Oggi per il Mito del supereroe, la nostra rubrica dedicata ai cinecomics del mondo Marvel parliamo di Thor: Ragnarok.
Terza avventura del mitologico Dio del Tuono, diciassettesimo film del Marvel Cinematic Universe. Prodotto come sempre dai Marvel Studios e scritto da Eric Pearson, Craig Kyle e Christopher Yost. Diretto da Taika Waititi.
Il film è interpretato da Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Idris Elba, Mark Ruffalo e Anthony Hopkins, new entry nel cast: Cate Blanchett, Carl Urban, Tessa Thompson e Jeff Goldblum.
Thor: Ragnarok – Trama
Nei due anni successivi alla battaglia di Sokovia, Thor ha vagato per il cosmo alla ricerca delle Gemme dell’Infinito finendo prigioniero del demone Surtur. Quest’ultimo rivela a Thor che suo padre non si trova più ad Asgard e che il regno degli dèi verrà presto distrutto dal Ragnarök, una volta che Surtur avrà unito la sua corona con la Fiamma Eterna che brucia sotto Asgard. Thor lo sconfigge e torna ad Asgard scoprendo che Loki è vivo e finge di essere Odino.
I due rintracciano il padre degli dei, esiliato su Midgard e specificamente in Norvegia. Il padre rivela loro di essere prossimo alla morte e che con la sua dipartita Hela, la sua primogenita, verrà liberata dalla prigione in cui era stata rinchiusa millenni prima. Ella è la dea della morte, una forza inarrestabile che lo condusse alla conquista dei Nove Regni, ma quando la sua brama di potere crebbe a dismisura, Odino fu costretto a imprigionarla. Alla sua scomparsa la dea torna libera e Thor affronterà una terribile battaglia per salvare il suo mondo dalle tenebre.
Recensione
Come forse saprete, non ho amato molto la trasposizione cinematografica di Thor. Non perché inizialmente fosse un fanatico della guerra o un vanesio giovane con sete di conquiste molto bravo a combinare disastri diplomatici. In fondo l’eroe ha dimostrato la propria crescita nell’arco delle sue avventure.
Ciò che mi disturba è che proprio colui che racchiude in sé il mito norreno, detenendo un potere sovrumano come quello del tuono, sia stato dipinto nel modo più caricaturale. Capisco sia un film adatto maggiormente alle famiglie, ma perché buttarla così tanto sulla linea comica? Il punto debole di questo film è proprio questo, a mio avviso.
I punti forti, invece, sono le coreografie di lotta, i visual effect. La colonna sonora mi ha ricordato un po’ la musica elettronica anni 70-80, il pezzo che ha guidato il tema principale è il famosissimo singolo del 1970: Immigrant song dei Led zeppelin. E per gli amanti delle colonne sonore, c’è persino Pure Immagination tratto da Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato.
La trama subisce un cambio di registro, non si svolge principalmente tra Asgard e Midgard. Sopriamo un nuovo mondo Sakaar, un pianeta-discarica dove tutto ciò che si perde nello spazio vi finisce arenato. La particolarità di questo mondo sta nell’essere circondato da decine di wormhole (passaggi dimensionali causati da una stella collassata).
Il protagonista
Proprio come in ogni avventura che si rispetti l’eroe affronta peripezie innumerevoli, colpi di scena e verità nascoste. Vede crollare le proprie certezze. Per quanto sia potente e determinato, Thor è anche umano sotto molti aspetti. Vacilla, si infuria, sbaglia. Costretto sempre a riprendere il contatto con il proprio io e a reagire dopo ramanzine e consigli.
Incontra miracolosamente vecchi e nuovi amici come Hemindall e non vi svelo altro… Molti lo aiuteranno nell’impresa. Il rapporto tra Thor e Loki, continua come sempre tra screzzi vari, ma vedremo anche momenti di affinità fraterna che finalmente ci fanno capire la profonda indole di entrambi.
I riferimenti mai casuali al mito norreno, come i personaggi di Surtur, Fenris il lupo, Hela mi sono piaciuti. L’interpretazione anche se breve di Odino (Anthony Hopkins) è stata significativa che sembra sempre l’unico in grado d’incoraggiare il proprio irruente figlio dopo la propria scomparsa e la perdita dell’oggetto più caro a Thor: Mjolnir.
Villain
L’attrice Cate Blanchett non ha certo bisogno di presentazioni, vista la sua lunghissima carriera cinematografica. Ricordo tra le innumerevoli pellicole a cui ha preso parte, la partecipazione a colossal come il Signore degli Anelli.
Qui la ritroviamo nei panni della Dea della morte. Sublime, potente, super atletica e osservando il suo viso serafico e liscio, tremiamo quando posa il suo sguardo di ghiaccio su di noi, indossando il suo elmo da battaglia. Lo trovo decisamente più inquietante di quello di Loki e mi è piaciuto molto. Convincente nel ruolo anche se leggermente resa caricaturale a sua volta.
E dal cast del signore degli anelli troviamo anche un nuovo personaggio chiamato Skurge, egli diventa il braccio destro di Hela. Prende il volto della star della serie: The boys, Karl Urban.
Conclusione
Non voglio ripetermi, sicuramente Thor resta uno dei personaggi chiave dell’MCU e degli Avengers più importanti, fin dalla formazione iniziale. Tuttavia la sua mancanza di acume e serietà nei momenti salienti, mi lascia lievemente scontenta.
Il film è stato accettato dai fan e dalla critica cinematografica incassando un bel po’ di soldoni, ma per quanto mi riguarda il mio parere è meno positivo. Il finale del film ci riporta direttamente all’inizio di Avengers Infinity war.
Anticipazioni riguardo al sequel
Per quanto riguarda le prossime avventure, pare che nonostante la scadenza del contratto di Chris Hemsworth dopo Avenger Endgame, la star abbia ritrovato interesse proprio grazie a Thor-Ragnarok e che abbia discusso con il regista Waititi, riguardo all’idea di continuare le avventure del Dio del tuono.
Il titolo della prossima pellicola sarà: Thor: Love and Thunder, che uscirà il 6 maggio 2022 negli Stati Uniti. Tessa Thompson riprenderà il suo ruolo come Valkyria e Natalie Portman tornerà a interpretare Jane Foster. Inoltre è stato annunciato che Chris Pratt nel ruolo di Star Lord dei Guardiani della Galassia apparirà nel sequel.
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