V per Vendetta è un film cult del 2005, diretto da James McTeigue. Tratto dalla graphic novel omonima, è stato scritto da Alan Moore e illustrato da David Lloyd, targato DC, prodotto e adattato da Lana e Lilly Wachowski (Matrix).
Nel cast Hugo Weaving, Natalie Portman, John Hurt.
V per Vendetta – Trama
Il mondo ha attraversato una fase bellica e un periodo socio-politico instabile, con proteste civili che sfociavano spesso in guerriglie urbane. Nel 2015 un partito chiamato: il Fuoco Norreno, è riuscito a ottenere un largo consenso, utilizzando la paura come catalizzatore. Adam Sutler si è fatto nominare Alto cancelliere e perseguita gli oppositori politici e le minoranze (musulmani, ebrei, neri, omosessuali, e molte altre minoranze).
Nonostante il Regno Unito sia sotto la morsa del cancelliere e degli altri membri importanti del partito, il sistema viene turbato dalle azioni di un misterioso uomo d’ideologia anarchica, che si presenta solo con il nominativo di V che la notte del 5 novembre fa saltare in aria la struttura conosciuta come l’Old Bailey. Al suo fianco, per caso si trova la giovane Evey Hammond che finisce invischiata nell’attentato e viene protetta e nascosta dallo stesso V.
Recensione
La storia ricorda per molti aspetti il romanzo 1984 di George Orwell. V per vendetta è stato riportato magistralmente sul grande schermo, l’avrò visto almeno quindici volte in vent’anni. La regia, la fotografia e i visual effect e naturalmente la colonna sonora sono impeccabili.
Al di là di questo, la storia è di fortissimo impatto emotivo. Si imprime nella mente dello spettatore e, a pensarci, la storia sembra quasi profetica rispetto al periodo che stiamo vivendo.
La trama è davvero ben curata, veloce, ma lenta ed esplicativa laddove serve approfondire e comprendere meglio il contesto, politico e sociale. Diviene facile immergersi e riflettere sulla verità e i parallelismi con il nostro tempo, ciò rende in definitiva questa storia.
Ogni frase pronunciata dal protagonista, resta marchiata a fuoco nella memoria, ne è un esempio:
“I popoli non dovrebbero temere i propri governi, i governi dovrebbero temere i popoli”.
Protagonisti
V è stato egregiamente interpretato da Hugo Weaving. L’attore non mostra davvero mai il volto, ciononostante anche con la maschera, grazie alla sua gestualità e una voce profondamente caratterizzata lascia comprendere l’anima e le espressioni quanto i sentimenti del suo personaggio. Un eroe, anti-eroe, profondamente politicizzato, il cui scopo come si intende subito è vendicare il male che è stato fatto a lui e a tanti innocenti.
I suoi ideali lo rendono fisicamente e mentalmente forte, grazie anche a un codice genetico che gli ha permesso di sopravvivere alle angherie subite.
La protagonista femminile Evey (Natalie Portman) ha dato a sua volta una grande prova attoriale. Il personaggio è concreto e subisce una grande evoluzione, una crescita dettata dal dolore e dalla riscoperta di profondi ideali. Ciò rende lei e V come dei simbionti o meglio compatibili sotto molti punti di vista.
In definitiva
A mio avviso questa pellicola è un vero e proprio cult, un capolavoro che invita a riflettere e non solo a intrattenere lo spettatore. Commovente, quanto struggente e caratterizzato da quel romanticismo vecchio stile, da quella sinistra epicità che lo rende assolutamente degno di essere annoverato, tra le migliori storie del cinema contemporaneo. Un’ottima storia, avvalorata dalle recensioni positive della critica cinematografica mondiale.
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