiglia si troverà a riaffrontare vecchi rancori dovuti alle loro personalità contrastanti e alle loro abilità, nonché la minaccia di un’apocalisse.
Recensione
Come sicuramente molti altri hanno colto l’occasione di fare, anche io, dopo l’annuncio della data di uscita della seconda stagione, ho deciso di rivedere la prima parte di The Umbrella Academy in preparazione per i nuovi episodi.
Ho ritrovato il corposo cast di supereroi che circa un anno e mezzo fa ha conquistato una feroce e numerosa parte dei fan delle serie TV grazie anche all’origine della storia, adattata dai fumetti con lo stesso titolo The Umbrella Academy di Gerard Way e pubblicati dalla casa editrice Dark Horse.
Chi aveva letto il titolo originale non ha avuto sorprese riguardo alla trama presentata negli episodi; tuttavia, dire che le due storie sono identiche sarebbe riduttivo sia per il fumetto originale che per la conseguente produzione televisiva targata Netflix. Per quanto i due lavori condividano il titolo e il ricco cast di personaggi, il modo in cui la storia è affrontata attraverso i due media è, secondo me, fondamentalmente diverso.
Sicuramente avete cliccato su questo articolo aspettandovi una recensione della serie TV, quindi non mi dilungherò in dettagli che hanno a che fare con la graphic novel, ma vale la pena dire che se la storia originale si concentra sulle vicende rappresentate, la serie TV è invece completamente trainata dai suoi personaggi.
L’ensemble di personaggi
Ci sono poche serie TV che possono vantarsi di una varietà tale di personaggi da poter includere: una scimmia parlante come maggiordomo, un protagonista (tra gli altri) a cui è stato impiantato DNA animale per salvargli la vita, un fantasma sarcastico che caccia tentacoli dall’addome, un 58enne nel corpo di un bambino che fa l’assassino per professione, e una tata robot dagli oscuri segreti… e la lista non è nemmeno lontanamente conclusa.
Non solo il cast può vantare di una ricchissima varietà di personalità, ma è anche il rapporto tra questi che ha sicuramente influenzato il successo di The Umbrella Academy.
Come menzionato in precedenza, la storia si concentra su sette fratelli adottati: Luther, Diego, Allison, Klaus, Cinque, Ben e Vanya.
Quando li incontriamo, solo cinque di loro si riuniscono dopo la morte del padre. Numero Cinque e Ben sono, infatti, entrambi assenti. Il primo poiché scomparso dopo un litigio familiare quando era ancora un ragazzino, e il secondo morto in circostanze misteriose.
I componenti rimanenti della squadra si ritrovano quindi a dover affrontare vecchi rancori e circostanze non proprio felici che circondano la loro infanzia e adolescenza. Scopriamo molto presto che nessuno di loro, escluso Luther (interpretato da Tom Hopper), riservava molto amore per il proprio padre.
Reginald Hargreeves (Colm Feore), il misterioso benefattore che si era occupato di rintracciare e adottare tutti quelli che poteva tra i prodigiosi bambini nati quel fatidico giorno del 1989, li aveva cresciuti trattandoli come un utile mezzo per evitare una possibile fine del mondo e nulla più, tanto da dare loro soltanto numeri come nomi (basati sull’utilità dei loro rispettivi poteri) e privandoli di normali infanzia e adolescenza in favore di una durissima formazione da supereroi fin da piccoli.
Tutti tranne Vanya (Ellen Page).
I fratelli
La sfortunata Vanya (Numero Sette) è invece relegata ad un ruolo di comparsa nella propria famiglia in quanto l’unica priva di poteri.
Ed è proprio lei che dà allo spettatore un immediato sguardo nelle dinamiche di questa stranissima famiglia. In quanto unica persona ordinaria in una famiglia di bambini straordinari, Vanya subisce fin da piccola un trattamento ulteriormente inferiore a tutti gli altri, non solo dal suo stesso padre, ma anche dal resto dei fratelli, influenzati dalla gerarchia in cui vengono cresciuti e in cui l’unico modo per sopravvivere e vincere le attenzioni paterne è provare di essere migliore degli altri.
E’ per questo motivo che quasi tutti i fratelli cercheranno il conforto che non viene loro dato da Reginald altrove e che alla fine provocherà la rottura e l’allontanamento.
