Il vampirismo psichico o emotivo, a causa delle molteplici analogie con il narcisismo e con una serie di comportamenti passivo-aggressivi riconosciuti dalla psicologia, è l’unica forma di vampirismo energetico accettata e discussa dalla comunità scientifica.
L’unica forma che non viene liquidata come qualcosa di mitologico o parafiliaco.
Nello stesso tempo il vampiro psichico è il predatore più sofisticato e camuffato della società, il suo modo di prendere energia è il più discreto e subdolo che possa esistere.
Chiamiamo vampiri emotivi o psichici quelle persone che sono ”drenanti”, ossia che risucchiano l’energia psico-fisica insinuandosi nella vita altrui per parassitarla completamente cogliendo ogni occasione per avvantaggiarsi a dispetto del suo ospite.
L’energia psichica
L’energia psichica è diametralmente opposta all’energia prana.
Ha sede nell’inconscio, è potente, difficile da gestire e quantizzare.
I padri della psicoanalisi Freud e Jung furono totalmente affascinati da questa energia sottile che Jung definì “energia oscura” mentre il suo mentore, Freud scrisse: ““ci accostiamo qui al vero enigma, tuttora non svelato, quello psichico.
Possiamo ipotizzare, che al pari della vita fisica sia operante una specie di energia motivazionale; non abbiamo però alcun punto di riferimento per accostarci alla conoscenza di essa mediante analogie con altre forme di energia”.
L’energia psichica è la cosa che rende meglio l’idea di cosa si intende per vampirismo: è in ognuno di noi, latente e innocua si nutre di emozioni e obiettivi, si lega a essi come un magnete e quando questi mutano o cessano di esistere spinge l’individuo ospite a creare nuovi stimoli da cui nutrirsi.
Infatti, quando il vampiro psichico va alla ricerca di un’altra vittima lascia la precedente completamente prosciugata della sua energia vitale.
Vampirismo psichico e narcisismo – le differenze
Chi tra noi, almeno una volta nella vita, non si è sentito “prosciugato” delle sue energie dopo aver avuto contatti con una determinata persona?
In psicologia i comportamenti riferiti al vampirismo psichico o emotivo sono legati a persone che traggono giovamento dall’avvilire chi li circonda.
Ci si rende conto di essere stati “morsicati” da un vampiro energetico quando ci sente confusi, frustrati, e “sdrenati”, nel senso di prosciugati, svuotati mentalmente ed emotivamente.
Come il vampirismo elementale è molto simile alla meteoropatia, così il vampirismo psichico è molto simile al narcisismo: ciò che li distingue è la motivazione.
Il narcisismo
Il narcisismo è un disturbo della personalità i cui sintomi principali sono egocentrismo patologico, deficit nella capacità di provare empatia verso altri individui, bisogno di percepire ammirazione, tendenza a sminuire l’operato e i bisogni altrui.
Dietro questi comportamenti, però, il narcisista patologico presenta solitamente una fragile autostima che lo rende vulnerabile a quelle che lui percepisce come critiche.
Alla dimensione rappresentata dalla tendenza alla grandiosità, unicità e superiorità, si contrappongono, quindi, sentimenti d’inferiorità, fragilità, vulnerabilità e paura del confronto.
Il vampirismo emotivo
È quasi indistinguibile dal narcisismo: la differenza è nello scopo che spinge ad agire in un certo modo.
Il narcisista ricerca approvazione, la sua finalità è emergere sugli altri mentre il comportamento deleterio del vampiro psichico è il danno collaterale della sua ricerca di energia.
Esistono, come già scritto nei precedenti articoli, persone che per svariate cause disperdono una quantità maggiore di energie sottili, prana o psichica.
Al pari delle forze della natura che liberano buone quantità di prana, così le emozioni intense, positive o negative, rilasciano energia psichica a tutto vantaggio di chi ne è carente.
Il vampiro psichico attivo
È un soggetto dal carattere dominante, assertivo e carismatico.
Predilige i luoghi affollati, nelle discussioni ama il contraddittorio, è un vero e proprio catalizzatore di attenzioni, la sua compagnia risulta piacevole e stimolante.
Nelle conversazioni è solito fissare il suo interlocutore negli occhi e cercare il contatto fisico.
È quando si allontana che la “vittima” risente il calo energetico: mal di testa, fiacchezza, capogiri e nausea.
Imbastisce relazioni sentimentali sommergendo il patner di attenzioni e premure (love bombing) per poi, col più piccolo e insignificante pretesto, privargliene improvvisamente, creando così una dipendenza affettiva dalla quale “nutrirsi”.
Il vampiro psichico passivo
La strategia del vampiro psichico passivo è atteggiarsi da persona sfortunata a cui non va mai bene nulla.
