Prosegue il nostro percorso alla scoperta dei Figli della Notte con la prima parte di Un Antidoto contro l’Ateismo di Henry More. Sempre usando come bussola il tomo Draculea, proposto da ABEditore, prosegue la nostra rubrica in collaborazione con Bloody Reader, di cui ovviamente vi consigliamo di leggere il corrispettivo articolo.
Un Antidoto contro l’Ateismo è un trattato in più volumi che il teologo e filosofo Henry More compone per mostrare l’esistenza di dio e che, per estensione punta a dimostrare l’esistenza del soprannaturale nella natura stessa.
L’estratto presentato del terzo libro racconta di una vicenda avvenuta in Slesia fra il 20 settembre 1591 e il 7 maggio del 1592.
Il documento racconta di un suicida che sembra essersi rialzato dalla sua tomba per perseguitare gli abitanti del villaggio in cui ha vissuto. Ora, non sarà di nostra premura di raccontare l’intera vicenda perché, in questo, crediamo sia molto più opportuno lasciare che possiate farlo voi stessi attingendo al testo originale. Del resto il frammento preso in esame non è poi particolarmente lungo e, davvero, finiremo per dire tutto togliendovi il piacere della lettura.
Tuttavia quello che invece vogliamo fare è un’analisi accurata della creatura come qui viene mostrata. E quindi procediamo.
Suicidio, Dannazione e Vampirismo.
Secondo la religione cristiana, il suicidio è quello che viene definito un peccato mortale. La vita, fondamentalmente, non ci appartiene. Essa è un dono di Dio, ma ne siamo a tutti gli effetti solo amministratori. E in quanto tali dobbiamo custodirla e preservarla. E il miglior uso che possiamo farne è quello di utilizzarla per compiacere l’Altissimo. Il suicidio è dunque la più grave delle colpe dalla quale non è possibile ottenere la redenzione. Per lungo tempo ai suicidi è stato perfino negato un funerale, in quanto essi muoiono lontano dalla grazia divina. La conseguenza è la dannazione.
Questi spiriti dannati, quindi, non hanno alcun accesso alla pace eterna della morte. Nella nostra introduzione dove abbiamo citato le dissertazioni di Calmet abbiamo già menzionato la possibilità che questi spiriti possano quindi ritornare dalla morte, non trovando pace e tormentare i vivi. Sembra questo il caso, quindi, citato all’interno del documento. Il calzolaio, dopo essersi tagliato la gola, nonostante la sua famiglia abbia fatto il possibile per dargli degna sepoltura, non era comunque degno del riposo eterno. E quindi si rialza dalla sua tomba.
Questo fatto è molto interessante, in quanto, il defunto non sembra aver ricevuto la maledizione da un altro vampiro. Anzi questa deriva proprio da essere dannato, il che ci fa porre una domanda. È stato lo spirito del calzolaio stesso ad aver rianimato il proprio corpo, o c’è un qualche intervento divino o demoniaco in questo? Come fanno questi spiriti a rianimarsi e prendere nuovamente possesso del loro corpo resta un grande mistero.
Fatto sta che questi casi hanno comunque delle caratteristiche comuni fra loro sebbene questo vampiro, in particolare, tormenta i vivi non solo durante la notte, ma sembra essere in grado di farlo persino durante il giorno. Tuttavia più che a succhiarne il sangue, l’ex calzolaio sembra sia intenzionato a soffocare le proprie vittime (o percuoterle) arrivando anche a ucciderle.
Una prima caratteristica comune alla creatura di More, e quella delle leggende che abbiamo già trattato e che ancora andremo a trattare, è il fatto che il cadavere risulti intatto. Seppure siano passati mesi, il corpo sembra essere stato appena sepolto. Anzi, potremmo dire che sembra godere di una salute migliore di quando sia stato sepolto.
Per concludere, elemento di particolare importanza, sembra che ogni volta che si distrugga il cadavere della presunta creatura, questa smette di tormentare i vivi. Questo elemento sembra enfatizzare a tutti gli effetti la veridicità dei fatti e che quindi, l’essere, sia il vero responsabile di quanto accade agli uomini.
Un Antidoto contro l’Ateismo: fatti storici o suggestione?
Come abbiamo detto, questi documenti raccontano di fatti accaduti che, nel caso specifico di More, vertono a convincere il lettore dell’esistenza del soprannaturale e di conseguenza di dio stesso. È comunque da non tralasciare che l’epoca degli eventi è carica di superstizioni, ma ciò non toglie nulla alle testiminianze. Come ci spieghiamo, dunque, proprio quest’ultimo punto che abbiamo trattato? Quale è la relazione fra la distruzione del cadavere e la fine delle epidemie? E soprattutto, come può essere possibile che dopo mesi, quel corpo sia ancora intatto e, addirittura, sembra essere ingrassato?
Torneremo di nuovo a parlarne, sia perché abbiamo ancora da citare questo specifico trattato nel descrivere un nuovo fatto, sia perché il nostro viaggio è appena agli inizi.
Un articolo magnifico, su un tema difficile, bravissima!
Grazie. Spero di riuscire a fare sempre di meglio e offrire contenuti sempre più validi 😉
Molto interessante, non vedo l’ora di buttarmi anche io nella lettura
Vedrai che ti piacerà tantissimo.
Come sempre bellissimo articolo 😍 non vedo l’ora di leggere il libro
Grazie mille carissima <3 Poi mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi
La mia teoria, in base ad alcune ricerche parallele ma sempre riguardanti il tema del vampirismo nel medioevo è che, esattamente come “antidoto all’ateismo” che all’epoca tra l’altro, lungi dall’esser un problema, era proprio il clero che fomentava credenze e superstizioni; da un lato le combatteva ( su cognizione e metodi…vabbè, stendiamo un velo) e dall’altro le aizzava. Del resto l’ignoranza ha fatto sempre comodo a chi detiene il potere, e la chiesa ne aveva…troppo!!
Questo è vero su molti aspetti, oltre che per il vampirismo. Dominare gli ignoranti è sempre più facile rispetto a chi ha una mente aperta e la chiesa ne ha sempre approfittato. Nel medioevo papi e vescovi erano potentissimi. Poi vabbè, io ho un’opinione precisa su certi comportamenti del clero