In un tripudio di occulto mistero, la ABEditore presenta, per la sua collana Piccoli Mondi, Il testamento di Magdalen Blair, racconto del genio ribelle Aleister Crowley, tradotto per noi da Luca Moccafighe.
Trama
Una donna che possiede il talento straordinario di leggere il pensiero, si immerge nella psiche di suo marito, gravemente malato. È la scoperta per lei di un abisso di inimmaginabile dolore e terrore.
L’autore
Aleister Crowley (pseudonimo di Edward Alexander Crowley) fu uno dei personaggi più controversi e peculiari del secolo scorso. Nato nel 1875 da famiglia facoltosa, divenne presto chiaro che il suo genio ribelle si discostava con ardore da ogni bigottismo religioso. La sua sete di conoscenza lo portò a diventare occultista, alpinista, pittore e scrittore. Osò definirsi lui stesso La Bestia 666 e molti erano convinti che fosse “l’uomo più malvagio del mondo”.
Ritenuto autorità indiscussa nel mondo della magia cerimoniale contemporanea, in quanto fu uno dei principali codificatori e divulgatori delle scienze occulte del XX secolo, Crowley definì la magia come “la Scienza e l’Arte di causare cambiamenti in conformità con la volontà”. Noto per il suo comandamento più importante, “Fa ciò che vuoi, sarà la tua unica legge”, i suoi scritti spaziano dall’occultismo a romanzi e racconti che tentano di indagare il lato più nascosto della vita e della morte.
Recensione
“La follia dei vivi è cosa assai abominevole e terrificante in grado di gelare qualsiasi cuore umano con orrore. È meno di nulla se paragonata alla follia dei morti!”
Che cosa accade a una mente umana dopo il trapasso? Che cosa si nasconde nella coscienza di una persona in coma o profondamente segnata dalla malattia? È questo che il professor Blair e sua moglie sono decisi a scoprire.
Grazie alla capacità innata della giovane Magdalen Blair, la facoltà di leggere i pensieri altrui, lei e suo marito scendono un gradino dopo l’altro nell’abisso, quel dedalo di mistero che è la mente umana. È così che la povera ragazza farà una scoperta agghiacciante: quella paura che si annida in ogni coscienza umana, il terrore ultimo che nella fine non ci sia immediata pace, è realtà.
In questo racconto soffuso di sfumature orrifiche, rivelazioni terribili e magia, il lettore entra in diretto contatto con quella che è l’immaginazione oscura di Aleister Crowley. In una ricerca spasmodica di sondare i meandri della follia stessa, o di ciò che presumibilmente noi consideriamo follia, i protagonisti si scontreranno con un demone che non è possibile sconfiggere, il volto distorto e purulento della malattia.
Con un linguaggio a tratti volutamente contorto per accentuare l’occulto mistero in cui il lettore si sta immergendo, l’autore spalanca con forza le porte del nero abisso, e tutta un tratto la vita si fonde nella morte; il pensiero umano si perde nell’oblio dell’incoscienza e continua a essere anche quando non dovrebbe essere più.
Magdalen entra nell’oscurità, ma allo stesso tempo l’oscurità entra in Magdalen, tramutando in follia gli esperimenti di una vita.
Intenso e tortuoso, mistico e senza fronzoli; permeato dalla continua sensazione di stare per esplorare qualcosa la cui conoscenza nessun umano dovrebbe possedere, Il testamento di Magdalen Blair è parte del codice per decifrare la complessità di Aleister Crowley.
L’orrore è a portata di lettura, avrete il coraggio di scrutare nel nero abisso?
Molto dark e interessante spero di leggerlo assolutamente!
Purtroppo di questo libro ho apprezzato solo la bellissima veste grafica di ab editore, la storia niente di che mi aspettavo molto di più dalla “bestia”
Ciao Laura 🙂 Sì il racconto è chiaramente rétro, non ha quella grinta che i lettori più moderni si aspettano da una storia dell’orrore. Per provare ad apprezzarlo di più io ho cercato di immedesimarmi in un lettore di quei tempi, e ho cercato di cogliere tutte le sfumature più sinistre. È chiaramente una scrittura particolare, quella di Crowley, che punta più su un aspetto sfuggente, misterioso, e lascia al lettore lo stimolo dell’intuizione, non fornisce particolari netti e incalzanti. Tutto sommato io trovo che non sia male questa sorta di messinscena, piena di fumo e colori cupi, che lui utilizza 🙂