Il terzo racconto della raccolta Storie da Incubo è un contributo di Sydney James Bounds dal titolo Ritorno a casa.  Un titolo molto interessante legato a una storia come questa, che ho apprezzato molto più del precedente, e che potrebbe lasciare intendere più di un significato.

Ritorno a Casa – Trama

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Michael Wilde si risveglia su quello che sembra un tavolo operatorio. Ma ciò che maggiormente lo colpisce è un tremendo odore che sembra provenira da… Se stesso. Di lì a poco la terribile scoperta: è stato riportato alla vita.

Recensione

Sebbene la narrazione sia in terza persona il punto di vista è chiaramente quello del povero redivivo Wilde. Un uomo che privatosi della sua stessa vita si ritrova nuovamente catapultato in essa.

Come un moderno Frankenstein il protagonista del racconto si ritrova ad essere il risultato di un esperimento scientifico. Un esperimento che, a detta di coloro che hanno messo in atto tutto questo costituisce un grande progresso per la scienza. Ma cosa può importare tutto questo a un uomo che aveva deciso di togliersi la vita e che ora si trova a dover fare i conti con questa non vita?

Il Dilemma del Morto Resuscitato

L’uomo che ritorna in vita che sia nel suo vecchio corpo che però sembra più quello di un morto o una composizione di un ammasso di altri corpi, come il Frankenstein, si ritrova ad essere un oursider in una società che ormai non gli appartiene. E per di più lo vede come un mostro.

Lì, nel mondo di fuori il redivivo trova solo una società che lo vede come un diverso e per tale motivo anche lo teme. La coscienza che però ha il protagonista di ritorno a casa, nel comprendere che ogni suo tentativo di cercare supporto viene, non solo viene frainteso, ma nemmeno ascoltato. Ed egli si trova così completamente solo e con la sensazione di non appartenere più a nulla.

E quindi, qui, allo stato delle cose, ci viene di domandare cos’è davvero “casa”? Cosa significa davvero ritornare a casa?