Abbiamo già parlato di come Luther (Numero Uno) rimane, almeno per la prima parte della serie TV, fedele al padre, credendo che egli abbia davvero a cuore il bene supremo del mondo e che ciò basti a giustificare qualsiasi trattamento negativo abbia ricevuto durante l’adolescenza. Ma se Luther sarà sempre un soldato fedele, Diego (Numero Due, interpretato da David Castañeda), invece, cercherà conforto nella figura materna di Grace (Jordan Claire Robbins), un robot costruito per tutti i bisogni dei figli che Reginald non ha alcuna intenzione di soddisfare.
Allison (Numero Tre, Emmy Raver-Lampman), unica figlia femmina oltre a Vanya, si dedicherà invece a cercare l’attenzione che non riceve dalla sua famiglia nella fama, aiutata dal suo potere di far avverare qualsiasi cosa soltanto dicendola ad alta voce, ma per questo motivo insicura su quali parti del suo successo siano sincere e quali no.
Poi c’è Klaus (Numero Quattro, Robert Sheehan), che fuggirà nel torpore che gli danno le droghe, di qualsiasi tipo e qualità, pur di non dover avere a che fare con i fantasmi che lo continuano letteralmente ad inseguire per via delle sue capacità.
Di Ben (Numero Sei, Justin H. Min) si sa poco, tranne che è morto forse durante una missione dell’Academy e che è stato l’inizio della rottura tra i componenti della famiglia. Insieme a Cinque, non compare immediatamente all’inizio della storia, ma scopriamo che è rimasto fedelmente attaccato a Klaus, l’unico che è ancora in grado di percepire la sua presenza.
Per quanto si tratta di Cinque (Aidan Gallagher), è qui che la storia si fa interessante. Se l’evento che dà il via alla serie è la morte di Reginald, quello che invece dà inizio al conflitto principale è sicuramente l’improvvisa ricomparsa di Numero Cinque, che raggiunge il resto della famiglia attraverso un portale spazio-temporale e che li avvisa di un’imminente fine del mondo che solo loro potrebbero essere in grado di fermare.
Conflitti e relazioni
Non sarebbe scorretto presumere che un avvenimento importante quanto la fine del mondo possa prendere precedenza su quelli che sono i rapporti tra i personaggi, ma The Umbrella Academy ci sorprende anche in questo.
L’imminente apocalisse, infatti, non fa altro che dare un’ulteriore scintilla ai cambiamenti nelle relazioni dei personaggi, costringendoli a rimanere in contatto per un periodo molto più lungo di quanto vorrebbero e dando loro occasione di crescita.
Quando Luther e Allison si ritroveranno di nuovo insieme, dovranno affrontare vecchi sentimenti che riemergono e che sono ben lontani dall’amore fraterno. Che possa piacere o no agli spettatori – e credetemi, questo specifico punto della trama ha diviso un bel po’ – i due hanno decisamente alchimia e tutta l’intenzione di farcelo sapere.
Ma al di là di Luther, quelle di Allison sono forse le relazioni più interessanti con il resto della famiglia e in particolare Vanya. Le due avranno un enorme impatto l’una sull’altra e sulla trama stessa, specialmente quando Allison diventerà una delle ragioni per l’esplosione del potere dormiente di Vanya che scoprirà di aver vissuto una vita di menzogne per colpa del padre, che ha fatto di tutto pur di nasconderle le sue pericolose capacità.
Altre due relazioni che si sviluppano durante la storia – non allo stesso modo di Luther ed Allison fortunatamente – coinvolgono poi Klaus. Non solo il fatto di essere l’unico a poter vedere Ben lo rende già di per sé un personaggio interessante, ma se non bastasse quello, un inaspettato viaggio nel tempo gli darà l’occasione di condividere qualcosa anche con Diego, la perdita di una persona amata per essere specifici, che spingerà i due a guardarsi con una considerazione diversa.
Infine, se all’arrivo di Numero Cinque si percepisce immediatamente un isolamento verso i suoi fratelli dovuto dal tempo passato in un futuro solitario, alla fine della storia Cinque si troverà in una situazione ben diversa, con la realizzazione che nessuno dei suoi fratelli è la stessa persona che lui conosceva e che se vuole una chance a salvare il mondo che tanto ama, può fare affidamento soltanto su di loro.
Argomenti complessi
La famiglia è sicuramente uno degli argomenti portanti della serie, ma non l’unico che viene affrontato seppure nascosto sotto un’estetica straordinaria e una trama piena di strade ma che non si perde nonostante questo.
