Il Sommaco è il protagonista dell’omonimo racconto di Ulric Evan Daubeny che andremo ad analizzare oggi nella nostra rubrica dedicata a Draculea. Il nostro percorso dedicato al vampirismo in collaborazione con Bloody Reader (di cui trovate l’articolo qui), prende una piega davvero particolare.

Il sommaco è letteralmente una pianta, o meglio una categoria di piante del genere Rhus. In autunno, le sue foglie diventano arancio rosse e in estate produce piccoli frutti dello stesso colore.

Ma cosa c’entra un albero con i vampiri? Lo scopriremo a breve.

Il Sommaco – Trama

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Da quando Irene Burton si è trasferita nella casa che apparteneva a sua cugina Geraldine. La giovane si era ammalata di una strana e improvvisa forma di anemia prima che questa la portasse alla morte. Sembra che negli ultimi giorni della sua vita Geraldine fosse ossessionata da una pianta di sommacco presente all’interno del giardino, le cui foglie presentavano un colore rosso, nonostante fosse ancora prima estate.

Tuttavia, sembra che la pianta eserciti lo stesso effetto anche su Irene che, poco a poco, comincia a presentare gli stessi sintomi.

Recensione

Il sommaco è forse, ad ora, il racconto più peculiare di questa raccolta. Scritto da un autore della cui vita si conosce ben poco, presenta diverse caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere.

Scritto in terza persona, racconta la storia di due donne, Irene e Geraldine. E se l’ultima ha già affrontato il suo triste destino e di lei rimane solo un ricordo, la prima sembra camminare per una una strada molto simile. Ma la cosa che rende davvero peculiare questo racconto è il mostro che ha generato tutto questo, la creatura, lo spettro. Insomma abbiamo capito. Ed è peculiare peculiare perché questi non ha esattamente l’aspetto di una persona, ma sembra essere legato al sommaco.illustrazione de il sommaco tratta da draculea

Un vampiro, uno spettro o qualcos’altro?

La natura di questa creatura è alquanto dubbia. E in realtà tale resta. Come è legato il vampiro all’albero? è il suo spettro che si è fuso con esso creando un essere ibrido metà pianta, metà vampiro? Vive forse il vampiro all’interno dell’albero e si affaccia da esso solo la notte per poter afferrare e nutrirsi delle sue vittime? È il sommaco stesso il vampiro? E allora a questo punto sorge una nuova domanda,  come può una pianta essere un vampiro?

Vi è una leggenda all’interno del racconto che però vi lascerò scoprire da soli. Tuttavia, la mia supposizione, proprio in base a ciò che la leggenda racconta, è più che sia lo spettro del vampiro ad essere rimasto legato alla pianta e che una sorta di maledizione leghi l’uno all’altra e viceversa.

Il terreno intorno al sommaco, infatti, sembra che non permetta a null’altro di  crescere. E chiunque si avvicini viene affascinato da esso, seppure sia uno strano fascino che ha in sé qualcosa di inquetante, finendone però schiavo, fino a pagare il fio con la vita. D’altro canto, l’albero, o lo spirito che è in esso, non può agire fino a quando la vittima designata non si avvicina ad esso.

In ogni caso, il fatto di non vedere mai la figura del vampiro alcune volte ci fa dubitare della sua esistenza, anche se il tipico marchio, il segno sul collo, ci riporta sui nostri passi facendoci chiedere come agisca la creatura. Il mistero, verrà probabilmente risolto solo in parte, almeno questa è stata la mia spiegazione. Come già detto, a mio parere ci sarebbe stato ancora molto da indagare.

Il racconto in ongi caso è scorrevole e molto bello, e forse per la sua particolarità fa sollevare un sopracciglio chiedendosi come possa essere possibile tutto ciò. E perciò il lettore resta lì, incollato alla pagine fino all’ultima riga.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.

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8 Commenti

  1. Roxanne Caracciolo

    Mi ricorda alcune leggende secondo le quali gli esseri soprannaturali o quantomeno dannati possano vagare entro certi limiti . Ad esempio il licantropo e in alcuni racconti anche il vampiro, non può attraversare i corsi d’acqua o (il licantropo) gli incroci stradali. Parecchi sono i limiti che vengono attribuiti a queste creature e in questo racconto credo che il vampiro in questione sia legato all’arbusto probabilmente da una maledizione o che il sommaco sia un suo “alter ego” un po’ come il pipistrello o la nebbia…

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    • KeiLeela

      Sì, è vero. Non so se ora hai letto il racconto, ma io propendo principalmente per il fattore maledizione, nel caso specifico.

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  2. Laura

    Dev’essere bellissimo questo racconto così peculiare e ammaliante non vedo l’ora di leggere tutto

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    • KeiLeela

      Cedi alla tentazione e comincia Draculea anche tu 🖤🖤🖤

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  3. ELEONORA

    Spero che questa rubrica non finisca mai mi piace troppo!

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    • KeiLeela

      Questa è programmata per finire ad Halloween, ma al massimo adottiamo un nuovo libro 😉

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  4. Irene Cataneo

    Adoro questa rubrica! Davvero inquietante e peculiare l’idea di un albero-vampiro

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    • KeiLeela

      Sì, è una cosa che mi ha attirato molto perché è particolare.

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