La leggenda dei cavalieri di Asha è il primo libro della saga de Gli Spiriti Selvaggi di Andrea de Angelis. Una nuova opera fantasy che ci porterà in una strabiliante avventura fra draghi, domatori di belve e cacciatori dai quali potrebbe dipendere la vita di un intero mondo.
La leggenda dei cavalieri di Asha – Trama
In un mondo anticamente popolato dai draghi, ha luogo un terribile crimine.
Chi ne è il misterioso autore?
Uno Spirito Selvaggio di nome Mohegan, mercenario e cacciatore di elemendraghi, dovrà affrontare, insieme a compagni di viaggio inaspettati, un misterioso nemico che si muove nell’ombra di oscure leggende e di occulti oggetti magici. Lo attenderà un viaggio attraverso terre selvagge, territori di caccia di bestie fameliche, in cerca di risposta a misteri insoluti nelle leggende del passato e alle oscure verità che li circondano.
Un cammino costellato di intrighi, passioni, sfide, sangue e battaglie.
Vincitore di premi e concorsi e protagonista di interviste per la RAI, Gli Spiriti Selvaggi è un romanzo evento. Sul sito ufficiale, scoprirai anche la prima Opera Multimediale D’Autore mai realizzata, un progetto unico nel suo genere fatto di di musica, illustrazione, videogiochi e tanto altro!
Recensione
È passato un po’ di tempo da quando il nostro portale non ha recensito un fantasy classico. O almeno da quando l’ho fatto io. Ad eccezione delle opere di Corselli, che però appartangono al genere della poesia e molto meno della prosa.
Il fantasy, in linea generale, è un genere controverso. Considerato dai più per bambini, in realtà, comprende molte opere che sono apprezzabili anche da un pubblico adulto. Ed anzi spesso sono proprio rivolte a questo. Non che La leggenda dei cavalieri di Asha non possa essere anche letta da un adolescete. Tuttavia, avendo una struttura abbastanza complessa, un po’ di maturità alle spalle non può che essere di sostegno per chi si approccia all’opera.
Ma andiamo per gradi.
Le Terre di Asha
Le terre di Asha costituiscono l’intero mondo in cui si svolgono le vicende narrate. Fondamentalmente esse potrebbero essere suddivise in quattro grandi terre, ognuna delle quali è principalmente legata a una razza dominante: Ilenthia per la razza degli Avien, Larenthia per i Linfeni, Alkandia per gli Ezteni e Vallandia per gli Umani. Ognuno di questi continenti presenta delle caratteristiche differenti che lo rendono particolarmente affine allo sviluppo della razza principale e che, in maniera assai riduttiva, potremmo dire legata ad un elemento.
De Angelis crea dunque una geografia complessa e una gamma di creature multietniche e cosmopolite. Se difatti in origine i vari popoli riultano ben differenziari anche geograficamente, all’epoca dei fatti narrati le varie razze hanno imparato a convivere le une con le altre.
Prendiamo spunto da questo punto (sembra un gioco di parole) per fare un piccola digressione su un elemento tipico del fantasy. La vastità del suo panorama, il fatto che metta spesso a confronto una grande varietà di creature, con palesi differenze le une dalle altre, denota quanto poi come genere mostri una grande inclusività. Seppur con le loro caratteristiche e grandi differenziazioni, in taluni casi, fra buoni e malvagi mostra spesso come le peculiarità e differenze possano in qualche modo mostrarsi una ricchezza.
Tornando al romanzo, ognuna delle creature di Asha ha le sue caratteristiche che risultano evidenti nei quattro cavalieri della leggenda. Il fatto che ognuno di essi apparenga a un popolo differente e che il loro dono possa, per taluni, essere visto come una maledizione, mostra proprio come sono proprio le nostre peculiarità a renderci speciali.
De Angelis crea così le sue razze, che non sono quelle canoniche. Esse prendono spunto, infatti, da un elemento e le creature che ad esso vengono tipicamente associate. Gli Avien, così, legati all’aria ricordano per alcuni tratti gli uccelli, i linfeni invece degli anfibi o al più dei pesci, almeno in alcune caratteristiche.
