Ultimo dei racconti della raccolta Pandemonium, Nun Desiderare Le Robbe Della Napoletana. Sì, Proprio Lei, Quella Là scritto da Paolo di Orazio fa da chiusura anche a questo nostro percorso e, lo speriamo, si porterà via una volta per tutte anche questa pandemia.
Nun Desiderare Le Robbe Della Napoletana. Sì, Proprio Lei, Quella Là – Trama
Una Roma spaccata in due dalla peste che divide coloro che sono di fede ebraica e quelli di fede cristiana. Fausto è l’infausto protagonista che dalla sponda ebraica osserva il fenomeno della peste che tanto appare lontana quanto più è vicina. A questo s aggiunge il ricordo della figura della madre e quel malsano desiderio che ha sempre provato nei suoi confronti.
Recensione
Come per il resto dei racconti anche qui la base è uno dei dieci comandamenti nello specifico
Non desiderare la roba d’altri
In particolare quella della Napoletana che in realtà nel racconto appare poco se non come la madre di Fausto e quindi all’interno dei suoi sogni deliranti. Le robbe, in linea generale, sono quelle che il protagonista cerca di preservare, nonostante la peste e che non vuole che finiscano nelle mani di chicchessia.
Ma procediamo con ordine. La peste, si sa, prende tutti. Ma proprio tutti. E se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi dieci racconti è proprio questa. Non gliene importa niente di chi tu sia, ricco, nobile o pezzente. E nemmeno delle robbe. Ma all’uomo invece sì, delle robbe gli importa eccome. Lo abbiamo già visto in Non Andiamo a Far Altro Se Non a Combatter e anche in I Miracoli Hanno Strade Curiose Per Pigliarti Alle Spalle. E anche qui, ci sono le robbe che si cerca do mettere al sicuro.
E poi c’è lei, la Napoletana, Assunta, orba di un occhio. E l’imprevisto Fausto che la desidera, sì, ma come una donna, lei che è sua madre. In un crescendo di sogni che si fanno sempre più vicini a quella figura, sempre più desiderosi di esplorarla, sempre più deliranti di febbre e di peste. Se ne avvede perfino Fausto. Lo sa che la peste ha preso anche lui e che forse quel suo delirio dipende tutto da questo. Eppure il suo pensiero va alle robbe da portare a casa di uno zio, nascoste perché nessuno se ne avveda.
Pandemonium e le Robbe della napoletana
Questo testo è delirante, in effetti. E forse proprio per questo risulta come la chiusura perfetta dell’intera opera. Dissacrante né racchiude l’intero concept, quello di essere irriverente e allo stesso tempo un po’ far riflettere. Perché forse siamo noi quelli alla radice di tutto. Pandemonium non si nasconde. Mostra quel lato dell’uomo che facciamo finta di non possedere. E risponde a tono, a volte, perfino, si fa beffe di quelli che sono i nostri stessi modi di fare.
È stato un viaggio interessante sotto diversi punti di vista. Un viaggio che consigliamo a chi non si prende troppo sul serio e che però, allo stesso tempo, vuole leggere storie, smaliziate, sì, ma che sanno pur sempre raccontarti qualcosa.
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