Le fonti che ricerca sono l’empatia altrui, la comprensione e l’accettazione attraverso il ricatto morale.
Alla vittima designata sarà difficile negargli aiuto e ascolto e si troverà coinvolta in un vortice di problematiche e lamentele e nonostante si evincano futili o inesistenti motivi, non sarà capace di sottrarvisi.
Proprio come un parassita, questa categoria di real vampire, sfrutta la debolezza caratteriale “dell’ospite” fino a quando non lo avrà prosciugato di energia.
Che sia passivo o attivo, il vampiro psichico, colma la sua carenza energetica nutrendosi dell’energia emotiva altrui, creando spesso situazioni a lui/lei confacenti come fomentando discussioni facendole degenerare o cercando contesti in cui le persone provano spavento o tensione ma anche emozioni positive come chi assiste a un concerto.
I luoghi di aggregazione come le stazioni, gli aeroporti, gli stadi, gli ospedali, sono ricchi di una vasta gamma di emozioni e quindi di energia psichica e questo rende questi luoghi i posti ideali dove un vampiro psichico può aggirarsi.
Vampirismo psichico: come proteggersi
Innanzitutto imparando a dire no.
Il vampiro psichico, attivo o passivo, una volta coinvolta la sua “preda” cerca di creare situazioni di esclusività, impegnando tempo e risorse del malcapitato.
Se non ci si svincola a tempo, non è raro ritrovarsi fuori dalla cerchia di frequentazioni abituali poiché il vampiro emotivo cerca d’isolare la vittima per poterla meglio manipolare.
Quando ci sentiamo a disagio stando vicino o dialogando con un individuo, se possibile, dovremmo interrompere la conversazione allontanandoci.
E se il soggetto deleterio è un parente o un amico di vecchia data, e se è il nostro capo?
Un “no!” detto con convinzione a tutto ciò che non ci spetta fare, trovare una scusa valida e sottrarsi alle lamentele o all’ennesimo impegno in cui provano a coinvolgerci, di solito è sufficiente a far dirigere altrove lo psy vampire di turno.
La consapevolezza che fa la differenza
Come già spiegato nell’articolo dedicato al vampirismo elementale, molti soggetti reintroducono energia prana o psichica inconsapevolmente: ricercando ed esponendosi spontaneamente all’elemento affine (in carenza di prana) o perseguendo il contesto emotivo consono (nel caso di carenza di energia psichica).
Con la maggiore possibilità d’informazione conseguenziale all’avvento d’Internet e dei social, molte persone hanno acquisito consapevolezza dei loro particolari bisogni e delle tecniche su come essere efficaci, grazie perlopiù ai supporti offerti dai gruppi statunitensi.
Un vampiro psichico cosciente di esserlo è quanto di più discreto e subdolo possa esserci poiché avendo affinato le sue capacità percettive è capace di tramutare l’esigenza di ricaricarsi energeticamente in una “caccia alla preda”.
In questo caso si realizza ciò che si intende per vampirismo: prosperare a scapito altrui.
Ma non tutti adottano questo tipo di modus operandi, molti preferiscono cercare un donatore, proprio come i real vampire sanguinari.
La “donazione” avviene in modo molto simile alla pranoterapia, imponendo le mani alle tempie o all’altezza del plesso solare l’energia psichica ma anche la prana, passa dal donatore al “vampiro”. Tra i due, solitamente, si crea un rapporto di amicizia, stima e rispetto.
Le caratteristiche comuni
Si autodefiniscono real vampire quelle persone che hanno bisogno di reintegrare energie sottili che disperdono molto più velocemente di altri.
Indipendentemente dalla categoria, pranici, psichici o entrambi, questi individui pare presentino caratteristiche comuni come empatia, sensibilità, predisposizione a facoltà extrasensoriali, almeno uno dei cinque sensi più sviluppato.
Meno comuni sono: fotosensibilità, temperatura corporea intorno ai 35°, maggiore vigore fisico.
Nota bene:
Nel caso vi foste riconosciuti nelle caratteristiche descritte in questo o nei precedenti articoli…prima di lasciarvi suggestionare…pensateci molto bene!
Letture consigliate
Mai prima d’ora rilasciata al grande pubblico, questa edizione del ventesimo anniversario dell’influente “Codice dei vampiri” contiene una copia scansionata e annotata fedelmente dell’originale scritto a mano raramente visto fuori dalla biblioteca della Casa Kheperu. Scritto nel 1994, questo testo definitivo sul vampirismo psichico fornisce informazioni sul lavoro energetico e sulle vite passate, offrendo ai lettori una rara sbirciatina all’interno del primo sviluppo del sistema khepriano.
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