Tim Specter – Il club della paura è un libro illustrato scritto da George Bloom edito da Giunti e consta di 232 pagine.
George Bloom ovvero Marco Nucci è nato nel 1986 a Castiglione dei Pepoli (Bologna), entra nel mondo dell’editoria in veste di sceneggiatore di fumetti, attività che, dal 2013, lo porta a collaborare con le Case editrici Tunué, Cosmo, Panini e infine con la Sergio Bonelli Editore (per cui è anche redattore).
All’attività di sceneggiatore affianca quella di romanziere e cantante
Tim Specter – Il club della paura – Trama
Una nuova indagine per Tim Specter, il cacciatore di fantasmi pronto a tutto per liberarli. Mirakola è evaso senza lasciare tracce. Tim lo ha cercato invano per settimane.
L’incessante caccia all’uomo ha causato al cacciatore di fantasmi un forte esaurimento nervoso: per questo Wilfrid lo ha costretto ad accettare l’invito alla riunione mensile del Club della Paura, un circolo letterario che si riunisce in un vecchio castello per condividere racconti di fantasmi. “Per una sera si svagherà, signorino!” ha assicurato il maggiordomo.
Beh, l’anziano non poteva immaginare quanto la sua profezia si stesse per rivelare fallace. Infatti, quella notte corrisponderà a una delle indagini più sorprendenti di Tim Specter. E Mirakola, che pare essersi dissolto nel nulla, sarà la pedina fondamentale…
Recensione – Un giallo per bambini… ma non solo
“Mai fidarsi delle persone che sorridono: mostrano i denti per nascondere i segreti!”.
Tim Specter è un autentico Sherlock Holmes dei fantasmi con il fidato maggiordomo Jonathan Wilfrid che veste i panni del Watson di Conan Doyle. Una lettura leggera dai toni gialli impreziosita da simpatiche illustrazioni dai toni sgargianti.
Questo volume in realtà contiene più racconti ed è bello leggere come si incastrano alla perfezione i vari pezzi del puzzle. Le indagini sono rapide, senza fronzoli e il lettore divora le pagine in un battibaleno. In realtà il libro in esame è un libro per bambini, ma posso assicurarvi che un adulto viene entusiasmato dalle peripezie di Specter e Wilfrid. I personaggi sono ben descritti, i caratteri forti e dissimili, una Londra popolata da malviventi, spettri e negromanti, ma che non fa paura.
Un Dejà vu dei Mercoledì di Pippo e di X-Mickey
Quando mi sono imbattuta nel Club della paura mi è balzato subito alla mente un caro ricordo di infanzia la storia del Maniero del brivido dei Mercoledì di Pippo. L’atmosfera è la stessa solo che invece del maniero c’è il castello dei Dragonwyck, al posto di Pippo aspirante scrittore, troviamo i membri del club e lo scettico Topolino è naturalmente Tim Specter.
Per certi versi le atmosfere e i personaggi ricordano anche la simpatica collana di X-Mickey, che se non conoscete vi consiglio vivamente, in cui Topolino si ritrova a stretto contatto con il soprannaturale. Credo che queste reminiscenze siano anche abbastanza logiche visto che l’autore è comunque avvezzo al mondo dei fumetti e per rendere la storia appetibile al giovane pubblico intervalla la lettura a disegni dai colori vivaci.
Thaddeus Mirakola: il cattivo accattivante
Come ogni giallo che si rispetti, al geniale investigatore vediamo contrapporsi un cattivo che nello specifico ha le sembianze di un omaccione dai denti di squalo, lo sguardo da spaventapasseri e uno strano cappello. Essendo Specter un investigatore dell’occulto il suo antagonista non poteva non essere un esperto di magia nera. Risulta davvero affascinante la figura di Mirakola nonostante il corpo pingue e l’anima corrotta.
I Fantasmi non hanno memoria
La cosa che accomuna solitamente i fantasmi è il fatto che non abbiano memoria del momento e della modalità della loro morte.
Questo è un fatto assai curioso visto che rimangono legati alla terra tormentando i vivi spaventandoli o costringendoli a riparare i loro torti. Mi vien da pensare che tanta smemorataggine sia un trucco ideato dai vivi che temono la morte e vogliono rendere indolore la cosa.
Bloom in questo volume non fa eccezione, i suoi fantasmi sono esseri smemorati che supplicano Specter di fare giustizia.
Il genio di Conan Doyle attraversa i secoli
Credo che Sherlock Holmes sia uno dei personaggi più riusciti della letteratura. Di lui sono state fatte innumerevoli rivisitazioni alcune riuscite e altre meno.
Per me la rivisitazione operata da Bloom funziona, perché non scimmiotta il celebre abitante di Baker Street, bensì crea un personaggio che potrebbe benissimo incontrare l’Holmes originale magari per acciuffare il perverso Mirakola.
Un libro semplice, immediato, ma che tra le righe riesce sa dare numerosi insegnamenti.
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