Negotium Perambulans è un racconto di Edward Benson pubblicato sull’Hutchinson’s Magazine nel 1922. Raccontato in prima persona, quasi fosse una storia personale, anche questo racconto, come Il Sommaco e Il cuscino di piume, mostra una tipologia di vampiro davvero peculiare.
Continua il nostro viaggio alla Scoperta dei Figli della notte con Draculea di ABEditore insieme alla nostra collega Bloody Reader di cui vi consigliamo l’articolo.
Negotium Perambulans – Trama
In Cornovaglia, nei pressi di Penzance c’è un sentiero che porta al piccolo paese di Polearn. Questo luogo, così isolato, conserva ancora delle antiche tradizioni e certe leggende. In particolare quella su una strana abitazione, irta su un terreno che una volta apparteneva a una chiesa.
Eppure tutti coloro che prendono possesso di quell’abitazione sembrano incorrere in un triste destino.
Recensione
In Negotium Perambulans abbiamo ancora una volta un caso di vampirismo davvero particolare. Come nei due racconti precedenti, la creatura, in questo caso, non sembra nemmeno umanoide e con il vampirismo ha in comune l’atto di privare completamente le sue vittime del sangue.
C’è inoltre un altro elemento di una grande rilevanza. Quando abbiamo iniziato il nostro percorso abbiamo accennato alle Dissertazioni di Calmet. In questo trattato, il monaco si poneva una giusta domanda sulla natura e origine dei non morti ovvero se essi fossero riportati in vita per mezzo di Dio o del Demonio. Ed in questo racconto, l’avvento di questa creatura sembra più legata alla prima ipotesi in quanto risulta essere una punizione divina per i peccatori ed ha avuto origine dalla demolizione della chiesa per farne un’abitazione privata.
Negotium Perambulans e il Salmo 91
Il titolo del racconto deriva da una iscrizione presente su un pannello di una balaustra d’altare che recita
Negotium Perambulans in Tenebris
Questa espressione dovrebbe invero essere una trasposizione del Salmo 91, almeno secondo quanto ci dice l’autore stesso.
Tuttavia se vogliamo riprendere la parte del Salmo in esame ci troviamo a leggereScuto circumdabit te veritas eius,
non timebis a timore nocturno,
a sagitta volante in die,
a negotio perambulante in tenebris,
ab incursu et daemonio meridiano.
La traduzione corrente recita nel seguente modo
Scudo e corazza è la sua fedeltà.
Non avrai da temere terrori di notte,
né freccia che vola di giorno,
né peste che vaga nelle tenebre,
né contagio che infuria a mezzodì.Traduzione Bibbia del Giubileo
La prima cosa che salta immediatamente all’occhio analizzando le due espressioni e il caso del termine negotium che nell’espressione sul pannello è al nominativo, mentre nel verso del Salmo è posto nel caso ablativo. Questo cambia completamente il senso del verso, che nel salmo risulta essere la causa, mentre nell’iscrizione è il soggetto dominante dell’azione.
Inoltre, il termine negotium che viene tradotto con peste andrebbe un attimino interpretato.
Negotium,ii
Negotium,ii è il termine latino che significa occupazione, attività. Ed è effettivamente il termine che da origine al nostro negozio, in italiano. Esso nasce come negazione del termine otium che idica il tempo libero e che nella concezione latina però non assume un significato negativo, al contrario. Per i letterati, infatti,l’otium era anche quel tempo dedicato alla lettura, agli studi e alle ricerche. Insomma, un po’ quello che stiamo facendo noi in questo preciso istante.
Negotium, per contrapposizione è quindi il tempo del lavoro e degli affari, ma anche per estezione prende il significato di preoccupazioni ed affanni. Il termine per peste, sarebbe in realtà pestis, tuttavia possiamo sempre intendere negotium come afflizione. E quindi, avvicinandoci al termine usato da chi certamente ha molte più conoscenze di me, come flagello. Su questo è bene però osservare che più che una malattia del corpo è, quantomeno, una degenerazione dell’animo e pertanto si ricollega alle azioni define empie di chi per primo distrusse un luogo di culto, trasformandolo in una sede di vizi.
Un vampiro come punizione divina?
La risposta a questa domanda, a questo punto delle cose, è effettivamente sì. Come già aveva asserito Calmet nell’articolo di introduzione alla rubrica e, successivamente, come abbiamo visto in diversi dei documenti trattati, non è certo una novità che a diventare vampiri siano coloro che in vita fossero stati uomini crudeli. In questo caso, la creatura li punisce.
Tra l’altro, un ultimo punto interessante, è lo stato in cui vengono ritrovate le vittime. Oltre il fatto che siano prive di sangue, l’espressione esatta che viene usata è quella di pelle sulle ossa, il che ci fa pensare. Nell’immaginario, almeno il mio, questi uomini sembrano aver perso anche la consistenza, quasi fossero, in un certo senso, mummificati nella loro pelle. Come se organi, menbra e carne si fossero ritirate su se stesse perdendo di forma e sostanza fino a ridurli a un involuco davvero, in questo caso, vuoto.
Uno più bello dell’altro questi racconti! Recensione stupenda!
Grazie <3
Il racconto mi ha ricordato quasi Lovecraft, nella sua atmosfera e anche in altro di cui ti ho parlato in privato. Non mi ha comunque lasciato praticamente nulla, per quanto sia carino, ma la stessa creatura mi ricorda più un demone o un’entità similare e non un vampiro, visto anche il suo aspetto e le sue “origini”:
a me non è dispiaciuto, però sì, ricorda più una creatura lovecraftiana che un vampiro
Molto interessante il racconto e molto bello l’excursus sul significato delle parole latine in relazione alla storia narrata
Ricordandomi il significato di negotium, non riuscivo proprio a capire perché lo rendessero con peste (che per inciso è così anche nella traduzione del salmo bibblico, ho controllato). Quindi Castiglioni-Mariotti alla mano ho fatto qualche ricerca. Ovviamente questa è la mia interpretazione, poi magari passa di qui un latinista e scopriamo che è compleamente sbagliata 🤣 😅