Jumpcut è uno short-movie di genere horror realizzato dalla Drazil Production, in collaborazione con Stepone Productions e ASCI Associazione Scuola Cinema Italiana, scritto, diretto e montato da Walter Rastelli. Vincitore di diversi premi fra cui il best editing al Metropolis film Festival e best short, best actor, best editing, best director e best cinematography all’Indipendent Horror Movie Award 2021, il film sa tenere legati allo schermo fino all’ultimo minuto.
Jumpcut – Trama
La vita di un montatore video va in frantumi a seguito del tradimento della sua ragazza, cadendo in un vortice sempre più soffocante costituito da ossessioni, paranoie e perversioni…
Recensione
Asfissiante, angusto, soffocante. Jumpcut è perfettamente in grado di trasmettere le sensazioni del suo protagonista in una sinfonia fatta di immagini che si susseguono l’una dopo l’altra e che ci entrare nella spirale di pensieri che sono il caposaldo dell’ossessione del protagonista di questa vicenda.
Jumpcut racconta la vicenda di un uomo, un giovane che vede crollare le sue certezze, la vita che fino a quel momento aveva considerato reale, la donna in cui aveva riposto la sua fiducia, a cui si era legato ha scelto qualcun altro. E tutte le sue certezze crollano come un castello di carte. L’ossessione è il non voler accettare la realtà. Che le cose hanno un inizio, ma anche una fine e che una volta che un legame si è spezzato non possiamo fare nulla per rimettere insieme i cocci.
E così scendiamo con il protagonista in questo baratro. Non lo giustifichiamo, ma osserviamo l’intero processo dalla sua prospettiva. Vediamo il crescere dell’ossessione divorarlo prima lentamente e poi sempre più d’impeto in un crescendo che gira intorno a quella figura femminile che diventa il centro del suo mondo e allo stesso tempo che rivede in ogni singola figura che gli si para davanti. Si ha come l’impressione che non esista altro se non ella.
Almeno nel suo mondo…
Ossessione e Gelosia: non è amore se fa male
Jumpcut affronta un tema sociale molto importante, ovvero quello della gelosia che si trasforma in qualcosa di malato. Il personaggio viene fuori dalla realtà, cede ai suoi istinti, arriva a non avere più il controllo delle sue azioni, dei suoi pensieri. Diviene pericoloso per gli altri, ma anche per se stesso. La non reattività iniziale si trasforma in una reazione aggressiva, sbagliata con tutte le conseguenze del caso.
Non è cosa nuova. Al contrario succede ogni giorno almeno in una parte del mondo. E questo dovrebbe far pensare. Si può leggere quindi un messaggio di denuncia o si vuole scendere solo nelle profondità più infime dell’animo umano?
A voi la sentenza. A noi come sapete piace sempre di poter riflettere su quel qualcosa in più ogni volta che ne possiamo cogliere l’occasione e questa breve produzione ce ne ha dato l’occasione.
Un plauso all’animazione
Il corto contiene al suo interno una breve parte animata che ci fa addentrare ancora maggiormente nella mente del protagonista e delle sue ossessioni. Queste si trasformano e trovano forma nella sua mente. Lo inseguono e lo costringono ad interfacciarsi con esse. Lo sguardo saetta da un fotogramma all’altro, diviene un tutt’uno con la figura del ragazzo. Interaggisce con esso sentendosi rinchiuso nella stessa trappola che sebbene sia composta di spazi aperti non permette alcuna via di fuga.
Considerazioni finali
Jumpcut è sicuramente un piccolo prodotto di breve durata che però sa intrigare lo spettatore. Comprende diverse sfumature e io stessa ho riguardato il filmeto più volte nel voler cogliere i diversi dettagli al suo interno.Sicuramente è un prodotto pregevole e i premi ad esso assegnati ne sono la dismostrazione. La Drazil sarà forse anche una piccola produzione, ma è ben chiaro che al suo interno vi è un team di lavoro che sa come muoversi e che speriamo di vedere al più presto impegnata i progetti sempre più grandi e che possano raggiungere un pubblico sempre più vasto.
0 commenti