Il viadotto è il primo dei racconti appartenenti alla raccolta Storie da incubo. Scritto da Brian Lumley è possibile ritrovarlo all’interno della raccolta Fruiting Bodies and Other Fungi oltre che, ovviamente, nell’opera citata per la versione in italiano.
Il viadotto – Trama
Due ragazzi sono pronti ad affrontare una sfida che metterà alla prova la loro resistenza. Attraversare il viadotto reggendosi con le braccia alla struttura metallica. Ma qualcosa sembra andare storto.
Recensione
Un altro titolo per questo racconto potrebbe essere “Da non leggere se si soffre di vertigini”. Ed in effetti il racconto focalizza molto su quel senso di vuoto che un’altezza vertiginosa può creare all’essere umano.
A dire il vero, in realtà, la trama parte in maniera molto tranquilla per poi crescere con un climax di tensione dal momento in cui i due ragazzi raggiungono il viadotto e si preparano ad attraversalo. Un gioco che seppure può apparire innocente nasconde non poche insidie. L’essere sospesi a molti metri di altezza è effettivamente pericoloso, eppure il prericolo arriva anche da un altro elemento: la figura di Wiley Smiley.
Wiley un cattivo o semplicemente un reietto?
Figura portante dell’opera è quella di questo “ragazzone” se così si può definire, o lo “scemo del villaggio” se vogliamo utilizzare la perifrasi scelta dall’autore. Questo personaggio in realtà possiede una psicologia interessante.
Per sua natura non si può definire un malvagio, piuttosto si potrebbe ritenere la sua quella che è una sfortunata condizione per nascita. A ciò si aggiunge l’atteggiamento che la comunità, ma nello specifico del racconto i due ragazzi, hanno nei suoi confronti. Schernito, denigrato, insultato, l’animo di Wiley comincia a contivare l’odio per coloro che lo deridono fino a murare il suo atteggiamento in qualcosa di violento e incontrollato.
La mente di Wiley, così semplice, reagisce quasi di istinto tirando fuori quella violenza che forse è parte stessa natura umana. Solo forse celata dietro lo spettro del volto che mostriamo ogni giorno. Così quella violenza si scatena, con un fare ferale e brutale, portando alla luce una bestia umana.
Stile e linguaggio
Possiamo considerare Il viadotto come un racconto molto moderno. Lo stile del testo permette una lettura molto scorrevole, ma che allo stesso tempo mostra un climax ascendente di tensione, mano a mano che i due ragazzi si rendono conto che il loro gesto potrebbe avere delle conseguenze. Il ritmo si fa accellerato, frenetico, tanto che il lettore avverte l’assenza del terreno sotto i piedi quanto quella del folle gesto di Wiley.
Un bel racconto, con atmosfere cupe, carico di suspance e che certo non si risparmia di momenti e immagini crude.
È da tanto che vorrei leggere questo autore soprattutto perché ha continuato I Miti di Lovecraft, ma non è facile trovare in italiano le sue opere…
Forse bisognerebbe controllare nell’usato. Devo fare qualche ricerca
Non vedo l’ora di iniziare questa raccolta e vedo che le premesse sono super
secondo me merita, almeno finora