Conclusa quindi questa premessa sull’ambientazione, possiamo passare di fatto a quella che è la storia vera e propria.
https://www.youtube.com/watch?v=foucAbahHSI
La Leggenda dei cavalieri di Asha e di un eroe per caso.
Partiamo dunque dalla struttura del romanzo. Abbiamo le figure tipiche del romanzo di avventura che poi sono molto simili a quelle della Favola. Mohegan è un eroe che nemmeno voleva essere tale. Di fatto si trova catapultato all’interno dell’avventura quasi trovandosi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Togliamo anche il quasi. Non l’immagine del cavaliere senza macchia e senza paura, ma ha un buon cuore e, seppure risulti solitario e riservato, certo non rifiuta il suo supporto a chi si trova in difficoltà. Ne darà prova più di una volta.
Valain, l’Ancestro, è la chiave di volta che da il via alla vicenda. Detentore di antiche conoscenze è colui che spinge il nostro eroe verso la sua missione. Il suo ruolo è anche quello dell’aiutante che fornisce il protagonista e i suoi compagni di ciò di cui hanno bisogno per affrontare il viaggio. In realtà a certi momenti, per quanto adori gli arcanisti, mi ha lasciata un tantino perplessa. Principalmente nel suo modo di vedere, poiché essendo cieco, utilizza la magia per farlo. E proprio per questo motivo mi ha lasciato un qualche dubbio che affronterò nell’intervista che proporrò all’autore.
Shayra e successivamente Nival, Danko e Darlok saranno i suoi compagni di viaggio andando a formare un gruppo vasto e su cui per ragione di spoiler non vi diremo altro se non che ognuno, a modo suo, sarà fondamentale per lo svolgersi della vicenda.
Infine l’antagonista, Ragos. Sostanzialmente alla ricerca del potere delle Pietre Kolodon e disposto a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo. Non è certo uno sprovveduto. Al contrario ha un piano in mente che ci viene svelato poco a poco e che anche alla fine del racconto ci lascia presagire che possa esserci altro oltre quello che abbiamo conosciuto finora. Se molti cattivi risultano personaggi piatti, non è certo il caso di Ragos. Anzi! Il personaggio si mette di discussione, modifica i suoi progetti in base agli ostacoli che si trova davanti. Non è solo un avversario, ma mostra di avere una sua storia sebbene sia restio a rivelarla al 100%.
Il viaggio degli eroi
Come in ogni buon fantasy i protagonisti si troveranno ad affrontare numerose difficoltà. Enigmi, nemici e il pericolo dietro ogni anfratto creeranno legami fra i vari personaggi che essi stessi non avrebbero sospettato. Il viaggio è ben studiato, non presenta incoerenze di trama e possiede il giusto bilanciamento fra avventura, momenti di interazione fra i personaggi e apici di tensione. Per quanto sia un mattoncino di circa quattrocento e passa pagine il romanzo è molto scorrevole, anche se le immagini io non le avrei poste a fine capitolo, ma all’interno dello stesso. Soprattutto in un edizione digitale non è il massimo dover interrompere la lettura per dover correre a fondo capitolo. Interessanti sono invece le note di appendice che danno un maggiore contesto all’intera opera e che portano il lettore a scoprire l’enorme lavoro alle spalle non solo di questo libro ma dell’intero mondo di Asha.
In conclusione, ho apprezzato il volume e sono davvero contenta di averlo letto. Lo consiglio in particolar modo agli amanti del fantasy classico e a tutti coloro che amano le grandi avventure. De Angelis ha una buona penna e sarò sicuramente entusiasta di proseguire questa saga.
Sembra davvero meraviglioso, una recensione strabiliante!
Mi è piaciuto molto. Sono pochi i fantasy moderni fatti così bene. Martedì abbiamo l’intervista all’autore 😉
Che bello quanta cura mettete su questo blog! Non me la perdo allora l’intervista!
Ti ringrazio – E ti aspetto