Notturni è una raccolta di otto racconti ad opera di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, meglio noto come E. T. A. Hoffmann (Königsberg, 24 gennaio 1776 – Berlino, 25 giugno 1822). Dopo una lunga assenza dalle librerie italiane, I notturni inaugurano la nuova collana Le Omnie de L’orma editore.
In questa opera compaiono temi assai cari ad Hoffmann come lo sdoppiamento della coscienza, la follia o la telepatia. Hoffmann viene infatti ricordato soprattutto per i suoi racconti (in principio incompresi poiché ritenuti “troppo stravaganti e morbosi”), la cui originalità sta nell’aver introdotto elementi fantastici, magici e soprannaturali nella descrizione della normale vita quotidiana. Nelle sue storie si alternano ragione e follia, presenze demoniache e rievocazione scrupolosa di epoche storiche. Hoffmann è un autore cardine per l’analisi del tema del “Doppio”, ben noto soprattutto alla letteratura successiva, da Stevenson a Dostevskji.
Notturni – Otto specchi dell’inconscio – Trama
Otto racconti, otto gradazioni della follia e dell’ossessione. Il lato oscuro dell’esistenza prende una forma classica ed esemplare in queste storie visionarie che hanno cambiato la sensibilità moderna e ispirato Freud e i surrealisti. Dall’Uomo della sabbia al Maggiorasco, queste novelle aprono una dimensione irrevocabile e irrinunciabile di pensiero e di immaginazione che inaugura quella passione per l’inconscio da cui nasce tutta la letteratura fantastica moderna.
Recensione – Romanticismo oscuro
“Tutto ciò che vi è di terribile e di pauroso in quello che dici ha origine nel tuo intimo: il mondo esterno vi ha ben poca parte”.
L’autore intreccia storie romantiche tingendole dei colori del crepuscoli con storie familiari dai risvolti crudeli. I rapporti sono difficili tra i consanguinei e tra gli innamorati. C’è sempre un sentimento negativo che si intromette. Può essere l’invidia per l’eredità che spetta ad un fratello piuttosto che a un altro, la cupidigia per una donna contesa.
Hoffmann enfatizza i lati oscuri del comportamento umano e, nonostante oggi i lettori siano più previdenti rispetto un tempo, i suoi racconti incuriosisco, catturano l’attenzione rievocano atmosfere care agli amanti del gotico.
Il paranormale conduce alla follia
Uno dei temi principali nel quale ci si imbatte leggendo i Notturni è indubbiamente la Follia.
I personaggi in un modo o in un altro sono vittime di nevrosi che scaturiscono il più delle volte da elementi paranormali, ma anche da trucchi umani diabolicamente congegnati. Il o la protagonista si imbattono in delle bizzarrie che li portano sull’orlo del crollo nervoso, la medicina niente può davanti a tali fenomeni e il lettore crede, nelle prime pagine di ogni storia, di imbattersi nel tipico esempio di fanciulla troppo suggestionabile o dello studioso troppo assorto nelle sue elucubrazioni.
Il fantasma, il demone o altre manifestazioni maligne, perché in Hoffmann il paranormale ha quasi sempre un’accezione malvagia, conduce alla pazzia, perché l’intelletto umano non riesce a reggere la manifestazione di qualcosa che sfugge alle leggi della fisica. Lo spettro è la proiezione di un inconscio costretto dalle catene di una moralità opprimente. I personaggi non riescono a decifrare le loro emozioni che diventano misteriosi macigni. La superstizione blocca l’agire e la religione viene vissuta come qualcosa di soffocante.
L’amore è un’utopia
L’amore quello felice che riempie l’anima di gioia, che fa crescere i fiori della vita futura, non è quello che si ritrova ne i Notturni.
Questo sentimento superbo viene sempre negato ai personaggi dall’incombere della morte, da un tranello ordito da medici senza scrupoli, dall’autorità genitoriale indiscutibile in quegli anni di fine Ottocento. Il lieto fine è raro, la memoria è l’unico appiglio di vedove inconsolabili e di romantici giovani che vengono disillusi.
L’autore mette in scena in qualche modo la realtà dove la vita è imprevedibile, dove l’altra metà della mela rare volte combacia alla perfezione.
Le convenzioni sociali sono sabbie mobili
I personaggi de I Notturni sono vittime delle convezioni sociali e dei loro meccanismi. La divisione tra ceti è ancora pressante e il ruolo della donna è marginale. Basta poco per cadere in incomprensioni. Le donne che vivono esperienze fuori dal comune vengono additate come pazze e ricondotte al recinto delle regole mendaci instaurate da uomini.
Ecco che l’esistenza si trasforma in una valle di sabbie mobili dalle quali si riesce ad emergere solo con il trapasso, senza possibilità di cambiare. Una prigione a cielo aperto per alcuni soggetti e massima libertà per altri.
Avvolti dalle tenebre
Leggendo quest’opera ci si sente avvolti da una coperta di tenebre senza possibilità di un barlume di luce.
Il lieto fine non è mai possibile ogni componente della storia subisce una ferita a volte letale a a volte no, ma ciò che resta in bocca al lettore è il sapore di qualcosa di amaro e al tempo stesso intrigante spingendo a leggere il racconto successivo.
Anche il lettore più smaliziato potrà trovare soddisfazione nella lettura di Hoffmann perché nonostante vengano proposti dei temi a noi ormai noti il modo in cui lo fa è originale e intrigante.
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