Un’altro argomento prominente e che viene affrontato in maniera sorprendentemente delicata è quello dell’abuso. Ce ne sono molte dimostrazioni per l’interezza della storia, ma vale la pena citarne tre.
Reginald Hargreeves è la dimostrazione più lampante della forma che può prendere l’abuso familiare e, in particolare, una delle sue sfumature: l’abbandono.
Durante quel poco che vediamo dell’infanzia dei supereroi, è evidente che l’interesse di Reginald verso i bambini è poco più che utilitario. Sono solo mezzi per un fine, al punto tale che uno dei modi in cui si assicura di ottenerli è pagare le loro madri biologiche come se non fossero molto più che merce utile.
Ma Reginald Hargreeves non è il solo a danneggiare i Numeri durante la loro vita, aiutato anche se in maniera molto più insidiosa dal maggiordomo Pogo (Adam Godley), una scimmia parlante dai modi gentili che ad un primo sguardo può sembrare il supporto che i ragazzi non ricevono dall’assente Reginald. Pogo, tuttavia, giustifica in pieno le azioni del miliardario, anche quando messo a confronto con le conseguenze che hanno avuto sulla psiche dei supereroi e anche dopo la morte di lui, continuando a mentire e manipolare i fratelli per il presunto “fine superiore”.
Insieme a Pogo, il robot Grace prende il ruolo di genitore surrogato che però, a differenza di Pogo, ha ben poche libertà di scelta quando si tratta di dissentire, e che per l’intera storia cercherà in ogni modo di aiutare i supereroi, essendo pienamente conscia dei danni che non ha potuto loro evitare durante la crescita.
Un’altra dimostrazione interessante di abuso familiare è il personaggio di Leonard (John Magaro). Nato nello stesso giorno dei fratelli Hargreeves ma sotto circostanze per nulla misteriose, Leonard ha la sfortuna di essere vittima di abuso fisico da parte di suo padre e cerca da bambino di trovare una ragione per la sua situazione nel fatto che anch’egli sia, in realtà, destinato all’Academy. Leonard non ha, tuttavia, nessuna abilità particolare, ma scoprirà per caso i poteri nascosti di Vanya e li userà per vendicarsi su questa famiglia per cui sentiva il diritto di dover far parte, facendo credere a Vanya di essere l’unica persona in cui trovare attenzione e amore attraverso manipolazione e bugie.
E ora?
Ci sono tante, troppe cose in questa serie TV per elencarne ogni singola virtù e con questo articolo abbiamo appena grattato la superficie del suo contenuto e della sua complessità.
Abbiamo però stabilito che The Umbrella Academy è una serie ricca sotto moltissimi aspetti: un cast corposo e vario, una serie di argomenti complicati ma bilanciati, una trama fenomenale e a dir poco planetaria. Ma se tutto ciò è stato già affrontato nella prima stagione, cosa mai potrebbe rimanere per la seconda?
Dal trailer sappiamo già che la nostra famiglia preferita si ritroverà a viaggiare nel passato, divisa e con nuove vite che hanno ben poco a che vedere con la loro situazione di partenza.
Tra gli indizi forniti possiamo presumere che Klaus si ritroverà nel ruolo di leader di una setta religiosa, che Allison sarà parte di una trama sui diritti civili nell’america degli anni sessanta, che Vanya potrebbe ritrovare l’amore in una donna, che Diego sarà rinchiuso in un ospedale psichiatrico e che Cinque si renderà conto che i suoi tentativi di salvare il mondo sono stati futili. Di Luther e Ben sappiamo poco, ma siamo sicuri che neanche a loro mancherà la possibilità di brillare.
E’ impossibile, però, non farsi una domanda. Cosa significa il viaggio nel tempo per alcuni dei personaggi secondari a cui ci siamo affezionati nella prima serie e che hanno avuto destini non proprio positivi? Avrà Klaus la possibilità di salvare il suo amato Dave (Cody Ray Thompson) prima che egli muoia in guerra? Diego riuscirà ad evitare la morte di Eudora (Ashley Madekwe) per mano di Cha Cha (Mary J. Blige)? Grace morirà comunque nella frana della casa Hargreeves? E Hazel (Cameron Britton) e Agnes (Sheila McCarthy) riusciranno ad avere il lieto fine che tanto volevano?
Insomma, ci sono ancora abbastanza interrogativi da riempirne altre tre di stagioni, ma intanto vedremo cosa ci riserva la prossima con la speranza che sia all’altezza della prima e che addirittura la superi.
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